mercoledì, aprile 30, 2014

L’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME: IL PRIMO ORDINE CAVALLERESCO, CREATO DA GOFFREDO DI BUGLIONE PER LA DIFESA DELLA TERRA SANTA. PRIMA PARTE, LA SUA ANTICA STORIA.



Oristano 30 Aprile 2014
Cari amici,
nella mia chiacchierata sugli Ordini Equestri che parteciparono alle Crociate in difesa della Terra Santa ho volutamente lasciato per ultimo l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme per un semplice motivo: sono anch’io un cavaliere di questo Ordine, da ormai molti anni. Non solo. Concludendo, dopo il mio senile ritorno all’Università, la laurea specialistica in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo, elaborai la mia tesi di laurea proprio sui “conflitti religiosi”, focalizzando la mia attenzione sulle crociate e sugli Ordini cavallereschi che le combatterono. In questa tesi ho analizzando a fondo proprio l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Detto questo, ecco a Voi la storia di questo antico Ordine, il primo ad essere stato costituito, al termine della prima crociata.
Le Origini dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, risalgono ai tempi della liberazione di Gerusalemme da parte di Goffredo di Buglione, capo delle milizie della crociata, costituito per la difesa del territorio appena liberato dalla dominazione musulmana. Siamo nel 1099 e fu proprio Goffredo di Buglione a fondare l’Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro. Secondo quanto riportato dai cronisti delle Crociate, nel 1103 Balduino I, primo Re di Gerusalemme,  si pose a capo di quest’Ordine, con la prerogativa, per se e per i suoi successori, di creare nuovi Cavalieri. Questa facoltà era concessa, in subordine, al Patriarca di Gerusalemme, in caso di assenza o impedimento del Sovrano. Quest’Ordine accoglieva tra i propri membri non solo i Canonici Regolari (Fratres), ma anche quelli che erano chiamati Canonici Secolari (Confratres) e Sergentes, una sorta di milizia scelta all'interno della compagine crociata; scopo principale la difesa del Santo Sepolcro e dei luoghi Santi.
Già subito dopo la prima Crociata il ritorno delle varie componenti della Milizia, e quindi anche dei Cavalieri dell’Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro, ai propri paesi di origine, determinò la creazione di Priorati dell’Ordine in tutta Europa. Priorati che operavano sotto la giurisdizione locale di quei Cavalieri Nobili o Prelati che avevano ricevuto l’investitura sul Santo Sepolcro e continuavano a far parte di quell’Ordine, anche se non più impegnati a servire direttamente il Re di Gerusalemme. Dopo la caduta di S. Giovanni d’Acri il Patriarca di Gerusalemme Aginulfo, con alcuni canonici, si rifugiò a Barletta, portando nella chiesa del S. Sepolcro di Barletta preziosi cimeli, tra i quali il reliquario della S. Croce a forma di Croce Patriarcale, cioè binata, laminata di argento e oro con pietre preziose incastonate, recanti i simboli di Nostro Signore e degli Evangelisti. Con il tempo l’Ordine era diventato una potente Istituzione in Italia ed anche in Europa. Si erano costituiti, infatti, da tempo in vari centri d'Europa diversi Priorati dell’Ordine, con il compito sia di combattere i mori, come in Spagna, sia per esplicare l’opera di raccolta di fondi per le guerre contro i Saraceni e lo svolgimento delle opere pie di sostentamento dei poveri e dei derelitti.
Nel 1220, lo si rileva dal Breve di Onofrio III “Effectum iuxta”, l’Ordine era esteso alle Chiese di Costantinopoli, in Antiochia, in Tessalonica, con Priorati in Sicilia, Spagna, Polonia, Boemia, Ungheria, Slavonia, Alemagna, Francia, Lombardia, Tuscia, e in Inghilterra, oltre i possedimenti a Cipro e a Tripoli. Dai Brevi di Nicolò VI e di Giovanni XXII risulta che, tra il 1288 e il 1294, l’Ordine aveva 2088 Chiostri con tutte le pertinenze e dipendenze in case, castelli e vassalli. Il più antico insediamento dell'Ordine del S. Sepolcro, fra tutte le nazioni europee, può vantarlo la Spagna, con il Priorato di Calatajud, costituito nel 1131. Una nota storica curiosa è che al Priore fu concesso il privilegio di battere moneta: le monete portavano su una faccia la croce patriarcale ed erano chiamate “dinerillos del sepulcro”. In Francia l’Ordine del S. Sepolcro costituì le sue sedi sin dalla seconda crociata: i cavalieri dell’Ordine, stabilitisi a Parigi, avevano per sigillo lo stemma antico di Francia con al centro le cinque croci di Gerusalemme. L’Ordine si propagò rapidamente: in Polonia, Slesia, Moravia, Boemia, Ungheria, Slavonia, Russia, Teogonia e Germania, ove il Vicariato Generale ebbe sede, fin dal 1125, nel Monastero di Denkendorf. La prova storica della permanenza dell’Ordine in questo Monastero è contenuta  nel Breve di Onorio II° del 27.1.1125. I cavalieri dell’Ordine si insediarono anche in Inghilterra intorno al XII° secolo ed è nota agli storici la particolare devozione del re Enrico II° per il S. Sepolcro e la sua particolare protezione nei riguardi dell’Ordine.
