mercoledì, settembre 03, 2014

EMPATICA: «UN AUSILIO MEDICO SEMPRE CON TE!» IL BRACCIALETTO CHE AIUTA A CURARE LO STRESS E AD AVERE UN RAPPORTO DIVERSO COL PROPRIO MEDICO.

Oristano 3 Settembre 2014
Cari amici,
è prodotto da “Empatica”, una start up tutta italiana, il braccialetto più piccolo al mondo, in grado di misurare le nostre emozioni! 
E’ italiana l’azienda come italiano è il suo co-fondatore, Matteo Lai, classe 1982, che nel 2011 a Milano, unitamente a Simone Tognetti e Maurizio Garbarino, hanno addirittura costituito una joint venture con la famosa azienda statunitense Physiio International.
Tutti e tre i fondatori avevano già altre esperienze alle spalle. Matteo Lai aveva co-fondato prima di Empatica altre quattro aziende. Simone Tognetti aveva già aperto una società nel campo dell’affecting computing: creava videogiochi a scopi terapeutici. Maurizio Garbarino finito il dottorato nel 2011, si era dedicato agli esperimenti sulle emozioni. Un team forte, il loro, legato da un unico filo conduttore, che, dopo la prima fase, è riuscito ad unirsi in joint venture con la Physiio International Inc., importante azienda americana della scienziata Rosalind Picard. Veramente qualcosa di straordinario!
Anche gli investitori hanno creduto nelle loro capacità innovative: Empatica ha ottenuto 2 milioni di dollari di finanziamenti attraverso il Crowdfunding. Serviranno a sviluppare il nuovo prodotto specifico per monitorare le persone affette da epilessia e ad aprire una nuova sede a Boston. L’azienda punta a diventare leader della “wearable technology in campo medico. Un obiettivo certo ambizioso ma sicuramente raggiungibile.
Nei primi sei mesi del 2014 sono stati venduti 6 milioni di orologi e braccialetti “intelligenti”. Numeri ancora piccoli se confrontati con le vendite di smartphone ma gli analisti hanno pochi dubbi: i prossimi anni saranno dominati dalle wearable technologies ovvero dalle tecnologie indossabili. Il primo pensiero va agli smartwatch o ai Google Glass, ma con molta probabilità per trovare la prossima “big thing” bisognerà guardare altrove ed in particolare ai wearable wireless medical device ovvero alle tecnologie indossabili medicali che porteranno ad un vero e proprio big bang nel mondo della medicina. Una rivoluzione ritenuta epocale!
Secondo ABI Research già entro il 2016 la vendita di apparati in questo settore supererà quota 100 milioni. Tra le realtà più interessanti nel campo c’è proprio la startup italiana Empatica, la cui unione con la Physiio International è stata geniale e strategica. L’azienda americana, non dimentichiamolo, è lo spinoff del celebre Mit Media Lab di Boston, guidato da Rosalind Picard, pioniera nel campo dell’affecting computing, ovvero della disciplina che studia in che modo possano essere misurate dalle macchine le reazioni fisiologiche del corpo umano a certi stimoli esterni.
Per il momento il braccialetto di Empatica viene venduto solamente ai centri di ricerca e alle case farmaceutiche che per la prima volta nella storia hanno la possibilità di condurre studi sulla fisiologia umana avendo a disposizione dati sui pazienti in tempo reale, 24 ore su 24. A breve ci sarà però anche una versione dedicata al mercato consumer. 
“Entro la fine dell’anno lanceremo una campagna di Crowdfunding su Indiegogo – racconta Matteo – ed entro il 2015 lanceremo un braccialetto acquistabile da chiunque per circa 200 dollari”. La diffusione di questa nuova tecnologia, sostiene, cambierà profondamente il modo in cui ci relazioneremo con il nostro corpo e con la nostra salute. “Già oggi – dice Matteo – i nostri braccialetti consentono di fornire alert nei momenti in cui i livelli di stress superano una certa soglia o i malati di epilessia stanno per avere un attacco, ma l’attuale livello di sviluppo della tecnologia è paragonabile a quello dei computer all'inizio degli anni ’70 e i margini di progresso sono enormi”. “In un futuro non lontano – prosegue Matteo – potremmo ricevere indicazioni sui rischi di infarto e warning sul sopraggiungere di stati depressivi per citare solamente 2 tra le tante malattie che saranno interessate dallo sviluppo dei medical wearable devices”. Gli effetti di questa rivoluzione però non si faranno sentire solamente sui pazienti ma anche sui medici. “Inevitabilmente ci sarà un surplus di medici di base non specializzati – dice il giovane co-founder di Empatica – perché sul riconoscimento dei sintomi relativi all'insorgere delle malattie le macchine saranno imbattili e anche i medici ospedalieri saranno molti di meno. L’80% delle malattie sono prevedibili e la necessità di ricorrere alle cure ospedaliere sarà sempre meno frequente nel momento in cui il focus dei sistemi sanitari si sposterà dalla cura alla prevenzione”.
Finora le nuove tecnologie digitali ci hanno aiutato soprattutto a produrre in modo più efficiente e a comunicare più facilmente. D’ora in avanti ci aiuteranno anche a stare meglio e tra tutte le rivoluzioni questa potrebbe essere, davvero, quella  più grande.
Cari amici, la tecnologia informatica, tanto cara ai giovani, sarà davvero capace di cambiare in modo totale anche il mondo della medicina. Saranno proprio i giovani i protagonisti di questa rivoluzione e, forse, noi ne vedremo solo da lontano i frutti. Come Mosè, che dopo aver traghettato il suo popolo dalla schiavitù dell’Egitto, vide solo da lontano la Terra Promessa!
Ciao a tutti!
Mario




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