venerdì, dicembre 18, 2020

LA SARDEGNA E IL SUO PASSATO. GLI ANTICHI VILLAGGI, OGGI FANTASMA, SONO PREZIOSI DOCUMENTI DA CONSERVARE, E POTREBBERO NON SOLO TESTIMONIARE LA NOSTRA STORIA MA DIVENTARE VEICOLO TURISTICO.


Oristano 18 dicembre 2020

Cari amici,

La Sardegna, si sa, è una terra ricca di storia e di misteri. Dominata per secoli da colonizzatori e conquistatori, ha avuto un percorso travagliato, e oggi sparsi sul suo territorio si contano numerosi villaggi, abbandonati nel coro del tempo per tutta una serie di motivi, che vanno dall’abbandono per ragioni economiche (come la chiusura dei siti minerari) alla conseguenza derivante da disastri naturali; tutte motivazioni che, per ragione o per forza, hanno costretto la popolazione ad andare via. Un fenomeno, quello dello spopolamento, in capo soprattutto ai piccoli centri, avvenuto in passato ma che perdura tutt’ora e che potrebbe, nell’arco di meno di mezzo secolo, far morire decine di altri paesi, in particolare quelli dell'interno, lontano dalle coste.

Sulla possibile scomparsa di antichi e storici paesi in Sardegna ho già avuto modo di scrivere su questo blog; le motivazioni, purtroppo, non sono mancate ieri e non mancano neppure oggi, dato che continuiamo a vivere dei pericolosi, costanti abbandoni che assottigliano lentamente ma inesorabilmente la consistenza dei centri minori, che rischiano in questo modo di scomparire. Ne ho parlato ampiamente su questo blog nel gennaio del 2014 (chi crede può andare a leggere quanto scrissi allora cliccando sul seguente link http://amicomario.blogspot.com/2014/01/la-sardegna-e-il-suo-futuro-unisola.html) e nel gennaio del 2017 (anche di questo, se di interesse, il lettore può andare a leggere cliccando il seguente link http://amicomario.blogspot.com/2017/01/la-sardegna-e-il-suo-futuro-lo.html).

Tornando ai villaggi spopolati e diventati deserti da tempo, alcuni dei quali sono rimati ancora abbastanza intatti, seppure oramai inabitati, osservarli nel loro mistero, nascosti tra le valli e i boschi delle nostre campagne, silenziose testimonianze cristallizzate nel tempo, incuriosisce e affascina. Sono almeno una dozzina questi “antichi villaggi dormienti”, immobili, quasi preda di un antico sortilegio. Alcuni di questi nacquero come cittadine per i minatori all’epoca dello sviluppo delle miniere, altri invece caddero nell’oblio a causa dei disastri naturali che costrinsero la popolazione ad emigrare altrove. Tutti, comunque, appaiono ricchi di fascino, mostrando costruzioni tipiche d’altri tempi, viuzze strette, e reliquati dell’antica civiltà contadina.

Credo che questo patrimonio culturale debba essere salvaguardato, perché sarebbe un peccato se l’incuria li facesse sparire per sempre! Il motivo della loro conservazione sarebbe duplice: salvaguardare le tracce storiche di un passato importante e allo stesso tempo rendere questi luoghi interessanti ai visitatori, incrementando in questo modo il turismo. Si, amici, lo sappiamo bene che la Sardegna non è non può essere solo mare, perché l’interno dell’isola ha delle cose straordinarie da mostrare, come borghi antichi ricchi di saperi e sapori, e poter visitare certi luoghi col fascino di una volta può essere un motivo in più per incrementare il turismo. Vediamo allora insieme i villaggi abbandonati più interessanti; villaggi una volta popolati e produttivi, oggi abbandonati e lasciati nell’oblio più scuro, coperti, anzi seppelliti dalla polvere del tempo che tutto copre.

Monte Narba

Il nostro tour virtuale può partire dal Sud Sardegna, precisamente dal Centro minerario di Monte Narba, posto nei pressi di San Vito, nel sud-est della Sardegna. Questa località nell'Ottocento annoverava nelle viscere della montagna uno dei principali giacimenti di piombo e d'argento d'Italia, dove prestavano la loro opera un migliaio di operai. Il villaggio, costruito nel 1864, funzionò per anni egregiamente, ma finì per spopolarsi definitivamente nel 1935; ora è un luogo abbandonato, con case, i resti delle officine, la laveria e Villa Madama, l'imponente palazzo della direzione dove si possono ammirare alcuni affreschi del 1916, opera di un maggiore austriaco.

Villaggio Asproni

Nei pressi di Iglesias è possibile visitare il Villaggio Asproni, uno dei paesi fantasma più belli e affascinanti di tutta la Sardegna. Legato alla miniera di Seddas Moddizis, venne fondato verso la fine del 1800 dall'ingegnere Giorgio Asproni che vi si stabilì con la famiglia e gli operai fino alla metà del Novecento. Oggi è diventato dimora di pecore e capre che vi pascolano attorno. Secondo alcuni racconti popolari qui apparirebbe lo spettro del Cavalier Toro, personaggio importante di Gonnesa nei primi del Novecento.

