martedì, settembre 30, 2014

FORTI VENTI DI GUERRA: È INIZIATO IL TERZO CONFLITTO MONDIALE? L’ATTUALE MILLENNIO APPARE GONFIO DI GRANDI PREOCCUPAZIONI E CON POCHE RESIDUE SPERANZE DI PACE.



Oristano 30 Settembre 2014
Cari amici,
l’escalation dei vari conflitti, sempre più cruenti, disseminati in varie parti del globo alimentano tensioni sempre meno controllabili, creando i presupposti per far dire a personaggi di sicura statura sociale e politica, (in primis Papa Francesco), che, pur molto diversa sotto l’aspetto formale, è iniziata una terza guerra mondiale. Affermazioni certo di non poco conto, se a pronunciare parole tanto pesanti sono capi di Stato e di Governo e persino il Papa.
In effetti i mai cessati conflitti religiosi sono quel lievito che alimenta e fomenta anche gli scontri di oggi, che, come in passato le vecchie guerre di religione, divide il mondo in due parti: quello occidentale  e quello orientale, con una intolleranza cresciuta a dismisura. Tra l’occidente, fortemente industrializzato e globalizzato, e il mondo arabo-musulmano, che invece caparbiamente rifiuta lo stile di vita occidentale, si è creato un divario incolmabile, con scontri tra le parti sempre più aspri e feroci..
Analizzando gli ultimi avvenimenti, partendo da una data certa come quella dell’11 Settembre 2001, possiamo dire che da allora nulla è tornato ad essere come prima. 
Il mondo, che in precedenza sotto certi aspetti continuava a confrontarsi attraverso le sue diversità, non aveva mai raggiunto livelli di aggressione tali da comprometterne la convivenza. Da quella data invece, pur avendo superato l’iniziale intenzione di rispondere con un grosso conflitto armato tra le opposte fazioni, sullo stile dell’ultima grande guerra, si sono sviluppati diversi nuovi conflitti locali, alimentati sempre dalla diversità ideologica e dagli stili di vita (in particolare quello occidentale), assolutamente non condivisibili dalle parti in lotta. L’eterna rivalità fra il mondo ebraico-cristiano e quello islamico, credo sia destinata a non finire mai, se non con una guerra fratricida che annienterà il mondo.
Se proviamo a tornare indietro nel tempo, riportandoci storicamente al periodo delle Crociate, potremo addirittura trovare non poche similitudini con i conflitti attuali! 
La recente nascita e veloce diffusione dell’ISIS, che teorizza un unico immenso stato islamico a caratura mondiale, portatore di una inaudita e feroce violenza a largo spettro, non fa che confermare che fra Islam e Occidente non vi sarà mai una pace duratura. Insomma, oggi come ieri, il punto cruciale dell'eterno conflitto è la lotta di religione, la supremazia dell'una sull'altra. Sono sempre Gerusalemme e la Palestina, terra di nascita sia della Cristianità che dell’Islamismo, i centri nevralgici del conflitto. I fatti recenti accreditano sempre di più l’ipotesi che il mondo si trovi, come ha detto a gran voce Papa Francesco, all’inizio di una vera e propria terza guerra mondiale.
Papa Francesco, nel Suo recente viaggio in Corea, in uno dei Suoi discorsi ha detto: "Siamo entrati nella Terza guerra mondiale, solo che si combatte a pezzetti, a capitoli". Siamo di fronte a un nuovo conflitto globale, ma a pezzetti. Nel mondo c'è un livello di crudeltà spaventosa, la tortura è diventata ordinaria. Sì, un aggressore 'ingiusto' deve essere fermato, ma senza bombardare o fare la guerra". Parole forti, pesanti come macigni, ma che indicano una realtà concreta. Riguardo all’annosa e mai risolta guerra tra Israele e Palestina, Papa Francesco ha ribadito che "la Pace tra Israele e palestinesi è ancora possibile". La sua recente preghiera a Roma con il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen "non è stata assolutamente un fallimento”, ha ribadito.
