giovedì, agosto 14, 2025

PER LA PRIMA VOLTA UN CITTADINO AMERICANO È DIVENTATO PAPA. CON TRUMP ALLA PRESIDENZA, DOVRÀ PAGARE LE TASSE PURE LUI, O PERDERÀ LA CITTADINANZA?


Oristano 14 agosto 2025

Cari amici,

La recentissima elezione del nuovo Papa, dopo la scomparsa di Francesco, ha catapultato in Vaticano, come successore di Pietro, il Cardinale Americano Robert Francis Prevost, che ha preso il nome di Leone XIV. Prevost è in assoluto il primo Cittadino Americano della storia elevato all’alta carica, e, da “cittadino americano” (nonostante goda anche della cittadinanza peruviana e, ora, di quella Vaticana), secondo le leggi  degli Stati Uniti, anche se ora è PAPA, è tenuto, comunque, a fare la dichiarazione dei redditi e pagare le tasse.

Indubbiamente questo è uno spinoso problema per il fisco americano, tant’è che da più parti sono sorte domande connesse alla tassazione del nuovo Papa, in quanto Cittadino Americano. Il dubbio è: dovrà il Papa, nonostante sia il capo di uno Stato estero, pagare imposte anche agli Stati Uniti d'America? La normativa attuale prevede che tutti i Cittadini Americani devono dichiarare e tassare il proprio reddito negli Stati Uniti, indipendentemente dalla loro residenza fiscale. Ciò vale anche per i preti e gli appartenenti al Clero: lo stipendio che un Prete, Vescovo o Cardinale Americano, dovesse percepire per il suo ruolo, va dichiarato non solo nel Paese di residenza fiscale (Italia, Francia, Germania, Perù, etc.) ma anche negli Stati Uniti.

Negli USA l’elezione di LEONE XIV ha creato un inedito problema fiscale: come comportarsi quando un cittadino americano diventa il capo di uno Stato straniero con poteri assoluti? A cercare di risolvere la patata bollente ci sta pensando Jeff Hurd, un deputato repubblicano del Colorado, che ha presentato una proposta di legge che punta a disinnescare il pericoloso pasticcio diplomatico. La proposta arriva a meno di tre mesi dall’elezione di Leone XIV, il primo americano, originario di Chicago, ad essere eletto al particolare, alto incarico, di Papa della Chiesa cattolica.

Ora il Congresso degli Stati Uniti si prepara ad analizzare e discutere il particolarissimo caso. A Capitol Hill i Deputati dovranno studiare un’apposita legge che, più che  legiferare sulla religione, si occuperà del suo numero uno: il capo, il PAPA. il deputato Jeff Hurd Ha presentato l’“Holy Sovereignty Protection Act” (H.R. 4501), un disegno di legge che mira a salvaguardare la cittadinanza statunitense al Cardinale Prevost, ora capo di Stato, e garantirgli un’esenzione fiscale completa: oggi per Lui e domani per qualsiasi altro americano chiamato a guidare la Chiesa cattolica. Amici, il deputato Jeff Hurd, nel presentare la proposta di legge ha dichiarato: «Questa legislazione riconosce la straordinarietà del papato - un ruolo all’incrocio tra fede, leadership e responsabilità globale. Chi risponde alla chiamata per servire oltre un miliardo di cattolici non dovrebbe essere costretto a scegliere tra la sua vocazione e la cittadinanza americana». La questione è tutt’altro che marginale, in quanto negli USA i cittadini vengono tassati non in base alla residenza, ma alla cittadinanza.

Dunque, la proposta di legge in corso di esame dovrà, a questo punto, stabilire delle eccezioni. Il cittadino americano che, come nel caso di Prevost, che vive da decenni all’estero, e ora diventato un Capo di Stato di un Paese straniero, senza una apposita legge, oggi ha comunque l’obbligo di dichiarare i propri redditi e i beni al governo americano. E nel caso del Cardinale Prevost, questo implicherebbe potenzialmente una serie di adempimenti imbarazzanti: dalla dichiarazione dei propri introiti fino alla rendicontazione – teorica ma non impossibile – di fondi come l’Obolo di San Pietro, il più importante tra i patrimoni caritatevoli vaticani.

Cari amici, il Cardinale Prevost è oggi in possesso di tre cittadinanze: quella statunitense (di nascita), quella peruviana (ottenuta nel 2015 per diventare vescovo a Chiclayo) e quella vaticana, automatica in quanto diventato Papa; non intende, a quanto pare, rinunciare a nessuna. Dopo il conclave, ha rinnovato i documenti peruviani con l’aiuto di un funzionario arrivato da Lima, e non ha mai formalmente rinunciato al passaporto americano. Con Trump Presidente, quale sarà la decisione che prenderà il Congresso? In caso di non accoglimento della proposta di esenzione, il Cardinale Americano Robert Francis Prevost, oggi Papa Leone XIV, perderà la cittadinanza americana? Per ora il dubbio rimane.

A domani.

Mario

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