Oristano 17 maggio 2020
Cari amici,
Un team di ricercatori
della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, della Scuola Universitaria Superiore
IUSS di Pavia, dell’Ospedale Niguarda di Milano e del Politecnico di Losanna,
coordinato dai professori Silvestro Micera ed Andrea Moro, ha portato avanti un
innovativo esperimento sul cervello umano (già pubblicato su “Scientific
Reports” del prestigioso gruppo editoriale che fa capo a “Nature”) che costituisce
un passo avanti significativo verso la decifrazione del codice cerebrale
del nostro linguaggio.
La prima risultante dello
studio è che tutte le frasi che pronunciamo contengono due tipi di
informazione: il suono e la grammatica. Entrambi i segnali informativi sono computati
simultaneamente dal nostro cervello. Insomma, analizzare la grammatica in isolamento era
sembrato impossibile agli studiosi, poi essi sono riusciti a trovare il modo
per separare suono e grammatica. Ma vediamo in che modo questi
ricercatori sono riusciti ad effettuare l’importante separazione.
Essi hanno fatto
ascoltare delle sequenze con suoni identici, come «la porta» ma con struttura
grammaticale diversa a seconda delle frasi nelle quali si trovavano come: «ieri
la porta era chiusa» e «Pietro la porta via». I ricercatori, potendo in questo
modo rendere irrilevante il suono (tramite un'analisi del segnale elettrico
ottenuto con elettrodi profondi inseriti nel cervello), hanno isolato il
segnale elettrico di queste prime strutture grammaticali.
Andrea Moro, uno dei coordinatori
del progetto si è così espresso: «Si apre così per la prima volta la
possibilità di trovare dei correlati elettrici delle strutture grammaticali
indipendenti dal suono e di capire la natura profonda del linguaggio umano».
In realtà analizzare la
grammatica in isolamento, cosa che sembrava prima impossibile, con questo
esperimento innovativo sul cervello è un primo passo che si è potuto realizzare; un esperimento che
segna dunque un passo avanti significativo verso la decifrazione del codice
cerebrale del linguaggio umano. Inoltre, questo risultato apre importanti
prospettive per quanto riguarda ulteriori ricerche, studi, e obiettivi futuri.
Il lavoro svolto da
questo formidabile team di ricercatori, essendo riuscito a trovare il modo per
separare suono e grammatica, apre una strada nuova che porterà a traguardi importanti! Grazie
a questa innovativa ricerca, ora cresce la speranza di arrivare, in un futuro
non troppo lontano, a costruire strumenti che aiutino a risolvere problemi
clinici di pazienti che non riescono più a parlare in modo normale.
Cari amici, le ricerche
sulla meravigliosa capacità del nostro cervello, un computer così potente che
uguagliarlo credo che sarà difficilissimo anche in futuro, non smettono mai di
sorprenderci. È solo dello scorso anno un'altra interessante ricerca effettuata da un team
di ricercatori dell'Università della California di San Francisco, un capace
gruppo di neuroscienziati che hanno fatto anch’essi un buon passo avanti per arrivare
a leggere il pensiero.
In particolare questa ricerca, portata avanti col finanziamento di Facebook, era diretta a sperimentare un
dispositivo capace di tradurre in tempo reale i segnali elettrici cerebrali
associati all'ascoltare e al rispondere a una domanda, e trascriverli in
diagrammi. Uno dei principali obiettivi era quello di riuscire a comprendere e
quindi poi a trattare alcune malattie neurologiche. Anche i dettagli di questo
studio "decoder", coordinato dal prof. Edward T Chang, sono stati
riportati sulla rivista Nature Communications.
Gli autori della ricerca
hanno monitorato, attraverso degli elettrodi, l'attività cerebrale di tre
pazienti epilettici sottoposti ad alcuni test clinici, durante i quali
ascoltavano una serie di domande predefinite e formulavano delle risposte.
Utilizzando solo i segnali nervosi registrati, i ricercatori sono stati capaci
di distinguere quelli associati all’ascolto rispetto agli impulsi elettrici
legati alle risposte verbali.
Cari amici, certo, siamo ancora in
una fase sperimentale, e anche gli scienziati sono consci che si è ancora
lontani dal riuscire a leggere cosa passa nella mente di una persona! Leggere
nel pensiero, per ora continua a restare un sogno, ma la meta a quanto pare si
avvicina. Come la ricerca portata avanti da Elon Musk, che lo scorso anno ha
presentato gli incoraggianti risultati ottenuti con il suo ambizioso progetto “Neuralink”,
collegando il cervello di una scimmia a un computer che ne eseguiva i comandi.
L'uomo continua a fare passi sempre più importanti sulla conoscenza del nostro cervello, e personalmente sono convinto che il
futuro sarà straordinariamente ricco di sorprese circa il funzionamento del
nostro super computer naturale, che nessuna macchina costruita dall'uomo potrà mai uguagliare!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento