Oristano
11 Luglio 2016
Cari amici,
Constatare, “toccare con mano” il successo di
un’iniziativa è stato per me sempre una soddisfazione appagante: un modo per
rallegrarsi di un successo ottenuto caparbiamente, nonostante le difficoltà. La
sera dell’8 Luglio sono stato invitato da un gruppo di amici a festeggiare con
loro i primi due anni di funzionamento della “Casa del volontariato”, una brillante operazione realizzata nel
2014 attraverso il felice connubio di idee costruttive, messe insieme da un
gruppo di amici lungimiranti e da una mecenate, condite, ovviamente da tanta
buona volontà. Due anni fa, nella felice circostanza dell’inaugurazione di quel
progetto (avendovi partecipato), ebbi occasione di riportare il fatto su questo
blog (per chi non l’avesse letto ecco il link: http://amicomario.blogspot.it/2014/11/e-nata-ad-oristano-lassociazione.html),
complimentandomi con i realizzatori, che, nonostante le difficoltà riuscirono a
dare un tetto sicuro a chi non l'aveva, a creare insomma un centro di aggregazione alle molteplici
associazioni presenti in città che, fino a quel momento, risultavano prive di un
luogo d’incontro.
Di questi tempi, le
idee nate per migliorare la socialità e l’aggregazione sono certamente
difficili da realizzare, da condurre in porto: solo la caparbietà, unita ad una
grande forza morale, sono in grado di portare al risultato. In questo caso il ‘goal’
è stato certamente di grande spessore e valore: ben 13 associazioni di
volontariato, operanti nei campi più diversi, hanno potuto trovare una sede
dignitosa all’interno di questa “Casa”, consentendo così ai vari componenti le
associazioni di incontrarsi e portare avanti un proficuo dialogo. Ieri, Venerdì
8 Luglio, proprio in questa sede si sono riuniti a festeggiare i primi due anni
di attività, numerosi rappresentanti delle 13 associazioni, che hanno voluto così
festeggiare, tutti insieme, un risultato particolarmente significativo.
Amici miei, come
accennato prima avevo partecipato alla festa di prima inaugurazione del 2014,
quando il fabbricato, gentilmente messo a disposizione da Maria Rosaria Contini (vero
mecenate dell’operazione), era ancora tutto da ristrutturare e da mettere a
punto. L’ho invece rivisto nei giorni scorsi trasformato: stanze linde e
attrezzate, ben illuminate e arredate, che si possono definire un dignitoso
luogo di riunione e aggregazione. Artefice di tutto questo l’Ing. Carlo Pettinau, responsabile dell’Associazione
culturale “Repubblica di Arborea”, nata
con lo scopo di raccogliere e amalgamare persone animate da buon spirito
associativo, che, insieme, possono contribuire senza condizionamento alcuno ad
esprimere il loro libero pensiero.
Ho dialogato a lungo
con Carlo l’altra sera, e nel colloquio mi ha confermato di essere felice del
risultato ottenuto, raggiunto con il supporto di un gruppo di persone particolarmente attive, animate
da vero spirito di servizio.
L’associazione, mi ha confermato, vuole continuare a restare libera, senza
pensare di trasformarsi in un soggetto politico vero e proprio. Anche il nome
dato all’Associazione, “Repubblica di
Arborea”, contiene al suo interno un significato recondito: quello di essere
un gruppo coeso, che si riconosce nei valori comuni di “indipendenza delle
menti”. “La nostra, ha detto, è un’associazione culturale che vuole occupare “quello
spazio” che partiti politici e associazioni non occupano”.
L’incontro dell’altra
sera può essere considerato come il raggiungimento di un primo traguardo: una ‘bella
occasione’ per festeggiare i primi due anni felicemente trascorsi in unione e condivisione
di spazi e di idee tra associazioni; un risultato che, con questa
felice donazione in comodato gratuito, evitava alle diverse associazioni
il rischio di scomparire, per l'impossibilità di sostenere le spese di affitto e gestione.
L’incontro conviviale dell’altra sera, svoltosi nell’ampio cortile del
fabbricato (dignitosamente sistemato per un utilizzo collettivo), ha calamitato
numerosi amici. Una vera agape fraterna che ha allietato tutti i partecipanti:
un arrosto succulento preparato con perizia ha gratificato tutti, unitamente al vino, agli
antipasti ed ai primi, serviti familiarmente dai diversi volontari sorridenti! Un incontro che ha ulteriormente rafforzato la voglia di stare insieme in armonia e
letizia per cercare di 'costruire' una Oristano diversa.
Oristano, cari amici,
sembra iniziare a svegliarsi da quel lungo torpore che da tempo la paralizza.
Senza una concreta, efficace e frizzante azione di stimolo e sostegno, quel
grande gruppo di giovani presenti in città, pur animato da una potenziale
carica di disponibilità e solidarietà, non saprebbe come esprimere al meglio quanto,
invece, è in grado di mettere in gioco. Io credo che continuando di
questo passo la Casa del volontariato sarà sempre più un punto fermo di riferimento e d’incontro,
di dialogo propositivo e di aggregazione, capace di far uscire dal guado una
città da troppo tempo adagiata e sonnacchiosa!
A domani.
Mario
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