Oristano
29 Luglio 2016
Cari amici,
Finalmente anche l’Italia
si adegua al resto d’Europa. Con Edu-Open,
la nuova piattaforma di MOOC (Massive
Open Online Course),
finanziata dal MIUR (il Ministero dell’Università e della ricerca), diversi atenei
italiani (sono 14) rendono accessibili a tutti (gratuiti e senza copyright)
corsi universitari tenuti dai loro docenti. Sembra una rivoluzione epocale,
considerato che la cultura, in Italia, continuava ad essere "riservata" solo
alle classi più abbienti. Mettere la cultura a disposizione di tutti è rimasto (nonostante questo diritto sia espressamente previsto nella nostra Costituzione) un pio desiderio, e tanti giovani delle classi meno abbienti si sono dovuti sempre accontentare di qualcosa che, invece, ad altri veniva concesso.
All’estero sono
numerose le università che da tempo offrono il servizio Mooc e diversi gli Atenei
che si sono dotati di una propria piattaforma o che si sono uniti in
piattaforme già esistenti. In Italia invece, a parte la realtà di Federica, la piattaforma di e-learning
dell’Università Federico II di Napoli, questo settore non si è finora sviluppato.
Con questa operazione, invece, anche l’università italiana sbarca online e senza
costi: gratuita e rivolta a tutti. Ad Aprile è diventa ufficialmente attiva la
piattaforma EduOpen.eu, creata da 14
atenei pubblici italiani, per offrire dei corsi formativi di alta
qualità erogati a distanza, cioè con i cosiddetti MOOC (Massive open online course).
Tutti i corsi offerti
da Edu-Open sono tenuti da docenti universitari e prodotti dalle università
italiane aderenti al progetto, finanziato come detto dal Ministero dell’Istruzione con 100
mila euro. Gli atenei attualmente presenti nella piattaforma sono: l’Università
Aldo Moro di Bari, il Politecnico di Bari, la Libera Università di Bolzano,
l’Università di Catania, l’Università di Ferrara, l’Università di Foggia,
l’Università di Genova, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di
Modena e Reggio Emilia, l’Università Bicocca di Milano, l’Università di Parma,
l’Università di Perugia, l’Università del Salento e l’Università Ca’ Foscari di
Venezia.
Da sardo devo dire che
mi meraviglia alquanto il fatto che delle due Università presenti in Sardegna
nessuna delle due abbia aderito al progetto. Considerata l’estensione dell’isola
e la scarsità dei mezzi di comunicazione e trasporto, proprio da noi il costo
per famiglia di uno studente universitario è una spesa che in pochi sono in
grado di affrontare con disinvoltura. Spero che questa carenza possa essere colmata almeno in futuro. Ma vediamo in che modo questo nuovo metodo culturale
"aperto" e innovativo si sta realizzando.
Il portale informatico di
supporto è nato un anno fa, realizzato dai consorzi Cineca e Garr su una piattaforma
open source. Dopo essere stato testato, nell’Aprile di quest’anno è stato
presentato a Roma, al Ministero dell’Istruzione. Obiettivo del progetto quello
di allargare l’alta formazione e la cultura di un pubblico ampio e variegato:
non solo dunque rivolto agli studenti universitari, ma anche ai lavoratori
(giovani e meno giovani), ai professionisti che vogliono approfondire
determinati settori o competenze ed anche ai pensionati.
Anche la nostra 'Università,
dunque, prova a diventare digitale! Dal 21 Aprile sono già online i primi corsi che effettueranno l’alta formazione universitaria ‘a distanza’. Scopo
principale quello di avviare la transizione dal vecchio metodo scolastico d'aula alla didattica
digitale, innovazione che fino ad ora si era rivelata impossibile, in quanto le
università sono volutamente rimaste alquanto impermeabili e sospettose nei confronti del
digitale, diversamente dalle altre università europee e mondiali. All’estero,
infatti, a partire dal 2008 l'innovazione digitale si è diffusa in maniera
virale in tutte le più prestigiose università mondiali, proprio grazie al
fenomeno dei Moocs, mentre negli anni “pionieristici” ad iniziare furono centri
di eccellenza come la Open University in Inghilterra, l'Open Coursware Project
dell'Mit e l'Universitat Oberta de Catalunya (Uoc).
