sabato, aprile 12, 2025

IL POSITIVO FENOMENO GIAPPONESE DEL “TSUNDOKU”, OVVERO L’ABITUDINE DEL COSTANTE ACQUISTO DI LIBRI, ANCHE SE NON DESTINATI AD ESSERE LETTI SUBITO.


Oristano 12 aprile 2025

Cari amici,

Ci sono persone che acquistano, giorno dopo giorno, dei libri senza avere l’intenzione di leggerli subito. Questo può sembrare a chi osserva come una stranezza, un fenomeno capriccioso, portato avanti solo per poter esibire molti libri in biblioteca, ovvero cercare di dimostrare di essere persone colte senza esserlo! Eppure, chi lo fa, ha una seria ragione di fondo, ben lontana dall’esibizione, che dimostra, invece, che questo fenomeno non è solo un modo di “apparire”, ma un'esigenza reale, con una motivazione seria ed encomiabile. In Giappone questo fenomeno è alquanto diffuso, e prende il nome di “TSUNDOKU”, un comportamento che dimostra un amore profondo per i libri e la cultura.

La cultura, amici, come molti di noi sanno bene, è espressa in modo inequivocabile dai libri, che sono un potente mezzo che consente all’individuo una constante, aggiornata conoscenza, che idealmente lo porta fuori dal proprio orticello, facendogli vivere delle realtà che mai avrebbe potuto conoscere. Il grande Umberto Eco, uomo di indiscussa cultura, ebbe occasione di fare questa importante affermazione: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge, invece, avrà vissuto 5.000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.

Amici, in Giappone l’amore per i libri e la cultura è sempre stato grande. In questa colta nazione, in particolare tra l’Ottocento e il Novecento, si diffuse un bella consuetudine, che prese il nome di  “TSUNDOKU”. Cosa vuol dire esattamente questa parola? Semplice: rivela, la vera, grande passione dei giapponesi per i libri, che si esprime comprandone continuamente dei nuovi, quasi in modo compulsivo, ampliando costantemente la propria biblioteca. Lo Tsundoku è una pratica sempre più diffusa nel Paese del Sol Levante, e che esprime, fuori da ogni dubbio, le positive abitudini culturali dei suoi abitanti.

Amici lettori, in questa positiva abitudine praticata dai giapponesi c’è una sottile poesia di fondo: comprare in continuazione tanti libri, che, forse, non riusciranno mai a leggere, è un modo per fare una grande riverenza alla cultura; acquisti fatti, forse, nella segreta speranza di avere una grande, lunga vita, tale da poter riuscire a leggere tutti i libri comprati e provvisoriamente collocati in biblioteca! La stessa parola "TSUNDOKU", nata dalla fusione di "tsunde-oku" (accumulare) e "dokusho" (leggere), starebbe a significare questo loro bisogno: "accumulare per poi leggere"!

Ai non amanti della cultura, che entrando in una delle loro biblioteche, vedono semplicemente del disordine, pensando ad un accumulo compulsivo di libri, oppure ad una bibliomania del proprietario, sfugge il reale, concreto motivo di questo accumulo: il grande amore, per i libri e la lettura! Amore che ha portato ad accumularli, nell’intento, nella genuina intenzione di leggerli tutti, prima o poi. Insomma una ricca biblioteca, diventa un vero e proprio “museo personale della cultura”, dove ogni libro rappresenta un mondo ancora da esplorare, una promessa di conoscenza futura.

Personalmente plaudo a questo modo giapponese di vivere la cultura accumulando libri, pensando, come loro, che ogni libro acquistato, ancora non letto, rappresenta un piccolo tesoro ancora da esplorare, un libro che custodisce conoscenza, storia e avventure, che idealmente, noi, potremo vivere. In questo modo la biblioteca diventa un nostro rifugio quotidiano, dove, quando rientriamo a casa, sappiamo di avere tanti amici, che possiamo scegliere – di volta in volta – per raccontarci tante cose di altri mondi sconosciuti!

Cari amici, vi confido un segreto: anche io per diversi amici (oserei dire... più conoscenti che amici), sono considerato un bibliofilo, in quanto possiedo un considerevole numero di libri, diversi dei quali ancora da leggere. Spesso, anziché sedermi al computer per scrivere, riguardo con curiosità e accarezzo qualcuno di quei libri che ancora non ho letto; provo a sfogliarlo e, subito dopo, mi arriva la tentazione di metterlo sulla mia scrivania. Sarà quello il prossimo libro da leggere, quasi una prenotazione per i giorni successivi! Ecco perché approvo e apprezzo il “SUNDOKU”! Anche Voi, cari lettori, imitatemi, e la prossima volta che vi accorgerete che nella Vostra biblioteca ci sono dei libri che ancora non avete letto, sorridete: dentro ognuno di loro c’è un mondo che Voi ancora non avete scoperto!

A domani.

Mario

 

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