Oristano
28 Febbraio 2017
Cari amici,
chiudo le mie riflessioni di Febbraio focalizzando l'attenzione sulla sicurezza. Il momento che viviamo è certamente difficile da valutare, da comprendere e ovviamente dal trovare soluzioni per arginare i mille pericoli terribili che incombomo sulle nostre città. Anche ad Oristano abbiamo quest'anno potuto toccare con mano misure antiterrorismo mai viste prima. Il problema, però, su cui voglio riflettere oggi è "particolare": qualcosa a metà strada tra la bufala e il "fare le nozze con i fichi secchi".
Che la fantasia italiana sia superiore a quella della gran parte degli altri Paesi è cosa nota, ma le esagerazioni, si sa, alla fine fanno fare solo brutte e ridicole figure. L’ultima trovata italiota è quella che il Ministro dell’Interno Minniti ha recentemente concepito: aumentare il potere ai sindaci per dare un taglio importante ai pericoli ed al caos che regna nelle nostre città, tra muri che vengono costantemente “graffitati”, arredo urbano sempre più devastato, mezzi pubblici costantemente danneggiati, comportamenti allo stadio sempre più da bulli di periferia, emigrati sempre più numerosi dei quali poco sappiamo sulle loro reali intenzioni. Insomma, in una situazione che polizia, carabinieri e altre forze dell’ordine non riescono a controllare, ecco arrivato l’uovo di colombo: diamo ai sindaci la “stella di sceriffo”, in tal modo, stile far west, riportiamo l’ordine nelle nostre città devastate ed a rischio terrorismo.
Che la fantasia italiana sia superiore a quella della gran parte degli altri Paesi è cosa nota, ma le esagerazioni, si sa, alla fine fanno fare solo brutte e ridicole figure. L’ultima trovata italiota è quella che il Ministro dell’Interno Minniti ha recentemente concepito: aumentare il potere ai sindaci per dare un taglio importante ai pericoli ed al caos che regna nelle nostre città, tra muri che vengono costantemente “graffitati”, arredo urbano sempre più devastato, mezzi pubblici costantemente danneggiati, comportamenti allo stadio sempre più da bulli di periferia, emigrati sempre più numerosi dei quali poco sappiamo sulle loro reali intenzioni. Insomma, in una situazione che polizia, carabinieri e altre forze dell’ordine non riescono a controllare, ecco arrivato l’uovo di colombo: diamo ai sindaci la “stella di sceriffo”, in tal modo, stile far west, riportiamo l’ordine nelle nostre città devastate ed a rischio terrorismo.
Questo in sintesi il
contenuto del decreto sicurezza
approvato dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi, un provvedimento che
prevede, attraverso la concessione di nuovi poteri ai Sindaci, l’applicazione
di una serie di misure repressive per bloccare vandali e teppisti e possibili attentatori, che imperversano
impuniti in città e paesi; lotta, dunque, particolarmente incisiva per mettere un freno all'illegalità e difendere cittadini e bene pubblico, migliorando di conseguenza la vivibilità, il decoro e la sicurezza.
Nuovi poteri, dunque,
posti in capo ai sindaci, compreso il Daspo
per allontanare i più facinorosi. Ma la reazione dei Sindaci al provvedimento non
è stata certo favorevole: i primi cittadini non ci stanno a caricarsi del nuovo pesante macigno, oberati come sono da
problemi insormontabili, come la mancanza di personale e la conclamata carenza
di risorse. «Sindaci sceriffi? Abbiamo fin troppe responsabilità e pochissime
risorse», afferma con forza e convinzione il Presidente dell’Anci
Sardegna, Emiliano Deiana: «Dobbiamo far capire al Governo che i poteri
sulla carta devono accompagnarsi a uomini e mezzi, il territorio va
presidiato».
Per il Presidente
dell'Anci Sardegna, inoltre, se il decreto può risultare significativo per i
grandi centri urbani, nel resto del territorio l’applicazione risulta più
difficile. «I Comuni non possono assumere personale, gli organici di polizia e
carabinieri sono ridotti all'osso o in smantellamento. E le telecamere possono
essere un valido supporto solo se ci sono anche persone che conoscono i luoghi,
e uno scambio di informazioni tra istituzioni, famiglie e scuole». La reazione dei sindaci dei comuni sardi è solo una goccia delle reazioni globali che ci sono state nel resto d'Italia.
