Oristano
30 Luglio 2016
Cari amici,
La vita sul nostro
pianeta si svolge, da sempre, con la ritmata alternanza di ore di luce e di ore
di buio. Su questa ininterrotta altalena tra la luce solare del giorno
e il buio della notte, si muovono tutti gli esseri del creato: dalle piante agli
animali, specie umana compresa. Quest’ultima, però, con l'avanzare del progresso, della
tecnologia e dell’innovazione ha cercato, con tutta una serie di strumenti capaci di creare artificialmente l'illuminazione, di eliminare (almeno in apparenza) il buio della notte, creando, però, un certo sconvolgimento dei naturali cicli biologici.
Un recente studio,
pubblicato sulla rivista Current Biology,
condotto in Olanda dalla Leiden
University Medical Center, ha accertato che oltre il 75% della popolazione
mondiale è esposta a fonti di luce artificiale durante le ore serali e
notturne. I ricercatori olandesi hanno analizzato cosa succede all'organismo
quando i cicli naturali di luce e buio vengono violati. I risultati sono stati
davvero sorprendenti. La continua e prolungata esposizione alla luce artificiale altera nell'uomo
i naturali cicli biologici. Anche l'attività dell'ipotalamo, una delle parti
più importanti del cervello che tra l'altro regola i livelli ormonali, viene
ridotta del 70 per cento; si abbassa, inoltre, anche la resistenza delle ossa e dei
muscoli, e si sviluppano nel contempo degli stati infiammatori, pur in assenza di
agenti patogeni.
Per evitare danni
permanenti all'organismo è necessario allora tornare quanto prima ai cicli naturali, che (fortunatamente, è il caso di dirlo) possono
essere ripristinati nell’arco di 2-3 settimane. Sempre secondo i ricercatori
olandesi spegnere le luci nelle ore notturne è una buona abitudine che aiuta a
condurre una vita sana, insieme a una dieta equilibrata e a un’attività fisica
svolta con regolarità.
Come spesso accade a correre i rischi più importanti sono gli anziani, ma in particolare le persone che lavorano sistematicamente di notte. Come spiega Johanna Meijer, autrice principale dello studio, «La luce e il buio non sono affatto stimoli innocui o neutrali per la nostra salute: il nostro organismo è organizzato per vivere in funzione dei cicli luce/buio naturali. In assenza dei giusti ritmi circadiani ci ammaliamo».
Come spesso accade a correre i rischi più importanti sono gli anziani, ma in particolare le persone che lavorano sistematicamente di notte. Come spiega Johanna Meijer, autrice principale dello studio, «La luce e il buio non sono affatto stimoli innocui o neutrali per la nostra salute: il nostro organismo è organizzato per vivere in funzione dei cicli luce/buio naturali. In assenza dei giusti ritmi circadiani ci ammaliamo».
Alterare i ritmi
circadiani crea caos e confusione nel nostro cervello. L'esposizione sempre più
intensa e prolungata alla luce artificiale dopo il tramonto è strettamente
associata alla perdita del sonno, una condizione sempre più comune nella nostra
società e che costituisce uno dei pericolosi fattori di rischio per le condizioni
patologiche che assumono sempre di più dimensioni epidemiche, come l'obesità,
il diabete, le malattie cardiovascolari, la depressione e l’ictus.
Altre ricerche approfondite in
questo campo, condotte sia sugli animali che direttamente sull’uomo,
hanno dimostrato per esempio che stare svegli più a lungo altera l'espressione di
centinaia di geni. A livello comportamentale si è visto, invece, che la veglia
prolungata porta come conseguenza lo stimolo a mangiare di più, ben oltre le necessità energetiche
dell’organismo; inoltre viene sconvolto anche il sistema
immunitario: per mantenere il suo equilibrio, l’organismo necessita di un
congruo numero di ore di sonno per notte. Ancora più evidenti appaiono gli effetti
sulle facoltà psichiche: a essere più colpite sono la capacità di attenzione,
di concentrazione e di apprendimento, e anche l’umore può farne le spese, creando nell'individuo un incremento dello stato di ansia e di depressione, che
alcuni studi hanno messo in relazione addirittura ad un aumento del numero dei suicidi.
Le cause di questo sfasamento
vanno senz'altro ricercate nella ormai affermata tendenza sociale ad un'attività lavorativa (necessaria per la produzione di beni e di servizi) da svolgersi 24 ore su 24 e sette giorni su sette, le
cui negative conseguenze sono state evidenziate dagli studi fatti su soggetti che lavorano nei
turni di notte. Ma non è neanche da trascurare la "volontaria" rinuncia al sonno per lo svolgimento di attività ludiche e ricreative, come andare in discoteca o più semplicemente restare svegli per guardare un film o la televisione.
Purtroppo, però, nonostante i
pericoli la crescita dell'inquinamento luminoso risulta in costante aumento. In
tutto il mondo il ruolo della luce artificiale è quello di eliminare il buio 24 ore su
24, con la conseguenza di alterare artificialmente il naturale ciclo circadiano. Un esempio può aiutarci a
capire meglio. Così come il nostro orecchio ha due funzioni, quella dell'udito e
quella dell'equilibrio, anche gli occhi, oltre alla funzione della visione, hanno
anche quella di trasmettere al cervello, tramite le cellule gangliari della
retina, le informazioni circa la presenza di luce nell'ambiente circostante,
funzione questa regolatrice dei ritmi circadiani: insomma un vero e proprio “orologio
interno”. In permanenza di luce, la
mancanza del buio innesca nell'organismo una serie di effetti perversi: vengono inibiti i
neuroni che promuovono il sonno, scompare il rilascio dell'ormone melatonina, che
regola il ciclo sonno-veglia attraverso l’ipofisi, e vengono attivati i neuroni
orexina nell'ipotalamo, deputati a promuovere lo stato di veglia. Insomma si
crea il caos.
Arrivati a
questo punto la situazione creatasi diventa difficile da riequilibrare: la sempre più massiccia
presenza di luce artificiale, sconvolgendo i cicili naturali, ci obbliga a riflettere ed a fare tutta una
serie di considerazioni. L’essere umano si è per lungo tempo evoluto secondo i
ritmi circadiani regolati sulla luce naturale, ma poi, oltre un secolo fa, l’avanzare
prepotente delle luci artificiali che riproducono “il giorno” anche durante le
ore notturne, ha rotto l’incantesimo. La risultante è che il fenomeno è diventato ormai così intenso e pervasivo che nelle zone abitate il buio
assoluto praticamente non esiste più! All’illuminazione artificiale, pensate,
viene destinato attualmente il 19 per cento dell'energia prodotta nel mondo.
Cari amici, credo che, senza nulla
rinnegare del progresso e dell’innovazione, così come accade in molte altre situazioni, ci
sia una giusta via di mezzo da percorrere. I sistemi illuminanti, certo, ci
aiutano in molte situazioni, alcune anche tanto utili e insostituibili; sono gli
eccessi a creare scompiglio e sconvolgimento! Cogliamo, dunque, ogni occasione
per godere della luce del sole tutte le volte che possiamo, uscendo,
passeggiando, facendo sport e quant'altro: insomma godendo di quella luce del sole che il
Buon Dio ci ha dato senza risparmio.
Non dimentichiamo mai che di ogni cosa che disponiamo dobbiamo goderne sempre nella giusta misura!
Non dimentichiamo mai che di ogni cosa che disponiamo dobbiamo goderne sempre nella giusta misura!
A domani.
Mario
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