Tratalias vecchia

Sempre nel Sulcis, a sud di Carbonia, sorge il paese di Tratalias Vecchia: il suo spopolamento ebbe inizio nel 1954 quando la creazione di un lago artificiale nei paraggi provocò dissesti, danni agli edifici e problemi igienico-sanitari. Si decise quindi di ricostruire il paese su una zona collinare più sicura ma il vecchio nucleo venne restaurato e oggi ospita un bar e diverse botteghe di artigiani.

Gairo vecchio

Nel Nord Est della Sardegna, invece, si possono visitare, a breve distanza tra loro, i paesi di Osini Vecchio e Gairo Vecchio: entrambi abbandonati in seguito alla terribile alluvione nel 1951. La storia di Gairo ha inizio nel Medioevo e durò fino al 1951, quando un’alluvione piuttosto violenta distrusse il paese costringendo gli abitanti ad abbandonarlo. Chi, curioso, ha occasione di visitarlo scopre dei piccoli agglomerati di edifici, in parte diroccati, posti tra vicoli e scalinate, e ne ricava l’impressione di vivere un sogno; in autunno e in inverno, nelle giornate fredde e nebbiose, si ha l'impressione di aggirarsi in un'atmosfera incantata.

Borgo militare Pratobello

In Barbagia, invece, è curioso andare a visitare il borgo militare di Pratobello, luogo dove lo Stato italiano costruì un centro militare, ma poi si dovette arrendere alla focosa rivolta degli abitanti di Orgosolo, che chiesero e ottennero lo smantellamento del poligono. Oggi rimangono i ruderi della chiesa, della scuola e delle abitazioni, alcune scritte indipendentiste e due bei murales che ricordano lo spirito della rivolta di Pratobello.

Villaggio Taloro

Sempre in Provincia di Nuoro, nei pressi di Ovodda, sulle rive del lago Cucchinadorza sorge il Villaggio Taloro, un vecchio villaggio Enel immerso nel verde, legato alla costruzione della centrale idroelettrica del Taloro; venne abbandonato verso la fine degli anni '80 e ora il visitatore curioso può osservare i ruderi delle abitazioni, della scuola, della chiesa e persino di un cinema: a regnare è un silenzio assoluto, che sa di abbandono insensato.

Rebeccu (foto Antonio Caria)

Nei pressi di Bonorva sorge invece il paese fantasma di Rebeccu, che vanta un passato davvero celebre: fu uno dei centri più importanti del Regno di Arborea nel 1300. A partire dal 1400, però, il paesino, con i suoi 400 abitanti, andò incontro ad un graduale spopolamento, probabilmente per via di alcune carestie, fino ad arrivare oggi ad essere uno dei tanti paesi fantasma della Sardegna. La leggenda (risalente al XV secolo) afferma che il paese fu colpito da una terribile maledizione quando Donoria, figlia del re di Rebeccu, venne condannata all'esilio perché accusata di essere una strega; Lei abbandonando il paese imprecò rivolgendosi a Rebeccu e dicendo: “sarai distrutta e una volta risorta non potrai superare le trenta case”. Nel paese comparve quindi la malaria, cominciò a spopolarsi e non furono costruite più di trenta case per timore che il paese crollasse. Sempre in Provincia di Sassari, a nord nel territorio di Padru, tra fango e rovi, giacciono i resti del piccolo villaggio di Badu Andria, disabitato da almeno mezzo secolo e un tempo dimora di pastori e agricoltori.

Santa Chiara 

In Provincia di Oristano, a nord della valle del fiume Tirso, si trovano i resti del paese fantasma di Santa Chiara, un ex-villaggio Enel abbandonato dalla fine degli anni '80. Oggi rimangono una trentina di edifici tra cui una chiesa tuttora utilizzata per alcune feste e un cinema. In Provincia di Cagliari, invece, nella zona industriale di Macchiareddu si trova il Villaggio Conti Vecchi, posto proprio alle porte di Cagliari. Fondato negli anni Trenta e in precedenza occupato dagli operai delle Saline, iniziò a spopolarsi negli anni Sessanta. Oggi in abbandono.
Villaggio Conti Vecchi

Lollove

Cari amici, nella visita virtuale fatta insieme a Voi in questi villaggi abbandonati ho voluto includere anche Lollove, in Provincia di Nuoro. Pur essendo già un paese fantasma, in quanto fuori dal tempo, diciamo che non è proprio totalmente disabitato, contando ancora 26 abitanti. Ciò che rende unico questo centro abitato è che è rimasto praticamente intatto, conservando i tratti degli antichi borghi rurali della Sardegna centrale. A Lollove regna la tranquillità: la popolazione è invisibile e silenziosa, solo qualche caminetto acceso, qualche voce in lontananza e molti gatti. Secondo una leggenda il paese fu vittima di una maledizione ad opera di alcune suore, che vennero cacciate dopo che una di loro era stata accusata di avere avuto rapporti con un pastore. In Sardegna le leggende…non sono mai mancate!

Amici lettori, ormai mi conoscete bene e sapete anche che dico sempre quello che penso; come al solito, anche oggi, confermo che noi sardi sappiamo valorizzare poco quello che abbiamo! Anche di questi luoghi prima descritti dovremmo fare tesoro, nel senso che potremmo trarne un certo beneficio turistico, solo se sapessimo dare il giusto valore al nostro patrimonio…

A domani.

Mario

 

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