In dettaglio, per quanto
riguarda la Sardegna, all’apparente soddisfazione di Massimo
Zedda, Sindaco di Cagliari e della neonata Area Urbana, che si dichiara
soddisfatto dei poteri più incisivi che sono stati assegnati ai Sindaci, fa da
contraltare il Sindaco di Nuoro Andrea Soddu, che afferma che la situazione
attuale non consente, senza opportune risorse in uomini e mezzi, di assumersi
ulteriori responsabilità. Non conosco il pensiero del Sindaco della mia città,
Oristano, anche se posso garantirvi che anche nella tranquilla Oristano (città considerata fra le più tranquille d'Italia), la “situazione vandalica” esiste, con scritte e altri atti di distruzione dei beni pubblici, sempre più numerosi. In gran parte contrari mi risultano anche i Sindaci dei centri più
piccoli.
Il Viminale, per bocca
del Ministro Marco Minniti, cercando di spiegare il provvedimento ha chiarito che il provvedimento
«è
un grande patto strategico di alleanza tra lo Stato e i poteri locali»,
che in sostanza intende coinvolgere i primi cittadini che, raccordandosi con
Ministero, Prefetture e altre forze dell’ordine, grazie ai nuovi poteri
conferiti, sono in grado di contribuire in modo sostanziale al miglioramento
della vita nei centri urbani. Non è una questione, ha detto il Ministro, di
introdurre nel nostro ordinamento “nuovi reati da punire”, né di inasprire le
pene oggi previste, ma di “stringere in modo più efficace” la sorveglianza,
controllando meglio i comportamenti deviati, arrivando ad autorizzare i Sindaci
anche alla comminazione del DASPO urbano.
In teoria, se accompagnato
da uomini e mezzi, il provvedimento potrebbe risultare anche efficace, ma in assenza
delle giuste risorse, come l’esperienza insegna, porta a ben poco: sappiamo bene che non si fanno
nozze con i fichi secchi! Ecco perché la reazione di gran parte dei Sindaci
appare pienamente giustificata: «Poteri inutili senza soldi», dicono tutti in
coro. In Italia, purtroppo, tra spending review annunciata ma che spesso resta
sulla carta, e sprechi che nessuno si sente in grado di eliminare, risolvere i
problemi sarà sempre più difficile.
A ben pensare quanto
messo in campo dal Ministro Minniti ha un illustre precedente, non andato a buon
fine in quanto bocciato dalla Corte Costituzionale. Nel Maggio del 2008 il
Decreto n° 92 cercò di creare i “sindaci-sceriffi”, conferendo loro una serie
di nuovi poteri molto simili a quelli attuali; era questo il così detto
“pacchetto sicurezza”, che moltiplicava i poteri ai Sindaci, consentendo loro
la facoltà di legiferare, in delega dello Stato, su questioni “contingenti e urgenti”
in fatto di sicurezza, decoro, viabilità e danneggiamento del bene pubblico. Ma,
come ben sappiamo, quella legge ricevette una solenne bocciatura da parte della
Corte Costituzionale.
Cari amici, la mia
modesta opinione è che in teoria i nuovi poteri in capo ai Sindaci sarebbero
potuti essere un “un passo avanti” nel dare maggiore sicurezza alle pressanti richieste
dei cittadini delle nostre città, ma, tornando a quanto accennato prima, anche le
buone norme vanno accompagnate dai
mezzi necessari ad applicarle! I nostri Comuni oggi sono già alla disperazione:
sguarniti di tutto, dalla scarsità de fondi per la gestione corrente (risulta
già ridottissimo numero di elementi nella polizia urbana) all’aumentato bisogno
di risorse per tamponare le crescenti nuove povertà! Con quali risorse
potrebbero affrontare i nuovi compiti loro assegnati per decreto? Credo che gli
storici sceriffi del Far West all'epoca disponessero di risorse ben maggiori…
Per passare all’azione,
è cosa nota, la teoria da sola non serve.Una buona norma, senza i mezzi per applicarla, vale meno di zero!
A domani.
Mario