Oristano
9 Gennaio 2016
Cari amici,
alcuni giorni fa (vedi
il mio post del 26 Dicembre 2015: http://amicomario.blogspot.it/2015/12/la-sardegna-e-il-buco-nella-sanita.html
) ho riflettuto con Voi sul discusso tema della sanità nell’Isola, dove
certamente gli sprechi non mancano. La via della spending review, come sappiamo,
non è mai facile, soprattutto perché risulta quasi impossibile stabilire dove,
come e quando incidere il “bubbone dello spreco”, eliminare veramente “il
marcio”, tagliandolo chirurgicamente, come si fa con il male più grande del
nostro secolo: il cancro.
Una delle vie da
seguire è certamente quella di passare da un sistema ottocentesco (quello manuale)
ad uno più consono ai nostri tempi: quello informatico. La riflessione di oggi
percorre proprio questi binari, cominciando proprio dalla recente introduzione
nel SSN della ricetta elettronica. Nella primavera scorsa anche la Giunta della
Regione Sarda, con la delibera n.13/4 del 31.03.2015 dava formalmente avvio alla
dematerializzazione della ricetta medica nel territorio della nostra Regione.
Altre Regioni l’avevano già preceduta, ma si cominciava a introdurre l’elettronica
anche nella Sanità sarda (che da sola assorbe circa la metà del bilancio della
Regione).
All’atto pratico, con l’avvio
della “Ricetta dematerializzata”, per
il cittadino non cambia nulla: al posto della nota “ricetta rossa” potrà
esibire e ritirare in farmacia le medicine prescritte, portando con sé il
promemoria rilasciato dal medico. Nella prima fase il nuovo sistema è partito
iniziando dalle prescrizioni dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di
Libera Scelta, successivamente, dal Settembre dello scorso anno 2015, la
ricetta dematerializzata è stata estesa anche ai Medici Ospedalieri e agli Specialisti
Ambulatoriali.
Cari amici, nella nuova
era dunque niente più ricettari medici, ne blocchi di rosse prescrizioni cartacee: ai
medici, per la prescrizione dei farmaci, basteranno solo dei “numeri”. Si, proprio dei numeri! Ecco
come funziona il nuovo sistema, in pratica. I medici hanno ricevuto un “pacchetto”
di numeri (NRE), forniti dalle Asl: sono praticamente dei Codici, generati dal sistema informatico centrale gestito da SOGEI.
Per prescrivere un farmaco, il medico dovrà accedere alla piattaforma dal PC (è
prevista in futuro anche l'app per smartphone e tablet), identificarsi e fare
la prescrizione online utilizzando
uno dei numeri NRE che gli sono stati assegnati. Al numero NRE sarà associato
il codice fiscale dell’assistito e il sistema informatico validerà le
informazioni (oltre il codice fiscale anche le eventuali esenzioni).
A questo punto il
medico completerà la ricetta con la prescrizione del farmaco: gli basta un clic
di conferma e quanto prescritto arriverà sul server. Nella prima fase c’è
ancora qualcosa di cartaceo: il 'promemoria’ che il medico stamperà e
consegnerà all’assistito (molto simile alla vecchia ricetta rossa). Questo per
garantire la possibilità di ottenere il farmaco anche in caso di assenza di
connessione o altro inconveniente che non consenta l’accesso al server. Veniamo
ora al farmacista, precisando che l’assistito potrà ritirare i farmaci in
qualsiasi farmacia convenzionata col SSN, anche in altre località o Regioni
diverse dalla Sua.
Il farmacista ricevuto
il promemoria si collegherà al sistema informatico e inserirà le chiavi
d'accesso (NRE e codice fiscale): ritroverà la ricetta elettronica e consegnerà
il farmaco all'assistito, che a questo punto dovrà soltanto pagarlo, se del
caso. La farmacia invece (dopo aver prelevato la fustella dal farmaco, la incollerà
nell’apposita casella del promemoria), ad operazione effettuata dovrà inviare
al server i dati (prezzo del farmaco, ticket, ecc.) e i codici a barre presenti
in ogni confezione di medicinali. Anche il funzionamento delle ricette
elettroniche per le visite specialistiche e/o le analisi di laboratorio è praticamente
analogo.
Tutto questo è già un
passo avanti ma non è finita: a pieno regime non sarà più necessario neanche il
promemoria, in quanto l’assistito esibirà in farmacia solo la tessera sanitaria
e la ricetta elettronica “dematerializzata”, apparirà come d’incanto nel visore
del computer del farmacista, che procederà come evidenziato prima. La ricetta
rossa, però, per il momento non scomparirà del tutto: potrà essere ancora usata
dal medico in caso di malfunzionamento del sistema informatico, e in casi
particolari sarà ancora obbligatoria per alcuni tipi di farmaci: farmaci di
classe C a favore di invalidi di guerra e vittime del terrorismo, ossigeno
terapeutico, farmaci sottoposti a prescrizione limitativa RL (prescrizione
diretta specialistica o ospedaliera), e farmaci esclusi dall'art. 3 del DM del
2 Novembre 2011 (stupefacenti e sostanze psicotrope).
Cari amici questa è
solo un piccolissima parte dell’immenso lavoro necessario per modernizzare la
sanità e iniziare a eliminare gli sprechi e i malfunzionamenti: dalle
prenotazioni che si perdono nel tempo ai doppioni, dagli acquisti (gestiti da
un’unica centrale e non da cento uffici acquisti periferici a prezzi spesso fuori misura),
alle mille altre procedure manuali che fanno perdere un’immensità di tempo e
danaro. A parole sembra facile, ma nella realtà, purtroppo, cambiare un sistema consolidato non sarà semplice.
Certi “inghippi”, certe
procedure farraginose, non sono frutto solo di una mancata modernizzazione, che
poteva avvenire anche ben prima di oggi, ma di radicati “interessi locali e
personali”, che niente hanno a che fare con l’economia, il risparmio e la
trasparente gestione della cosa pubblica. In questi giorni nel Consiglio
Regionale Sardo all’ordine del giorno c’è 'in itinere' la riforma delle Aziende Sanitarie,
con la dichiarata volontà di arrivare a creare un’unica USL per tutta l’Isola. A parole
sembra semplice (basterebbe un clic) ma non sarà così: la pattuglia dei “frenatori”,
quelli che non vogliono perdere neanche una briciola di potere… hanno già il
piede schiacciato sul pedale del freno! E, all’atto del voto in aula…
Ciao, amici, a domani.
Mario
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