mercoledì, dicembre 09, 2020

UN NATALE CON LO SPETTRO DELLA PATRIMONIALE. IL PESO DEL DEBITO PUBBLICO HA RAGGIUNTO LIVELLI DI ALTA PERICOLOSITA’, E L’UNICA SALVEZZA CHE APPARE ALL’ORIZZONTE DEL GOVERNO È PROPRIO UNA PATRIMONIALE.


Oristano 9 dicembre 2020

Cari amici,

L’esperienza insegna che in Politica Finanziaria, quando si ipotizza una tassazione poco gradita, è necessario smentire immediatamente le eventuali voci di corridoio che circolano. Si, perché se la smentita non arriva subito, forte e immediata, chi si sente in pericolo è portato, come nel caso dell’ipotesi di una prossima “TASSA PATRIMONIALE” sui conti correnti, a trasferire il proprio deposito altrove, eludendo così il possibile prelievo forzoso. Noi italiani la patrimoniale la conosciamo bene, essendo già avvenuta, in diverse forme, in passato. La più famosa resta certamente quella imposta dal governo di Giuliano Amato nel drammatico luglio 1992, quando l’Italia rischiò il default. Il governo fece un decreto in cui imponeva un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i depositi bancari e postali alla data del 9 luglio.

Che la situazione economica dello Stato italiano non sia certo rose e fiori, lo sappiamo bene, essendo appesantita da un debito pubblico che risulta, salvo errore, alla fine di questo disastroso 2020 pari al 160 per cento del nostro PIL. Ebbene, nel nostro Paese il Covid-19 ha solo dato un ulteriore scossone ad una situazione precedente non certo rosea, per cui a prescindere dai finanziamenti europei (che comunque dovranno essere restituiti, seppure a tassi molto bassi), la situazione finanziaria rimane di una precarietà senza precedenti.

In una situazione drammatica come questa, prima sottovoce e poi in modo più chiaro, l’idea di una patrimoniale appare sempre più vicina alla realtà; partita, come del resto appare ovvio, dalla sinistra del Governo giallo-rosso (seppure l’altra ala del Governo ufficialmente dichiari di “non essere mai stata favorevole ad una patrimoniale”), il rischio appare serio, anche se ancora sfuggono le possibili modalità di applicazione. In realtà la sinistra non ha mai dimenticato il vecchio sogno di tassare in maniera progressiva i patrimoni della gran parte degli italiani. Graziano Delrio ci aveva già provato agli inizi dell'emergenza coronavirus, avanzando l'ipotesi di un "contributo di solidarietà", ma ora la questione è tornata in auge, lanciata sempre da un gruppo di deputati (tra cui Matteo Orfini del Partito democratico e Nicola Fratoianni di Liberi e uguali) della sinistra.  

L’idea messa sul tappeto sarebbe una vera e propria rivoluzione: cancellare l'IMU e l'Imposta di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli, sostituendo le imposte abolite con una tassa progressiva sui grandi patrimoni "la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500mila euro, derivante dalla somma delle attività mobiliari e immobiliari al netto delle passività finanziarie, posseduta ovvero detenuta sia in Italia che all'estero". Questo teorema, però, non trova nella maggioranza di governo molta adesione. Questa proposta, in realtà, non solo non piace alle forze di opposizione, ma nemmeno a quelle della maggioranza!

Giorgio Mulè, il deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, ha espresso tutta la sua preoccupazione per le conseguenze che questa misura potrebbe provocare. "Iniziative come quella di prevedere una patrimoniale-rapina sul genere di quella ipotizzata da Pd e Leu mortifica il lavoro di milioni di italiani, i sacrifici fatti e la fiducia nello Stato", ha sostenuto Mulè, aggiungendo anche che a preoccuparlo non poco è l'attuale totale silenzio dell'esecutivo giallorosso.

In realtà viene sostenuto, da più di una parte politica, che i veri ricchi si salverebbero comunque "perché hanno la gran parte del loro patrimonio in società, oltre a fondi vari in Italia e spesso all'estero". Nella realtà viene ribadito che "La classe media, motore dell'economia, che comprende la maggior parte di coloro che spendono e creano lavoro sarà quella pesantemente colpita", e se la patrimoniale arriverà, gli italiani si troveranno sotto l’albero un bel regalo di Natale: la patrimoniale sui conti correnti, che alleggerirà proprio quelli che già sono pesantemente colpiti da tasse fuori misura.

Cari amici, è proprio vero: a Napoli già in passato fu inventata la figura di Pantalone, che alla fine era quello che pagava per tutti; proprio per questo credo che, nonostante gli errori del passato, si continuerà su questa strada. Ieri, oggi e forse domani, in Italia a pagare sarà sempre e solo Pantalone!

A domani.

Mario 

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