giovedì, agosto 26, 2021

IL CARRUBO, PIANTA ANTICHISSIMA CHE VIVE OLTRE I 500 ANNI, I CUI FRUTTI (LE CARRUBE) HANNO NON POCHE PROPRIETÀ BENEFICHE.


Oristano 26 agosto 2021

Cari amici,

Oggi voglio parlare con Voi del Carrubo, un albero sempreverde dall’aspetto maestoso (arriva anche all‘altezza di 10 metri), che vive fino a 500 anni e trova il suo habitat naturale in terreni rocciosi e calcarei con climi caldi. Originario della Siria, si è poi diffuso in Europa, Africa Settentrionale, Medio Oriente e Asia Occidentale; oggi viene coltivato in particolare in Spagna, Portogallo, Africa, in alcuni Paesi del Medio Oriente e anche nel sud dell’Italia, Sardegna compresa.

Quest’albero, noto fin dall’antichità, ha generato miti e leggende, dato che i suoi frutti, importantissimi dal punto di vita alimentare, sono stati in passato chiamati anche “Pane di San Giovanni”. Secondo la leggenda, infatti, il santo si sarebbe nutrito di questa pianta durante i lunghi periodi di ascesi nel deserto. Il suo nome deriva dall’arabo “kharrūb” che significa “carato”, probabilmente perché si riteneva che i semi delle carrube avessero sempre lo stesso peso (1 quinto di grammo) e perciò era possibile usarli per pesare l’oro e le pietre preziose.

Questo maestoso albero sempreverde (il cui nome scientifico è Ceratonia siliqua), appartiene alla stessa famiglia dei legumi, quella delle Fabaceae e al genere Ceratonia. Si tratta sicuramente di un albero dal fascino antico, dal momento che può raggiungere anche i 10 metri di altezza e i 500 anni di età. È dimostrato che i suoi frutti venivano utilizzati già dagli antichi Egizi e dal popolo dei Berberi in Marocco, che attribuivano loro proprietà ricostituenti per lo stomaco.

All’aspetto il carrubo presenta foglie grandi e spesse di colore verde scuro, lucido, e in estate produce numerosi fiori rossastri, anche se a fruttificare sono solo le piante femminili. I frutti, le carrube, sono dei baccelli verdi (che diventano marrone scuro a maturità) lunghi circa 15 cm, che contengono dei semi durissimi, rotondi e piatti, anch’essi commestibili (previa lavorazione). Le carrube sono anche un’ottima alternativa al cacao (per chi soffre di intolleranza per questo alimento), perché la polpa delle carrube ha un sapore dolciastro, simile a quello del cacao, senza però le stesse calorie. Per di più, la carruba è priva di glutine e quindi adatta anche a chi soffre di celiachia.

A prima vista, le carrube assomigliano a dei baccelli di fagiolo, ma sono più grandi e a maturazione diventano, come detto, di colore marrone scuro. Si mangia la polpa, dalla consistenza piuttosto carnosa e il sapore assomiglia inaspettatamente a quello del cacao. Nel nostro Paese il carrubo vegeta bene al Sud, in particolare in Sicilia, Sardegna e sul promontorio dell'Argentario, in Toscana. Per crescere bene gli alberi di carrubo hanno infatti bisogno di climi caldi e terreni rocciosi e calcarei.

Ai tempi della civiltà contadina nelle stradine delle campagne, si vedevano grandi e piccini che staccavano dall’albero i baccelli maturi e li masticavano come si fa con le caramelle, mentre oggi le carrube si trovano solo in supermercati selezionati. L’analisi della composizione delle carrube ha rivelato l’alta presenza di fibre e polifenoli, capaci di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue; le carrube contengono anche molte vitamine, soprattutto quelle del gruppo B, e sali minerali che le rendono quasi un integratore naturale. Il consumo di carrube è anche un coadiuvante nelle diete dimagranti grazie al fatto che crea un senso di sazietà; sono inoltre un alimento astringente, antiemorragico, antiacido e antisecretivo gastrico.

Anche l’infuso di carrube è utilizzato come rimedio officinale, capace di calmare la tosse, lenire il mal di gola e schiarire la voce; un uso, quest’ultimo, fatto anche dai cantanti lirici fino al secolo scorso. Questo infuso è anche una bevanda tipica del Ramadan; è semplice da preparare, e che va bene per tutti: basta lasciare in acqua fredda le carrube spezzate per un paio d’ore. Ne viene fuori una bevanda dolcissima che si beve dopo il tramonto e che reintegra zuccheri, liquidi e sali perduti durante il digiuno rituale.

Cari amici, se dopo aver letto queste righe la curiosità vi stimola a provarne il consumo, sappiate che le carrube, che potete trovare al supermercato (oppure anche in campagna), potete consumarle in diversi modi; intanto dovete sapere che sono un ottimo ingrediente per i dolci, soprattutto per quelli a base di cioccolato. Possiamo utilizzare, poi, la polpa come un sostituto del cacao, rendendo la preparazione un po' più salutare. Inoltre, possiamo consumare i frutti essiccati, dopo averli macinati e ridotti in farina, che possiamo utilizzare per tantissime ricette. Insomma, la carruba è un alimento che si presta davvero a tanti usi in cucina.

Ciao, amici, a domani.

Mario

 

 

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