Oristano
8 Gennaio 2016
Cari amici,
ho conosciuto Toto
Corrias molti anni fa. Avevo 12 anni quando iniziai a frequentare le Scuole Medie
di Piazza Manno: era il 1957 e la Cartolibreria Pascuttini &C. aveva allora
sede in Corso Umberto (la nostra amata Via Dritta). La gestiva la
Signorina Maria Bordin, gentilissima e cortese ragazza veneta, per molti anni ben conosciuta
e tanto cara agli oristanesi. Si occupava in modo eccellente della
cartolibreria, ubicata al piano terra del Palazzo Arcais (ora sede di
rappresentanza della Provincia), nell’ampio spazio con la volta a botte (a
sinistra del portone principale d’ingresso, per chi guarda il palazzo) che ora viene utlizzato per mostre ed esposizioni.
L’attività di cartolibreria e tipografia era stata
messa in piedi dal signor Stefano Pascuttini ai primi degli anni trenta, dopo averla
rilevata da un certo signor Pagani, che aveva avviato in città il primo laboratorio
tipografico. Quella di quegli anni era una Oristano molto diversa da quella di
oggi: povera e silenziosa, ma con tanta voglia di riscatto, dove anche la
cultura cercava di fare la sua parte, di emergere, anche se stentava ancora a decollare. Oltre
le Scuole Medie che frequentavo, l’unico Istituto superiore presente in città
era il Liceo-Ginnasio “De Castro”, ubicato anch’esso nello stesso aristocratico
palazzo di Piazza Manno (architettura del ventennio), che nella parte superiore
dell’edificio portava (è ancora visibile) l’orgogliosa scritta “Regio Liceo
Ginnasio”.
In tanti, noi ragazzi,
andavamo da Lei, la gentile signorina Maria, per comprare l’occorrente per i
compiti in classe: penne e quaderni, matite e gomme, compreso il foglio
protocollo per il compito. Lei era molto gentile, anche se a volte la nostra
esuberanza e la nostra fretta riuscivano a provarle un po’ la pazienza; un
certo aiuto glielo forniva proprio Toto, in quegli anni ancora un ragazzo,
ma già capace di muoversi nel negozio in autonomia con grande impegno.
Toto, Lei lo aveva
adottato, cercando sin da subito di insegnargli nel modo migliore il mestiere,
dove diventava ogni giorno più esperto.Un amore, quello di Maria, davvero
ricambiato: anche oggi Toto, quando gli succede (raramente) di parlare della
storia della sua vita, parlando della sua “mamma” Maria, dice: “Incontrare
mia madre è stata la cosa più bella della mia vita”.
Col passare degli anni anche
Oristano iniziò lentamente a cambiare: cambiano le persone e cambiano le
esigenze anche commerciali. Dopo la morte di mamma Maria, Toto ne volle
continuare l’attività. Negli anni settanta del secolo scorso, sfruttando il
boom economico del periodo, ingrandì l’azienda. La crescita economica riguardava anche il settore della cultura e quindi anche della cartolibreria, cosa che lo portò a migliorare l'attività e a trasferire la sede in locali
più ampi e luminosi; gli affari andavano bene e la “Cartolibreria G. Corrias”,
come ora si chiamava, iniziò a funzionare in Via Mazzini, 101-103, in un nuovo
palazzo ben più funzionale e adeguato ai tempi.
Sposatosi con Susanna Scanu, Toto, insieme alla moglie, per anni continuò a gestire in modo eccellente l’attività,
diventando, per generazioni di studenti, il punto di riferimento del settore librario più importante
della città. Gli anni passano, i capelli diventano bianchi e anche per chi ha un'attività in proprio, a 82 anni, anche per Toto arriva il momento del meritato riposo, della pensione: dopo averne
passati quasi 70 dietro il bancone, è giunto il tempo di indossare le pantofole! Certo, considerati i tempi, sarà difficile pensare ad una prosecuzione
di questa attività in capo ad altri! Pare, insomma, che un altro pezzo di
storia oristanese con Lui sia tramontata definitivamente.
Osservare le grandi vetrate che mostravano le numerose novità librarie, ora velate quasi "a lutto", è sicuramente un vero
peccato, perché un’eredità così antica, un patrimonio così importante,
evidenziato da intere generazioni di studenti che hanno trafficato con i suoi
libri e che hanno poi contribuito a scrivere la storia non solo di Oristano,
amareggia e stringe il cuore. Toto Corrias, che di ricordi fra quegli scaffali, oggi vuoti, ne lascia tanti, racconta di aver visto crescere diverse
generazioni di oristanesi: aver avuto come clienti padri, figli e poi nipoti, è
stata senz’altro una gran bella soddisfazione! Ora, però, ha inteso chiudere un
ciclo di vita per avviarne un altro: quello del meritato riposo, quello della
pensione.
A chi gli chiede le
motivazioni della sua decisione risponde che «…era ora che andassi in
pensione: finalmente potrò dedicarmi a ciò che non ho mai potuto fare, come
curare il giardino, andare in campagna, fare qualche viaggio e finalmente,
leggere, perché sembrerà strano, ma un libraio di tempo per la lettura ne ha
sempre troppo poco».
Cari amici, è proprio
vero, nel mondo nulla sembra essere eterno: tutto ha un principio e una fine, e
anche per l'antica e famosa Cartolibreria Pascuttini è arrivato il momento
finale, quello della chiusura. Indubbiamente a far decidere Toto di abbassare la serranda hanno contribuito
anche altri fattori che noi tutti immaginiamo: nel settore librario in
particolare i nuovi mezzi di comunicazione, complice Internet, hanno diminuito
in modo drastico l’acquisto del libro cartaceo. Tuttavia il rimpianto rimane: è
come quando, anche se per vecchiaia, uno di famiglia ci lascia!
Purtroppo, però, tutto
ciò è ineluttabile: dopo l’Alfa, anche se non sappiamo quando, arriva l’Omega,
sempre!
A Toto ed alla moglie
Giovanna, un grande augurio per una serene vecchiaia!
Ciao amici a domani.
Mario
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