Ma come è fatta, sostanzialmente, questa “università
on line”? E' presto detto. Le lezioni si svolgono attraverso corsi innovativi, generalmente basati su video e attività
interattive online, seguiti dai corsisti iscritti. Secondo una ricerca del Pew
Internet & American Life Project sono ormai 10 milioni gli studenti
universitari che hanno seguito un Mooc. Per lo più si tratta di corsi
universitari erogati dai grandi consorzi statunitensi: per esempio, 5,6 milioni attraverso Coursera un consorzio privato fondato
da alcuni docenti dell'Università di Stanford in California; sempre a Stanford è
nato anche il secondo consorzio mondiale di Mooc Udacity, che vanta 1.6 milioni di utenti, mentre oltre un milione di utenti
è seguito dal consorzio Edx fondato
dall'Università di Harward e dal MIT di Boston.
Da noi in Italia, come dicevo,
la diffusione dei Mooc è stata a lungo osteggiata (bloccata e inibita) dagli
Atenei pubblici italiani, forse in ‘difesa’ dei corsi di laurea erogati online
dalle cosiddette “università telematiche” private. Questo comportamento ha contribuito a “bloccare” l'innovazione, mettendo in rete percorsi formativi
spesso erogati ai limiti della “normativa” e a costi molto elevati per i
partecipanti; a questi, in compenso, nonostante la qualità molto discutibile dei
corsi (Rapporto Anvur 2013), veniva garantito un titolo di studio equivalente,
almeno formalmente, a quello delle università pubbliche.
Gli attuali Mooc
invece, dotati di una piattaforma pubblica per fugare ogni “ombra” di sospetto,
hanno fatto sì che Eduopen tra i suoi primi obiettivi mettesse in rete solo corsi in grado di rispettare i migliori standard internazionali di
qualità. I corsi erogati sono disponibili in inglese e in italiano (con sottotitoli in
inglese). Ad oggi, il catalogo, contiene 68 corsi, nove dei quali sono già fruibili
da subito e riguardano discipline molto diverse tra loro: dalla matematica alla
medicina, dalle tecnologie didattiche alle scienze umane. I corsi sono
disponibili in modalità open e gratuita (licenza Creative Commons share Alike).
Per chi intende farsi rilasciare attestati e certificazioni finali è previsto
il pagamento di una somma tra i 50 e i 100 euro.
Cari amici, finalmente arriva
anche in Italia una ventata di cultura rivolta a tutti. Grazie ai MOOC ora si può
studiare da casa o da qualsiasi luogo che abbia una connessione a internet. I
corsi, sempre gratuiti, sono facilmente accessibili (di solito basta iscriversi
con email e password o tramite Facebook). Sono sicuro che l’iniziativa è
validissima, e in tanti potranno davvero avvantaggiarsene.
Se sei giovane, o comunque interessato ad ampliare le tue conoscenze, allora iscriviti! Potrai così, coltivare un nuovo interesse, aggiornarti nel tuo settore di studio/lavoro, acquisire nuove competenze per cambiare lavoro o mansione nell'azienda, scoprire nuove materie e percorsi di studio che forse non avresti, tutto sommato, mai preso in considerazione!
Se sei giovane, o comunque interessato ad ampliare le tue conoscenze, allora iscriviti! Potrai così, coltivare un nuovo interesse, aggiornarti nel tuo settore di studio/lavoro, acquisire nuove competenze per cambiare lavoro o mansione nell'azienda, scoprire nuove materie e percorsi di studio che forse non avresti, tutto sommato, mai preso in considerazione!
A domani.
Mario
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