Il conflitto arabo-israeliano è solo quello di più lunga data. Altri nel frattempo sono esplosi con grande fragore. Dall’Egitto alla Siria, dall’Iraq a Kiev, le diverse guerre in atto hanno tutte alle spalle una matrice non tanto socio-economica ma soprattutto religiosa; il fondamentalismo islamico ha contagiato e continua a contagiare popolazioni sempre più vaste: l’Isis, organizzazione sempre più potente, ne è l’esempio più eclatante. Gli odierni conflitti, infatti, non sono gestiti da Stati sovrani ma da signori della guerra, terroristi e mercenari che puntano alla conquista del potere ed alla trasformazione dei vari Paesi del mondo in Stati Islamici. Per ora tutti i fronti di guerra aperti hanno un comune denominatore: l'impoverimento delle popolazioni, che cercano scampo con bibliche emigrazioni. Sia in Africa che in Medio Oriente (come pure in Ucraina) i morti si contano già a migliaia.
Personalmente non credo che l’Occidente si lascerà conquistare, “islamizzare”, ma le conseguenze saranno certamente  terribili:  un vero e proprio scontro tra due mondi che non riescono più a convivere. L’acuirsi del conflitto religioso (di matrice fondamentalista) è alimentato anche dai perversi effetti economici della globalizzazione, che ha portato benessere in alcune regioni del mondo, come la Cina o il Brasile, e povertà in tante altre, in particolare in Medio Oriente e Africa. La crisi alimentare ha contribuito ad acuire il malessere e l’insicurezza, fomentando i conflitti armati a carattere religioso ed etnico. Nel Mali separatisti Tuareg e varie fazioni islamiche lottano tra di loro e contro il governo; nella Repubblica Centrale Africana milizie cristiane e mussulmane sono coinvolte in una guerra sanguinaria, che rischia di diventare un genocidio; nel Maghreb al Qaeda è attiva in quasi tutti gli Stati, per citare solo i conflitti più importanti.
In una situazione così caotica è anche vero che l’intervento degli Occidentali a difesa degli oppressi, il più delle volte si è rivelata una cura più grave della malattia, trasformandosi in mera occasione di speculazione e mantenimento forzoso di regimi fantocci. Certo è che le cause dello scatenarsi di quella che piano piaqno sta diventando “la terza guerra mondiale”, sono gli errori di gestione quotidiana all’interno delle amministrazioni dei singoli Stati, che, di fatto, portano sempre, o quasi sempre, a discriminare pesantemente le minoranze, come nel caso dell’Iraq, dove i sunniti sono appunto minoranza, dando agio agli estremisti di innescare la miccia del risentimento nella gente, che altrimenti vivrebbe pacificamente, portando le folle a compiere atrocità senza fine o a solidarizzare con chi le commette.
Cari amici, forse ha proprio ragione il Papa a convincersi che stiamo già vivendo la terza guerra mondiale. Sarà che Lui conosce meglio di noi “i segreti di Fatima”, ma il comportamento che ha messo in atto in questi ultimi tempi non fa presagire niente di buono. I ripetuti appelli rivolti per la pace nel mondo, i lunghi e defatiganti viaggi da un capo all’altro della terra, denotano una Sua grande preoccupazione interiore. Anche certe Sue parole sibilline ci hanno turbato non poco. Franca Giansoldati del Messaggero ha riportato nel suo quotidiano queste parole: “Sono consapevole che tutto questo durerà poco tempo, due o tre anni, e poi andrò anch’io alla Casa del Padre”. Che voleva dire Papa Francesco? Che sa di dover lasciare questo mondo tra non molto o che cosa? Parole sibilline, che però riportano a Fatima ed ai suoi diversi segreti. A dar retta alle profezie, tra l’altro, Francesco potrebbe essere l’ultimo Papa. Ma l’ultimo perché? Perché l’Islam conquisterà il mondo o perché il mondo è arrivato al capolinea? Chissà!
Credo che la risposta, per ora, nessuno ce l’abbia!
Grazie a tutti dell’attenzione.
Mario

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