venerdì, settembre 05, 2014

CARA, CARISSIMA TELEVISIONE: TRA NUOVO DECODER (DAL 2015) E POSSIBILE CANONE RAI SPALMATO NELLA BOLLETTA ELETTRICA, PER LE FAMIGLIE ITALIANE C’È POCO DA SORRIDERE!



Oristano 5 Settembre 2014
Cari amici,
non so quanti di Voi sono al corrente che il governo Monti, durante la sua tormentata e breve vita,  nel decreto di semplificazione fiscale, inserì una “novità” riguardante i decoder, sia integrati nei televisori che stand-alone. 
A partire dal primo Gennaio 2015 i televisori, per ricevere ctutti i programmi, dovranno essere nello standard DVB-T2, e dal primo Luglio 2015 solo quelli con il decoder DVB-T2 potranno essere commercializzati. Perché questo ulteriore “cambio” (e salasso) a poca distanza dall’introduzione del digitale terrestre? Principalmente per un problema di banda. Dal 2015, infatti, le frequenze per il digitale terrestre passeranno da 55 a 34. Sono troppi, infatti, i dispositivi (smartphone, tablet, net book e quant'altro) che le utilizzano. Di conseguenza la banda per il digitale terrestre viene ristretta, mentre l'esigenza di avere nuovi canali è aumentata. Per utilizzare al meglio le 34 frequenze disponibili, l’unica soluzione possibile era quella di adottare un nuovo standard, il DVB-T2, appunto, che ha il vantaggio di stipare, tra l'altro, fino a 6 canali in HD, contro i 2 dell'attuale DVB-T. Inoltre il nuovo sistema è in grado di supportare l'ultra definizione, il famoso "4k" da 4096x3112 pixel, e le trasmissioni in 3D.
Cari amici, in Italia, davvero, Kafka sembra essere sempre più di casa! Possibile che tutto questo non fosse a conoscenza di chi di dovere? Ma dico, non si poteva aspettare e partire subito con il DVB-T2 come fatto nel 2010 dall'Inghilterra ? E no, troppo semplice, e poi c'erano tutti quei magazzini pieni di apparecchiature da smaltire, e allora ecco gli incentivi statali (?!) del Governo Berlusconi, che guarda caso, il fratello vendeva! Si fece nascere, allora, il DGTV, di cui facevano parte anche la RAI e Mediaset: fu, per loro, un affarone...ma per noi NO! Pensate alcune zone d'Italia (soprattutto al centro-sud) non hanno ancora completato il passaggio definitivo al digitale terrestre, ed ecco profilarsi la seconda mazzata! All'orizzonte, dunque, spunta un secondo cambiamento, che alleggerirà ulteriormente le tasche delle famiglie.
Oggi, chi intende acquistare un nuovo apparecchio TV farebbe bene a verificare la presenza del decoder DVB-T2 integrato. Al momento tutti i tv Sony e alcuni Toshiba ne sono dotati, le altre marche si stanno rapidamente adeguando. Chi invece non voglia o possibilità di cambiare si dovrà accontentare di ricevere con il "vecchio" standard. Queste famiglie, però, non avranno la possibilità di vedere i canali trasmessi col DVB-T2 (alta definizione, 3D, etc.), che ovviamente aumenteranno a vista d’occhio (mentre gli altri programmi diminuiranno), a meno che non si decidano a sostituire la scheda o a comprare l'ennesimo decoder esterno! 
Il problema del nuovo decoder, però, per gli Italiani non è l’ultimo guaio: per chi ama vedere la TV un altro disegno/trappola governativo sembra avvicinarsi a insidiare le famiglie. Eccolo.
Il Governo smentisce, ma il canone della nostra bene amata RAI potrebbe subire presto una “mutazione” e infilarsi di soppiatto nella bolletta delle utenze elettriche familiari o in qualche altra tassa, come ipotizza il commissario per la spending review Cottarelli, che vorrebbe trasformare la tassa TV in un prelievo legato al nucleo familiare. La notizia, che in questi ultimi mesi ha fatto preoccupare moltissimi italiani, sarebbe stata supportata anche da fonti vicine a Palazzo Chigi. Nonostante ciò, dopo la diffusione dell’indiscrezione, il Governo ha cercato di sminuire la notizia, precisando che non c’era "nessun ipotesi al riguardo".
Secondo l'indiscrezione ora smentita, il nuovo canone previsto per le famiglie italiane sarebbe diminuito, rispetto a quello in vigore: un importo  intorno al 50 - 60% di quello attuale, da spalmare sulle bollette elettriche (di solito bimestrali) o altrimenti versato come balzello in un’unica soluzione. Nel caso di famiglie che non possiedono una Tv - o altri dispositivi in grado di ricevere i contenuti Rai - varrebbe la classica autocertificazione, per evitare la tassa o il prelievo in bolletta. In quest’ultimo caso, tuttavia, scatterebbero dei controlli automatici.  Secondo alcuni studi di settore il canone Rai è attualmente evaso dal 50% degli italiani. Il prelievo in bolletta avrebbe quindi lo scopo di combattere l’evasione oltre che ovviamente quello di “fare cassa”.
Cari amici, che dire, in Italia la struttura pubblica è sempre di più alla caccia di soldi, spremendo fino in fondo le già munte tasche degli italiani. Quello che più indigna i cittadini è il continuo spreco di risorse, come pagare più volte (il decoder) qualcosa che si poteva risparmiare e, soprattutto, vedere i gestori continuare a fare le cicale…(pagando profumatamente artisti che avrebbero fatto meglio a stare a casa), tanto le formiche stupide (leggi cittadini) che aprono il granaio...ci sono sempre!
Ciao a tutti.
Mario

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