L’Istituzione cavalleresca del Santo Sepolcro era ormai estesa in tutta Europa e, nonostante la sua missione istituzionale iniziale (la difesa della Terra Santa) fosse terminata, aveva assunto altrettanti doveri caritatevoli e di propaganda della fede in tutta Europa. L’impegno maturato nei cavalieri dell’Ordine combattendo contro l’infedele per preservare la fede cristiana, non si era spento, anzi si fece pressante all’inizio della seconda metà del XVI secolo. La guerra contro i turchi si stava per riaccendere più viva che mai. Ovunque regnava la pace, meno che nel Mediterraneo, ove la guerra contro le armate musulmane, seppure interrotta da lunghe pause, sopravviveva. Una guerra incostante, indecisa e oscura. La Spagna intanto si apprestava, sfruttando l’occasione di discordia tra i figli del sultano turco Solimano, ad ingaggiare la lotta definitiva per la liberazione del suo territorio dagli “infedeli”. Per questa ragione, nel 1558, venti cavalieri di varie nazioni dell’Ordine del S. Sepolcro, tennero capitolo nella chiesa di Hoogstratein, presso Càmbrai, per riaffermare la volontà di combattere l’infedele, ed eleggere come Gran Maestro dell’Ordine un personaggio che, per qualità morali e di soldato, potesse guidarli alla difficile prova. Las scelta cadde sul re Filippo II di Spagna.  A questo capitolo prese parte, anche se per procura, il cavaliere del S. Sepolcro Andrea Doria, il grande ammiraglio genovese prozio dell’eroe della battaglia di  Lepanto, Gian Andrea Doria.
Nel frattempo a Gerusalemme si seguitava ad armare il manipolo dei cavalieri rimasti. Nel XIV secolo la Santa Sede ottenne dal Sultano d’Egitto, dietro il pagamento di un altissimo riscatto, che la custodia dei Santuari della Fede cristiana fosse affidata ai Frati Minori di S. Francesco. La continuità della presenza dell’Ordine in Terra Santa perdurò anche dopo la fine delle guerre sante, rinnovando l’impegno inizialmente assunto di difensori dei luoghi sacri e dando manforte alla presenza francescana che, tra i suoi compiti, annoverava anche la potestà di conferire le investiture dei nuovi cavalieri del S. Sepolcro. Nonostante i numerosi ostacoli posti in essere dalla popolazione maomettana, la presenza francescana in Terra Santa durò per secoli.  Durante tutto il periodo di soppressione del Patriarcato Latino, la facoltà di creare nuovi Cavalieri rimase prerogativa di chi, in mancanza del Patriarca, rappresentava la più alta autorità religiosa cattolica in Terra Santa e cioè il suo Custode, ovvero la famiglia francescana.
Agli inizi del secolo XIX l’Ordine aveva, per diverse cause, perso nel tempo la gran parte dei suoi possedimenti: case, chiese, priorati, ed anche quella vasta rete di protezioni che per secoli aveva annoverato, tornando alla sua originaria missione, quella caritatevole di aiuto e di assistenza ai più deboli.  Per l’Ordine del S. Sepolcro le imprese militari, la vita conventuale, il voto di castità, la frugalità, il digiuno, la rinuncia alle ricchezze, agli agi ed agli onori della vita, restarono solo come ricordi di un glorioso passato. La sua essenza, però, di Ordine sacro-militare era tuttavia rimasta.  Il XIX secolo storicamente fu un secolo di grandi riforme nel mondo, basti ricordare gli eventi della rivoluzione francese che fecero tremare tutta l’Europa. L’Ordine attraversò momenti di smarrimento e sconforto: la rivoluzione aveva calpestato e trasformato molte gloriose istituzioni, distrutto consuetudini secolari,  con effetti che ebbero ripercussioni anche sulla sua struttura, anche se in maniera meno grave rispetto a quelle relative ad altri Ordini cavallereschi. 
Diversi Ordini illustri scomparvero per sempre (come l’Ordine Templare), altri, come quello di Malta furono costretti ad andare in esilio. Dopo la Restaurazione l’Ordine cercò di riorganizzarsi, chiedendo aiuto e conforto a illustri personalità. Era necessario riprendere l’attività, la missione caritativa, sotto la guida di un autorevole Gran Maestro.
Cari amici, questa  è la prima parte della lunga storia di questo antico e prestigioso Ordine cavalleresco. Sarà il Pontefice Pio IX a dare nuovo impulso e nuova vita ai cavalieri del Santo Sepolcro. Troverete tra qualche giorno la seconda parte, dove verranno riepilogate le attività che oggi l’Ordine porta avanti, non più con la spada, ma  con le opere, sempre in difesa dei deboli e della cristianità.


Grazie dell’attenzione.
Mario

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