venerdì, febbraio 10, 2017

LE DIFFICILI “RELAZIONI SOCIALI” DEL TERZO MILLENNIO. ORA SI RICORRE AD UNA “APP” PER CONOSCERE NUOVE PERSONE. ECCO “FLARK!”, LA PRIMA APP DI DATING AL BUIO, PENSATA E SVILUPPATA INTERAMENTE IN ITALIA.



Oristano 10 Febbraio 2017
Cari amici,
Chi come me è nato nella prima metà del secolo scorso, certe innovazioni proprio non riuscirà mai a capirle. Pensare ad un mondo virtuale, che giorno dopo giorno si appropria di quello reale, che alle classiche piazze fisiche, luoghi di conoscenza e di incontri reali, subentrino quelle tecnologiche, fatte di social network, di chat, e quant’altro, è troppo difficile da assimilare. Eppure è già da tempo che questa rivoluzione è in atto e sembra destinata a progredire ulteriormente.
David Riesman (Filadelfia, 22 settembre 1909 – Binghamton, 10 maggio 2002), famoso sociologo, già ai suoi tempi con il famoso libro "La folla solitaria" analizzò il mutato "carattere sociale della popolazione americana", e in larga misura anche quello di tutto l'Occidente sviluppato; la sua diagnosi impietosa verificava cosa in realtà stava cambiando nella così detta 'società di massa'. Riesman fu un grande anticipatore dei tempi moderni, e riuscì a mettere a fuoco e analizzare il rapporto genitori-figli, la crescente dipendenza dei singoli dal gruppo, l'influenza ambigua esercitata dai mass media, compreso il nuovo particolare rapporto che si era creato tra lavoro e tempo libero.
L’intuito del sociologo mise a fuoco una nuova figura, per certi versi persino tragica, di un "uomo moderno” molto diverso dal precedente: l'uomo-massa, l’uomo eterodiretto, educato alla scuola del conformismo, schiacciato dal bisogno di approvazione e di successo, abitante di un mondo governato dalle apparenze, spogliato della propria individualità, solo e disarmato tra la “folla” che lo circondava. Da qui l’appropriata definizione di “Folla solitaria”, composta da uomini e donne incapaci di avere una propria autonomia, un individuale governo di se stessi, una capacità relazionale individuale, prima esistenti.
Questi uomini e donne sempre più solitari, col passare del tempo vedevano inaridirsi le relazioni sociali e affettive a tal punto da essere incapaci di gestirle autonomamente, compresa la ricerca del partner con il quale decidere di trascorrere la vita insieme. 
E' proprio da questo bisogno, da questa necessità, che si sono sviluppate tutte quelle strutture, quei siti che, veri luoghi d'ncontro ovviamente in rete, che hanno iniziato ad occuparsi di far “incontrare” le persone incapaci di farlo individualmente. Ecco allora nascere, seppure virtualmente, il moderno "paraninfo", che assiste le persone, incapaci di farlo individualmente, necessitando di supporti di sostegno per la ricerca del partner. In rete, basta cercare, è tutto un fiorire di accattivanti siti, corredati da gradevoli foto attrattive, ammiccanti e sorridenti, in attesa dell’atteso approdo del partner desiderato.
Ebbene, su questo interessante "mercato d'incontri" si è innestato di recente un nuovo filone che appare addirittura più intrigante dei precedenti. Il nuovo sistema di ricerca di partner ‘compatibili’ (nato da un’idea di quattro ragazzi milanesi) avviene attraverso l’utilizzo di una apposita APP, che è stata chiamata Flark! Gli inventori, dopo averla testata e sviluppata per mesi, l’hanno poi resa disponibile gratuitamente sia su Google Play che sull'App Store della Apple. A differenza delle precedenti (che si basavano sulla visione delle foto dell’eventuale partner), la loro rivoluzionaria app permette di conoscere le persone non in base alle classiche foto del profilo ma, in modo innovativo, mediante una frase di approccio.
La frase di contatto, è quella che gli utenti devono comunicare in fase di registrazione, dopo aver installato Flark! Una volta entrati nel meccanismo, Flark! localizza l’utente e chiede di inserire alcune preferenze sul tipo di persone che si desidera conoscere come la fascia d’età, il sesso e la distanza geografica. L’utente, per poter installare Flark! sul proprio smartphone Android o iOS, deve essere già in possesso di un profilo Facebook, da cui l’app scarica l’immagine, mostrandola però agli altri sfocata, in modo da renderla irriconoscibile.
Infatti, l’unico fattore di scelta a disposizione degli utenti interessati a quel profilo è la menzionata “frase di approccio”. Nel caso di reciproco apprezzamento, l’app permetterà di chattare con l’altra persona per tre giorni. Man mano che il tempo passa, le rispettive immagini diverranno sempre più visibili e al terzo giorno le due foto saranno svelate completamente e i due potranno fare la scelta finale: continuare la frequentazione virtuale, oppure se voluta anche reale (stabilendo di incontrarsi), altrimenti interromperla per sempre. Resta ai due anche la possibilità di bloccare il teorico partner anche prima dei tre giorni, con anche la certezza che la propria immagine sarà invisibile agli altri. Tutto ciò rende l’app sicura e in grado di garantire una privacy pressoché totale. 
Tecnicamente credo di poter dire che il sistema appare abbastanza sicuro e funzionante, ma per quanto detto prima il mio scetticismo resta.
In realtà, viviamo in un mondo dove l’apparenza è tutto. Scegliamo spesso il nostro potenziale partner in base alla sola bellezza fisica, sia nella vita reale che in quella virtuale. Ci passano davanti migliaia di foto, e le scartiamo con un click, immaginiamoci se possiamo pensare di scegliere addirittura in base ad una frase, magari ben pronunciata! In sostanza la nuova proposta è quella di una scelta fatta al buio, non per niente Flark! è la sintesi delle parole Flirt in the Dark, conoscersi al buio! Tuttavia il nuovo sistema sono certo che sarà utilizzato, in particolare da tanti giovani, che, ormai schiavi più della relazione virtuale che di quella reale, si rivolgeranno numerosi a Flark!, con curioso interesse.
Cari amici, pensiamoci bene, se è vero che l’apparenza può risultare utile per fare incontrare una coppia, da sola non bastava ieri e non basta certo oggi: a far sì che una relazione duri, è necessario testarla nella realtà di tutti i giorni. “People as they are, not as they appear”, è quel motto di uso corrente che, tradotto liberamente, significa che siamo quello che siamo, non quello che sembriamo, per cui possiamo anche essere attratti dall’apparenza, ma per conoscersi veramente e condividere le emozioni, quella che conta è la sola, concreta, realtà!
A domani.
Mario

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