lunedì, aprile 07, 2025

LE MERAVIGLIE DEL NOSTRO CERVELLO: ALCUNI SPECIFICI CIRCUITI SONO DESTINATI ALLA CREATIVITÀ. QUESTI POSSONO SUBIRE, PERÒ, PARTICOLARI, CURIOSE, MODIFICAZIONI...


Oristano 7 aprile 2025

Cari amici,

Che il nostro cervello sia un organo straordinario, in buona parte ancora parzialmente conosciuto, è una realtà che ho già messo in evidenza diverse volte su questo blog.  Ebbene, di recente un interessante studio condotto dai ricercatori del Mass General Brigham e pubblicato su JAMA Network Open, ha scoperto un “circuito neuronale” che si occupa della creatività. Un risultato ritenuto sorprendente, quello di aver scoperto che nel nostro cervello esiste un circuito della creatività! Insomma, la nostra capacità di dipingere, scrivere, suonare uno strumento o una qualsiasi altra attività creativa, dipende praticamente dall’attivazione di un particolare circuiti neuronale del nostro cervello.

Per scoprirlo i ricercatori hanno analizzato i dati di 857 persone che partecipavano a 36 studi FMRI (Risonanza Magnetica Funzionale), scoprendo anche che le persone con lesioni cerebrali o malattie neurodegenerative, che avevano colpito questo circuito, avevano addirittura sviluppato una maggiore creatività! Come ha spiegato Isaiah Kletenik, MD, neurologo presso il Center for Brain Circuit Therapeutics al Brigham and Women's Hospital,  membro fondatore del sistema sanitario Mass General Brigham  e co-autore senior della ricerca, “Con questo studio, volevamo capire quali regioni del cervello sono fondamentali per la creatività e in che modo essa si collega agli effetti delle lesioni cerebrali”,

L’interessante ricerca è stata in primis seguita da Julian Kutsche, primo autore dello studio, che ha completato una borsa di ricerca presso il Center for Brain Circuit Therapeutics, in collaborazione con ricercatori del Center for Brain Circuit Therapeutics, del Boston Children's Hospital, dell’University College London, dell’University of Georgia e del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences e Charité Berlin.

Questi studiosi, analizzando i dati FMRI per identificare le regioni del cervello attivate dalle diverse attività creative, hanno scoperto, prendendone atto, che molti comportamenti umani complessi come la creatività non si associano a una specifica regione del cervello, ma a  specifici circuiti cerebrali; un concetto questo condiviso e affermato con convinzione dal co-autore senior Michael D. Fox, MD, PhD, che ha fondato e dirige il Center for Brain Circuit Therapeutics. Ma lo studio ha rivelato anche un altro dato curioso.

Nel valutare i dati dei pazienti che presentavano cambiamenti nella creatività, dopo i trattamenti ricevuti a causa di lesioni cerebrali e malattie neurodegenerative, gli scienziati hanno fatto un'altra importante scoperta. Come ha dichiarato Julian Kutsche, “alcune persone affette da malattie neurologiche, dopo la malattia si sono ritrovati curiosamente attratti da altre attività creative, sperimentando l’insorgenza di nuovi comportamenti creativi, derivanti certamente dallo specifico danno neuronale subito, con la conseguente modifica del precedente circuito della creatività”.

La scoperta più interessante fatta dai ricercatori è stata, però, quella di scoprire che le diverse regioni del cervello attivate dai compiti creativi erano tutte collegate negativamente al polo frontale destro, una parte del cervello deputata anche alla gestione dei comportamenti basati sulle regole. Una sua ridotta attività potrebbe quindi validare l’ipotesi che la creatività richieda l’interruzione di una funzione. Ad esempio, potrebbe dipendere da un’inibizione delle valutazioni di autocensura che consentirebbe una maggiore libertà d’azione, cosa che darebbe impulso alla generazione di idee nuove, capaci di fluire più liberamente.

“Questi risultati potrebbero spiegare perché alcune malattie neurodegenerative comportano una diminuzione della creatività e altre, invece, un suo aumento – ha sottolineato Kletenik – e, potenzialmente, potrebbero aprire la strada a percorsi di stimolazione cerebrale per aumentare la creatività umana”. Insomma si potrebbe pensare ad un intervento sul cervello, che fino ad oggi poteva essere considerato solo come fantascienza! Ovviamente per ora sono solo ipotesi, in quanto l’intero circuito neurale coinvolto nella creatività deve ancora essere indagato nella sua completezza, perché le regioni cerebrali coinvolte nell’esecuzione dei diversi compiti creativi sono molteplici.

Cari amici, questo studio risulta comunque di grande importanza, in quanto amplia le conoscenze nel campo della neuro diversità, oltre a far luce sui meccanismi che permettono ai cambiamenti cerebrali considerati patologici di migliorare questa funzione, e su come i circuiti del nostro cervello possono influenzare e liberare la creatività. Cari lettori, credo che i misteri del nostro cervello ancora da scoprire siano davvero ancora tanti!

A domani.

Mario

 

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