venerdì, aprile 04, 2025

IN UN MONDO SEMPRE PIÙ INQUINATO DAI PESTICIDI, A CIPRO SI INAUGURA, NEGLI OLIVETI, UNA SANO RIMEDIO NATURALE.


Oristano 4 aprile 2025

Cari amici,

Si parla tanto di agricoltura biologica, tuttavia, per metterla davvero in atto, sono necessari interventi che riducano il costante utilizzo di pesticidi, tornando ad usare gli antichi rimedi, quelli biologicamente compatibili. Ecco, di recente a Cipro è stato avviato un interessante progetto, che vede protagoniste, negli oliveti, le galline; vengono usate quelle di una certa età, quelle che, usando un termine eufemistico, potremo dire che sono andate in pensione! Con questo curioso progetto,  che promette di rivoluzionare l’agricoltura biologica, centinaia di “galline pensionate”, dopo una vita passata a deporre uova, sono state utilizzate in modo particolare: ripulire gli oliveti dai parassiti che si annidano intorno alle piante d’ulivo.

Questo progetto si propone di avviare una rivoluzione nel mondo dell'agricoltura biologica: ma in che modo? Queste galline in pensione, felici di vivere all’aria aperta dopo la lunga permanenza in ambienti artificiali, pattugliano in continuazione gli oliveti, ripulendoli dai parassiti in modo naturale e diminuendo in questo modo l’uso di pesticidi chimici. Inoltre, riciclando in modo naturale parassiti e scarti alimentari, li trasformano in ottimo concime naturale. Con olive più sane e ricche di nutrienti, si ricava un olio qualitativamente superiore, ricreando un ecosistema andata perduto nel tempo, che, tra l’altro, crea anche alle povere galline, un felice pensionamento all’aria aperta!

Amici, le galline con questo innovativo utilizzo diventano quell’anello mancante capace di tenere a bada la mosca della frutta, che ormai non ha più competitori, per chiudere anche più di una volta l'anno il proprio ciclo vitale (riproduzione). Questa iniziativa, nata a Cipro e chiamata “Kot-Kot” (termine che ricorda anche se vagamente il verso della galline), riesce ad unire sostenibilità e biodiversità, trasformando la gestione agricola in un modello circolare ed ecologico.

Amici, personalmente vedo questo progetto davvero di grande interesse! Immagino questo stuolo di galline che, razzolando tra gli ulivi, svolgono felicemente un’azione di controllo naturale dei parassiti, riducendo la necessità di utilizzare pesticidi chimici. Il loro lavoro risulta molto efficace nel contrastare la mosca dell’olivo, una vera piaga per gli olivicoltori del Mediterraneo. “Le galline sono delle vere e proprie ‘sentinelle’ dell’uliveto”, come spiega l’ingegnere del suolo Nicolas Netien. “Con il loro becco, eliminano le larve della mosca dell’olivo e altri insetti dannosi, proteggendo le piante in modo naturale”.

L’ingegner Nicolas Netien, che col suo lavoro detiene il record mondiale per la produzione di olio d’oliva con il più alto contenuto di polifenoli, ha confermato che la resa e la qualità degli ulivi sono aumentate notevolmente da quando sono arrivate le galline. “Le galline accelerano il ciclo naturale di decomposizione della materia organica”, ha spiegato. “Questo processo arricchisce il suolo e favorisce la produzione di un olio d’oliva più ricco di polifenoli, sostanze benefiche per la salute”. Indubbiamente una bella e geniale idea!

Che dire, poi, dell'altro vantaggio per il costante lavoro svolto dalle galline? Quello della loro vita senile serena! Anche loro, infatti, traggono beneficio da questa insolita “pensione”: invece di finire al macello dopo aver smesso di deporre le uova, possono godersi una seconda vita all’aria aperta, contribuendo attivamente all’ecosistema e vivendo fino a 8-10 anni. “Queste galline hanno lavorato duramente per tutta la vita”, ha dichiarato Elena Christoforos, che con Nicolas Netien ha lanciato l’iniziativa che punta a creare un ecosistema autosufficiente e resistente a caldo e siccità. “Ora meritano una pensione serena, in un ambiente sano e stimolante”.

Cari amici lettori, questo innovativo modello, alquanto ecologico, sta iniziando a spopolare. Ci si chiede: sarà un modello da replicare? In tanti vedono il progetto “Kot-Kot” con vivo interesse, rappresentando un esempio virtuoso di come sia possibile coniugare agricoltura e sostenibilità ambientale, contribuendo in questo modo ad ottenere un doppio vantaggio: il benessere animale e una produzione di qualità. Un modello che potrebbe essere replicato in molte altre realtà mediterranee, contribuendo, così, sia a ridurre l’attuale impatto ambientale creato dalla produzione agricola, che a promuovere un’economia circolare.

A domani.

Mario

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