martedì, dicembre 15, 2020

L'UMANITA' NEL 2100 POTREBBE RAGGIUNGERE I 10 MILIARDI DI PERSONE. COME SFAMARLE? SI CERCANO SOLUZIONI PER UN FUTURO DI SUFFICIENZA DEL CIBO.


Oristano 15 dicembre 2020

Cari amici,

Prepariamoci a vivere un mondo abitato da oltre 10 miliardi di persone. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a toccare i 9 miliardi, dai 7,7 miliardi attuali; nel 2100 potrebbe arrivare a toccare gli 11 miliardi, per poi cominciare a declinare. Sebbene questi dati siano stati oggetto di critiche e ritenuti non sempre ben stimati, al di là dei numeri, il problema dell’aumento della popolazione rimane serio e si pone in relazione a tematiche legate all’alimentazione e al cibo del futuro, che a loro volta si allacciano profondamente ai temi ambientali.

Indubbiamente da quando l’uomo ha iniziato a trasformare la natura, passando da ‘raccoglitore’ e ‘cacciatore’ a “coltivatore” e “allevatore”, di acqua ne è passata tanta sotto i ponti! Man mano che la tecnologia cresceva e la faceva sempre più da padrone, l’uomo ha però innescato dei meccanismi perversi, che hanno modificato, qualche volta in maniera irreversibile, le perfette leggi naturali che originariamente regolavano i cicli stagionali; l’industrializzazione, poi, ha portato tali e tanti cambiamenti deleteri che hanno seriamente messo a rischio la vita stessa del pianeta.

Si, amici, i cambiamenti climatici in corso sono per buona parte derivati dal nostro egoistico comportamento alimentare, dovuto al consumismo e alla globalizzazione, che ha accelerato i processi di produzione di cibo mettendo a rischio non solo la biodiversità ma anche l’ambiente. Un comportamento erroneo, attribuibile alla nostra responsabilità circa il modo di nutrirci, di produrre e persino di sprecare il cibo. Gabriele Volpato, docente di Ecologia e Zoologia Gastronomica all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, non si stanca di sostenere che “la crescita dell’umanità ha portato a un’estrazione di risorse che la Terra non è più in grado di sostenere”. Insomma, è necessario ripensare seriamente a come produrre la giusta quantità di cibo nel prossimo futuro, un futuro che dovrà essere sostenibile, visto l’ipotizzato aumento della popolazione.  

“Stiamo minando la stabilità di tutto il pianeta con un accumulo di CO2, derivante da questa estrazione che è cresciuta in tempi rapidissimi, solo 300 anni – ammonisce Volpato - I sistemi alimentari sono fattori essenziali, perché contribuiscono alla biodiversità e influiscono sul cambiamento climatico”. Secondo Volpato, se non si cambia in fretta paradigma, il numero di specie animali e vegetali diminuirà. Questo a causa del processo che vuole standardizzare la produzione a scapito della cultura agricola e della varietà del cibo come la conosciamo oggi. “La foresta dell’Amazzonia, per esempio, viene tagliata per lasciare spazio a coltivazioni di soia geneticamente modificata”. Amici, viste queste premesse, la domanda importante che dobbiamo porci è questa: cosa troveremo in tavola nel 2050? In quali direzioni si orienterà la produzione di cibo da qui al prossimo futuro? Secondo Stuart Farrimond – medico, scrittore di scienze dell’alimentazione e conduttore radiofonico della BBC – il futuro della nutrizione si estrinsecherà in due direzioni abbastanza diverse.

Una direzione verrà percorsa da quelle persone che intendono soddisfare le necessità alimentari con del cibo naturale, incontaminato, organico. Queste persone, forse, abbandoneranno l’industria della carne (a causa del suo impatto ad alta intensità di carbonio) e potrebbero optare per l’alternativa economica di alcune miscele in polvere ad alta percentuale proteica che hanno un minor impatto rispetto alla carne. Alla base delle miscele ci sono gli insetti. “Sono sempre stati una risorsa importantissima, soprattutto ai tropici e all’Equatore – chiarisce Volpato -. Essi forniscono proteine e grassi a diverse popolazioni e per questo l’entomofagia (con questo termine, derivato dal greco éntomos, "insetto", e phăgein, "mangiare", si intende un regime dietetico che vede gli insetti come alimento) viene considerata come un possibile sviluppo dell’alimentazione del futuro. Sicuramente ha grandi potenzialità, ma dubito che si vedranno sulle tavole occidentali, se non nella forma di farine o di ingredienti di barrette proteiche. In Italia si sta già sperimentando la farina di grilli, per esempio”.

L’altra direzione è l’alternativa sintetica. Secondo Farrimond la nutrizione vedrà svilupparsi un particolare cibo personalizzato, che, progettato in laboratorio sulla base della genetica dei singoli individui, (sottoposti al test sul DNA) permetterà di formulare piani pasto ad personam, pillole di integratori avanzati, programmi alimentari ispirati al Biohacking (con questo termine si intende essenzialmente la pratica di cambiare la nostra chimica e la nostra fisiologia attraverso la scienza e l’auto-sperimentazione). Del resto, alcuni progetti di cibo sintetico sono già in stadio avanzato di sviluppo.

Secondo Volpato l’alternativa sintetica sarà difficilmente percorribile. “Non ho fiducia nelle soluzioni tecnologiche, non ritengo sia possibile nutrirsi con carne riprodotta sinteticamente o verdura coltivata in serie. Secondo me le soluzioni tecnologiche illudono, restituiscono la falsa idea che il problema ambientale si possa risolvere con dei trucchetti hi-tech. A mio avviso, la soluzione è nella direzione del sistema pianeta: dobbiamo accettare l’idea che siamo parte di questo sistema e che non possiamo dominarlo. Dobbiamo produrre cibo nel rispetto della terra”. 

Credo sia una verità sacrosanta. Sono convinto che rispettare la terra nel suo insieme globale, senza forzature e avventure, sia l’unica via per poter lasciare un mondo vivibile alle nuove generazioni.

A domani.

Mario

1 commento:

Giovanni ha detto...

Peccato che nessuno tenga conto del picco del petrolio... E se teniamo conto che l'attuale epidemia di COVID-19 presenta troppi punti oscuri ( https://www.globalresearch.ca/the-2020-worldwide-corona-crisis-destroying-civil-society-engineered-economic-depression-global-coup-detat-and-the-great-reset/5730652 ; https://www.globalresearch.ca/covid-19-rt-pcr-how-to-mislead-all-humanity-using-a-test-to-lock-down-society/5728483 ; https://www.globalresearch.ca/world-economic-forum-step-two-resetting-future-work-agenda-after-great-reset/5729175 ; https://comedonchisciotte.org/un-team-globale-di-esperti-ha-trovato-10-enormi-pecche-nel-test-per-il-covid-19-ed-esige-il-suo-immediato-ritiro-e-cosi-dovrebbe-essere/ ) e nessuno parla del caso Tanzania ( https://www.youtube.com/watch?v=dYfSqMult6c ), tutto quello che si può presumere è che ci troviamo davanti ad un piano di geneocidio globale. Ovviamente quelli dell'elite di Davos sono già auto-immuni...