Oristano 26 maggio 2020
Cari amici,
Quanti ricordi si
accavallano nella mia mente ogni qualvolta mi porto in Piazza San Martino per acquistare
al mercatino della Coldiretti la frutta e la verdura fresca di stagione! Sono
ricordi antichi, risalenti ai miei 13-16 anni, quando studiavo, prima alle
Medie di Piazza Manno e poi all’Istituto Tecnico, allora ubicato nel palazzo
dove ora c’è l’Antiquarium Arborense. Si, proprio a ridosso di questa Piazza,
ormai dedicata a padre Pio (gli oristanesi cominciano già a chiamarla così) si
trovano i “Giardini San Martino”, allora praticamente l’unico ‘polmone
verde’ della città, posto tra il vecchio lavatoio, l’ospedale civile e il
cimitero.
Con il campo Tharros a
due passi, dove negli anni Sessanta del secolo scorso noi studenti di tutti gli
Istituti scolastici cittadini, partecipavamo alle lezioni di Educazione Fisica (con
i professori Mastinu e Ibba), i giardini San Martino erano il piacevole luogo
d’incontro dei tanti studenti che, all’ora della colazione al sacco, consumavano
il “fast lunch” dell’epoca. Allora, nei giorni che si seguivano le lezioni di educazione fisica,
chi veniva da fuori come me restava ad Oristano per tutto il giorno: dalla mattina alla sera. In queste giornate i giardini San Martino erano animati da un via vai
continuo di ragazzi e ragazze, che socializzavano e stavano insieme, seppure
senza gli smartphone di oggi. Nascevano le prime "cotte giovanili" e il clima affettivo era ben diverso da quello di oggi!
Allora i giardini San
Martino erano tenuti perfettamente in ordine; al centro spiccava una bella fontana, con intorno delle panchine semi circolari che alle spalle avevano degli alberi
elegantemente potati, quasi a creare una specie di salottino verde, un fresco angolo
di vero relax. Nei vialetti curati che lo abbellivano non mancavano i primi baci furtivi, scambiati con il cuore che impazziva ai primi fuochi dell'eros giovanile! Tempi di amore casto, fatto di calorosi abbracci e dei primi vagiti amorosi che sancivano il passaggio dall’amicizia
all’amore. I giardini erano anche il luogo di relax preferito dagli anziani, che nelle
belle giornate di sole, si sedevano nelle panchine a conversare piacevolmente, tra antichi ricordi di guerra o di emigrazione e commenti sui fatti, per loro "moderni", di una gioventù irriverente e trasgressiva, che risultava molto diversa dalla loro.
Col passare del tempo
però, come spesso accade, anche per questi giardini iniziò l’era del tramonto.
Con il crescere della città, con la nascita dei nuovi quartieri e della zona
sportiva di Sa Rodia e l’allestimento dei nuovi giardini di Viale Repubblica,
lentamente ma inesorabilmente, i giardini San Martino iniziarono a perdere di
importanza e di conseguenza finirono in abbandono, essendosi l’Amministrazione
comunale dimenticata di loro.
Oristano, per dirla tutta,
non è nuova quanto ad accantonare e mettere nel dimenticatoio il passato! Lo ha fatto addirittura
cancellandolo, come ai primi del Novecento demolendo “Porta a Mari”, poi successivamente distruggendo il mercato civico della Piazza Roma e facendo sorgere al
suo posto l’orribile Palazzo Sotico, violentando la Torre di Mariano II, posta a pochi metri di distanza! Che
dire, poi, della costante cancellazione, tempo per tempo, dei resti dei fabbricati del
glorioso periodo giudicale? Non meravigli, dunque, il fatto di aver dimenticato
e fatto scendere il triste velo dell’oblio sui giardini San Martino!
Ora questi storici
giardini pubblici, dopo essere stati a lungo dimenticati, sono diventati
praticamente un vero mondezzaio. Affidati dall’Amministrazione comunale ad un
privato che ne avrebbe dovuto curare la manutenzione (che dopo una rapida e
alquanto scarsa pulitura vi ha installato una struttura in legno utilizzata
come posto di ristoro), ora languono, mostrandosi in condizioni di particolare abbandono. Seppure
nel contratto il giardino doveva essere riportato alla sua funzione originaria,
ciò non è avvenuto se non in minima parte; nel periodo scorso nell’area sono
stati avviati alcuni modesti interventi, che però non hanno avuto regolare
compimento, tanto che resta evidente il permanere di una situazione di precarietà poco
gradevole.
Cari amici, i giardini
pubblici San Martino non meritano certo una fine così indecorosa, tanto che un
coscienzioso privato cittadino (certo Luigi Selis) ha presentato un’istanza
ufficiale all’Amministrazione comunale per segnalare tale stato di indecenza.
Nella sua lettera, inviata per avere sostegno anche all’Associazione
ambientalista Gruppo di Intervento Giuridico Onlus, Luigi Selis ha chiesto all'Amministrazione comunale che
venga restituito il giusto decoro agli storici giardini pubblici di San Martino,
in quanto esso rappresenta un bene storico identitario per gli oristanesi, da conservare e tramandare alle nuove generazioni.
Un sincero grazie a
questo attivo cittadino oristanese, che ha avuto il coraggio di richiamare
l’attenzione dell’Amministrazione comunale su un’omissione che sa quasi di
menefreghismo e di poco rispetto per il passato. Prego anche Voi, amici
lettori, di attivarvi perché facciate sentire la Vostra voce, in quanto non è
giusto che ad Oristano certe cose possano continuare a succedere.
Grazie amici, a domani.
Mario
Giardini San Martino, bene da curare e conservare
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