Oristano 1° aprile 2025
Cari amici,
Inizio le riflessioni di aprile toccando un problema che riguarda proprio tutti: l'educazione delle nuove generazioni. Non passa giorno senza assistere ad episodi di bullismo, che arrivano anche a far rischiare la vita! Perchè tutto questo? Cosa non funziona in particolare nelle famiglie? Che il compito educativo in
capo ai genitori sia un peso enorme, che diventa ogni giorno più pesante e
difficile, e di certo non sono io il primo a dirlo. Allevare e crescere nel modo
giusto i figli, ovvero assicurare loro una crescita sicura ed equilibrata, è un
compito davvero difficile, che, purtroppo, non si impara sui libri o sui
manuali, ma necessita di una saggia inventiva quotidiana. Vivere
l’esperienza della genitorialità in modo appagante e positivo, non è facile,
per cui risulta necessario porsi degli obiettivi ben precisi, seppure difficili
da raggiungere.
Accantonata ormai da
tempo la figura autoritaria del GENITORE PATRIARCA (o matriarca,
a seconda dei casi), la necessaria educazione del bambino, che in tempi brevi diventa adolescente, non deve mai sfuggire di mano; educare, anche dimenticando i metodi forti di una volta, non significa tollerare tutto, far passare ogni manchevolezza, ovvero spalancare le porte della liceità su tutto! Nessun genitore deve mai
permettere ogni capriccio, andando a braccetto coi figli, come se fossero dei veri e
propri compagni di merenda! Nel difficile periodo dell’adolescenza, tollerare
concessioni fuori luogo è un pericoloso percorso che può rivelarsi denso di
pericoli e incognite.
Eppure questa irrituale
amicizia, instaurata tra genitori e figli, esiste eccome, e viene
definita dai sociologi “PARENTIFICAZIONE”, un termine con il quale viene definito quel «pericoloso squilibrio generazionale, ovvero la pericolosa inversione
del consolidato ruolo genitore-figlio». L’amicizia paritaria tra genitori e
figli è alquanto pericolosa, come afferma la dottoressa Claudia Denti, laureata
in Scienze dell’Educazione, che, insieme a Severino Cirillo, ha scritto il
libro “Impara a dire no” (Rizzoli, 17 euro), La Denti ha anche fondato Genitore
informato (genitoreinformato.com), un canale di riferimento per mamme e
papà italiani.
Amici, la tendenza a trattare
bambini e adolescenti alla pari, caricandoli di responsabilità inadatte alla
loro età, può davvero fare danni importanti. Capita, ad esempio, quando il papà o la
mamma si confidano con il figlio (o la figlia) come se avessero di fronte un coetaneo,
rivelandogli senza alcuna cautela problematiche serie, come difficoltà personali, lavorative o
economiche. Oppure quando i genitori parlano tra loro di argomenti molto
preoccupanti senza curarsi che bimbi e ragazzini stiano ascoltando. Il giovane
“parentificato”, al quale manca la maturità per comprendere il contesto, e quindi reggere
il peso dei problemi e dei ragionamenti “da grandi”, si sentirà confuso,
profondamente preoccupato, entrando in preda all’ansia. Ma non solo.
I genitori che instaurano
con i figli ancora adolescenti un rapporto paritario non si possono poi
aspettare che questi rispettino le regole da loro imposte, né che li
considerino un porto sicuro, a cui tornare nei momenti di crisi. «Questo non
vuol dire – precisa ancora la Dr.ssa Denti - che non si possa passare del tempo
con i ragazzi all’insegna della complicità, anzi: andare ai concerti insieme,
viaggiare, uscire a cena… Sono tutte esperienze che rinsaldano il legame. Ma
dev’essere sempre chiaro chi è l’adulto e chi no, chi guida e chi viene
guidato». La stessa attenzione va posta quando bisogna affrontare questioni
che minacciano la serenità familiare.
Anche il professor
Paolo Crepet, che di genitorialità è un grande esperto, ha avuto modo di
affermare: “Genitori amici dei figli? Non solo è sbagliato, ma non è onesto.
Perché sappiamo benissimo che non è e non può essere così, ma ci fa comodo
pensarlo”. Quanto al difficile ruolo genitoriale, uno degli aspetti chiave è
la cura e la protezione dei figli: fornire loro un ambiente sicuro e protetto,
il giusto sostegno emotivo e affettivo, ascoltando le loro preoccupazioni e incoraggiandoli
nelle sfide della vita, non significa,
però, impostare con loro una relazione amichevole, cosa pericolosa, che farebbe
perdere loro la necessaria autorità.
Cari amici genitori, come
educare correttamente i figli, non lo troviamo scritto in nessun manuale! Educarli
con responsabilità significa esercitare nel modo migliore il nostro compito: un
compito arduo, che deve essere “AUTOREVOLE” e MAI autoritario, TENERO, ma non arrendevole, insomma una giusta
via di mezzo! È la stessa Dr.ssa Denti a dire che «Essere genitori è il
mestiere più difficile del mondo». E aggiunge: «Questo dato di fatto è
il presupposto del metodo educativo UMAMI - acronimo di umanità,
maturità, autenticità, meraviglia e indipendenza - che ho ideato insieme a
Severino Cirillo, e che mette al centro non i figli ma i genitori. Il consiglio
numero uno? Informarsi, tenersi aggiornati sul tema genitorialità, ricordarsi
che mamma e papà perfetti non esistono. E non vergognarsi nel caso in cui
emerga la necessità di chiedere una consulenza a uno specialista, per sé o per
i propri ragazzi».
A domani cari amici
lettori.
Mario
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