mercoledì, maggio 27, 2020

IL GOVERNO COL DECRETO DI MAGGIO SPINGE SULLA RIPRESA DELL’EDILIZIA: ECOBONUS E SISMABONUS, AGEVOLAZIONI AL 110 PER CENTO.


Oristano 27 maggio 2020

Cari amici,

Il Governo su un punto è stato chiaro: “Se riparte l’edilizia riparte tutto il sistema Paese”. Parole sagge, abbastanza apprezzate, perché l’industria del mattone ne muove tante altre collegate e metterebbe in moto un sistema capace di creare nuovo benessere e occupazione. Il provvedimento messo in atto dal Governo Conte per far ripartire l’edilizia è corposo e di tutto rispetto: un bonus al 110%, per chi ristruttura degli immobili, in quanto consente di fare i lavori praticamente a costo zero.
L’agevolazione, inclusa nel Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (ricco di ben 55 miliardi di euro, praticamente il doppio di una manovra finanziaria di fine anno, su cui il Governo ha lavorato per mesi), è in pratica un "superbonus” che partirà da luglio. A partire dalle fatture di luglio, infatti, queste potranno essere utilizzate per ottenere l’agevolazione o anche il credito d'imposta da parte delle aziende. Come ha riferito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.
"Noi vorremmo cercare di stimolare interventi complessivi di riqualificazione, come il cappotto termico, sostituzione di infissi, installazione di pannelli fotovoltaici, sostituzione di caldaie con pompe di calore più efficienti. Tutti interventi che possano permettere di vivere in case più confortevoli, meno inquinanti, meno energivore, per poter spendere meno in bolletta. Si potranno installare anche accumulatori per le auto elettriche. Vogliamo ridisegnare il tessuto edilizio italiano". Questo, in sintesi, quanto detto dal Sottosegretario Fraccaro.
Indubbiamente l’agevolazione, già nota come Ecobonus e sisma-bonus, dovrebbe creare una spinta “shock” per rimettere in moto un settore, quello dell’edilizia, immerso nelle sabbie mobili di una crisi che non accenna ad avere fine. Per questo, secondo quanto affermato da Fraccaro, dal 1° luglio, i lavori di riqualificazione per adeguamento sismico o efficienza energetica saranno praticamente a costo zero per le famiglie; è prevista infatti la cessione del bonus alle imprese costruttrici, che lo utilizzeranno come credito di imposta del 110%, per i lavori da realizzarsi tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. 
Rientrano nel plafond dei lavori accoglibili, anche il rifacimento delle facciate degli edifici e l’installazione di impianti fotovoltaici, in quanto tra gli obiettivi da raggiungere c’è anche quello di una maggiore attenzione sul tema della sostenibilità ambientale. “Questa misura rappresenta una svolta storica sul piano economico e culturale per il nostro Paese, che si candida a diventare un modello per le politiche di sviluppo sostenibile a livello globale”, ha sostenuto Fraccaro. Ma come funzionerà concretamente questa misura agevolativa, già definita “Superbonus”?
Secondo quanto riportato sul Sole 24 Ore, il funzionamento della misura sarebbe il seguente: “Le famiglie avranno la possibilità di detrarre dalle tasse negli anni successivi all’investimento un ammontare superiore alla spesa sostenuta. Ma noi abbiamo anche introdotto la cedibilità senza limiti di questo credito di imposta e anche la bancabilità, cioè la possibilità di cederlo alle banche”. Quindi una famiglia può decidere di detrarre negli anni successivi un importo pari al 110 per cento della spesa sostenuta oppure cederlo all’impresa che fa i lavori tramite uno sconto in fattura, cosa che consente di fare i lavori senza pagare nulla. Poi sarà l’impresa a pagare meno tasse o scontarlo e cederlo a sua volta alla banca o a qualsiasi altra impresa che abbia capienza fiscale.
Nello specifico, nella nota del Governo citata dall’agenzia di stampa, sarebbe riportato un esempio di come l’intervento agirebbe sulle tasche degli italiani: “Se una famiglia effettuerà lavori sulla propria abitazione che ricadono all’interno degli interventi sopra elencati per un importo pari a 1.000 euro, riceverà al momento della dichiarazione dei redditi una detrazione pari al 110% del costo dei lavori (in questo caso quindi 1.100 euro), che potrà usare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo. Mettendo in sicurezza il proprio edificio da un punto di vista sismico, ad esempio, con dei lavori di un valore complessivo pari a 1.000 euro, si riceverà dallo Stato una detrazione pari a 1.100 euro”.
Cari amici, in realtà il sistema messo in atto appare un meccanismo davvero virtuoso, perché le famiglie potranno effettuare lavori di ristrutturazione senza alcun esborso monetario, le piccole e medie imprese potranno lavorare di più grazie ai maggiori incentivi, gli istituti di credito o le grandi imprese potranno acquistare il credito d’imposta dalle imprese che hanno svolto i lavori. Dal punto di vista pratico il risultato sarebbe una maggiore occupazione e la decisa ripresa delle costruzioni. 
Che sia la volta buona per la piena ripresa dell’edilizia?
A domani.
Mario

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