Oristano 3 agosto 2023
Cari amici,
La CALENDULA o
calendola (Calendula officinalis L., 1753) è una pianta della famiglia delle
Asteraceae e appartenente al genere Calendula. Originaria dell’Egitto, cresce
spontanea nelle regioni mediterranee, utilizzata sia a scopo ornamentale che
per le sue proprietà fitoterapiche. La coltivazione della calendula è
abbastanza semplice, trattandosi di una pianta rustica, che si adatta a diversi
ambienti e terreni e che non richiede particolari cure: la si può coltivare in
pianura e nelle zone collinari fino a 600 m di altitudine.
E una pianta erbacea di
piccole dimensioni, che raggiunge altezze di venti-trenta centimetri. I
fusti sono carnosi e vellutati e portano foglie oblunghe e prive di picciolo; i
fiori sono riuniti in capolini terminali e composti da fiori tubulari centrali
ermafroditi e fiori ligulati periferici femminili. L’infiorescenza della calendula,
simile a quella della margherita, è di un bel giallo arancio intenso, motivo
per cui la pianta è usata anche per abbellire aiuole, giardini e terrazzi.
Quanto alle sue proprietà
fitoterapiche, le parti della pianta usate in fitoterapia sono i fiori (capolini
e sommità fiorite), che, raccolti ad inizio fioritura e recisi appena sotto il
ricettacolo, possono essere utilizzati integralmente oppure venire essiccati e
resi in polvere. Nei fiori di calendula sono presenti: flavonoidi; carotenoidi;
cumarine; mucillagini; olio essenziale; sostanze amare; composti terpenici; composti
azotati; gomme e resine. La calendula è priva di lattoni sesquiterpenici,
sostanze irritanti contenute in altre piante della stessa famiglia, quella
delle Asteraceae.
I fiori di calendula
possono essere trasformati anche in oli, unguenti, balsami, creme o lozioni. La
calendula si può trovare anche sotto forma di tintura o, come estratto
vegetale, in capsule. Già usati in passato nella medicina popolare, i fiori di
calendula oggi sono presenti in erboristeria e in fitoterapia soprattutto per
le loro proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti per uso esterno, in caso di
problemi a carico della pelle. Internamente, invece, la calendula viene
adoperata per regolarizzare il ciclo mestruale ma anche per le per le proprietà
antivirali possedute, utili nelle malattie da raffreddamento.
In omeopatia la calendula rientra anche tra i
rimedi omeopatici consigliati per disturbi del sistema linfatico, della pelle,
dell’apparato genitale femminile e non solo. La calendula in granuli omeopatici
viene ad esempio utilizzata per sgonfiare i linfonodi e i noduli mammari nonché
per tutte le infiammazioni a carico della pelle, delle mucose, degli occhi. Sempre
in omeopatia la calendula viene impiegata anche per alleviare mal di gola,
raffreddore e dolori di vario tipo, dalla lombalgia al mal di testa, dai dolori
addominali a quelli muscolari e reumatici. Altra nota importante: la
calendula è una pianta sicura e priva di tossicità. Non sono noti effetti
collaterali o interazioni farmacologiche della calendula.
Cari amici, la natura ha
mille risorse per sovvenire ai bisogni dell’uomo, che, dovrebbe sempre avere il
massimo rispetto per la natura, evitando di violentarla. Quanto alla calendula,
pensate che i petali possono essere consumati e utilizzati anche in cucina. Si
possono preparare ottime tisane e decotti!.
A domani, amici lettori!
Mario
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