venerdì, maggio 18, 2018

STORIE DI POPOLI. GLI ITALIANI, COME POPOLO, STORICAMENTE NON ESISTONO, I SARDI INVECE SI! L’ORGOGLIO DELLA NOSTRA IDENTITÀ SARDA.


Oristano 18 Maggio 2018
Cari amici,
È la scienza a sentenziare che gli italiani non sono un popolo, mentre invece i sardi sì. Questa è la sorprendente scoperta fatta dagli studiosi sulla nostra storia genetica. Noi sardi, è dunque storicamente accertato, siamo un popolo, CON LE STESSE IDENTICHE RADICI! Per chi ci ha sempre creduto e lo ha sostenuto con forza, seppure senza troppe prove, questa è una conferma scientifica che riempie noi sardi di grande orgoglio.
A sentenziare che “gli italiani geneticamente non esistono", in quanto sono solo un’aggregazione di persone con identità genetiche differenti, con storie e provenienze diverse, è stato lo studio portato a termine da Davide Pettener (antropologo del Dipartimento di Scienze biologiche, antropologiche e ambientali dell'Università di Bologna) e da Donata Luiselli (Dipartimento di Beni Culturali di Ravenna). La loro equipe ha creato una banca di campioni di DNA che è stata in grado di ricostruire la nostra storia genetica. Per realizzare il progetto hanno utilizzato tremila campioni di sangue di italiani provenienti da tutte le regioni d’Italia, utilizzando un finanziamento fornito dalla National Geographic Society, che aveva lo scopo di effettuare uno studio approfondito sui cromosomi.
L’importante scoperta genetica è stata riportata con dovizia di particolari dal Corriere della Sera. Dallo studio è emerso che nella variegata storia degli italiani, solo quelli di una Regione si distinguevano in modo preciso, differenziandosi non poco dagli altri: erano gli abitanti della Sardegna. Nel rendicontare l'analisi effettuata gli esperti hanno scritto: "I sardi si differenziano da tutte le altre popolazioni italiane ed europee. La Sardegna conserva le più antiche tracce, non avendo subito invasioni". Su quest'ultimo punto, però, ci sono alcune precisazioni da fare, dei distinguo. La Sardegna, come è a tutti noto, di invasioni ne ha subite anche troppe, ma la cosa molto probabile è che la Comunità originaria, in particolare quella allocata nelle zone interne, è rimasta molto coesa, refrattaria a "mischiarsi" con gli invasori, dunque senza eccessivi scambi di sangue e miscela delle razze.
Davide Pettener, a ricerca ultimata, ha ribadito ai microfoni de L'Unione Sarda la particolare unicità del popolo sardo, sottolineando che allo studio sono stati sottoposti i "sardi doc” e che “a Bologna c’è la migliore e anche più grossa banca del DNA degli italiani”; inoltre “per poter essere analizzato ogni individuo doveva avere 4 nonni della provincia di appartenenza, non doveva essere imparentato con altri individui campionati e in più  (altro criterio restrittivo), dato che lo studio si basava soprattutto il cromosoma Y che si trasmette per linea maschile, abbiamo usato anche il criterio dei cognomi, ossia quelli tipici delle diverse zone”. “I sardi campionati, ha aggiunto, hanno per esempio in gran parte cognomi che finiscono con la lettera 'u'".
Visto il risultato, a parte certamente l’indiscutibile orgoglio di noi sardi, dopo la gioia ci sorge spontanea una domanda, se vogliamo neanche troppo banale: Noi Sardi, geneticamente, abbiamo qualcosa in più o qualcosa in meno? Difficile dirlo! Certamente siamo “meno contaminati”, quindi differenti. Gli studi, per esempio, che hanno riguardato il confronto tra siciliani e sardi, hanno evidenziato che la Sicilia è sempre stata “un melting pot”, un crogiuolo nel quale la popolazione sicula si è continuamente mescolata, arrivando a creare qualcosa di molto omogeneo e molto mediterraneo; al contrario la Sardegna, in particolare dopo il Paleolitico e il Neolitico, è rimasta, come accennato prima, geneticamente isolata e l'isolamento ha prodotto le diversità prima evidenziate.
Cari amici, la conferma data dalla scienze è, dunque, che gli Italiani, geneticamente non esistono come popolo, ma costituiscono solo un’aggregazione di tipo geografico, con identità genetiche differenti, legate a storie e provenienze molto diverse; noi sardi, invece, siamo riusciti a mantenere nel tempo le nostre caratteristiche originarie. A questo punto, precisando meglio l’ipotetica domanda di prima, ci chiediamo: “noi sardi dobbiamo andarne fieri e orgogliosi di questa differenza o no”? Possiamo considerarlo un privilegio o un danno? Una risposta certa, univoca o scontata, credo non esista. Vi do la mia.
A coloro che affermano: "… la diversità è indice di ricchezza, senza diversità non c'è evoluzione; come la diversità culturale è una ricchezza sociale, anche la diversità genetica è ricchezza”, mi sento di rispondere che il concetto espresso non è del tutto condivisibile; così come personalmente non condivido il pensiero di chi afferma che “la mancata commistione con altri popoli sia stata per i sardi una perdita, ovvero una mancata evoluzione, "un restare indietro”. Accetto il fatto che siamo differenti, su questo concordo; ma il fatto che abbiamo mantenuto la nostra originaria genetica, perdendo l’acquisizione delle molte diversità in capo agli altri popoli, credo che, al contrario, ci abbia privilegiato e non danneggiato, mantenendoci fieri e puri, come i nostri progenitori nuragici!
Cari amici, la nostra riconoscibile “differenza genetica” io, con orgoglio, la ritengo un vero, grande privilegio, non una colpa o una diminuzio, e tanto meno un “essere rimati indietro”! Anzi, voglio dirvi di più. 
Invito tutti i sardi a mantenere con fierezza la nostra diversità: siamone orgogliosi, per non essendo perfetti in tutto; certo, qualcosa propongo di cambiarla, possibilmente quanto prima. Cerchiamo di evitare di mantenerci troppo individualisti e, tra sardi, restiamo uniti, coesi, facciamo squadra. Possiamo e dobbiamo farlo, tutti insieme, perchè uniti si vince! Questo ci consentirà di avere, da parte di chi ci governa, un rispetto maggiore e un reale riconoscimento dei nostri diritti (spesso negati). Lo dobbiamo fare socialmente e politicamente (ci basti osservare la vicina Corsica, isola gemella), riuniti con orgoglio sotto un'unica bandiera, quella con "i mori" (noi ne abbiamo 4, la Corsica solo uno, forse a significare che loro sono uniti e noi divisi). Pensiamoci seriamente il futuro della Sardegna dipende solo da noi, sardi unici, anche geneticamente!.
Grazie, amici, a domani.
Mario

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