mercoledì, agosto 27, 2025

COME ACCUMULARE L'ENERGIA PRODOTTA DALLE RINNOVABILI? USANDO UN PARTICOLARE SISTEMA: LE “BATTERIE AL SALE”.


Oristano 27 agosto 2025

Cari amici,

Che il mondo abbia sempre più bisogno di energie rinnovabili è una realtà indiscussa. Produrre energia con i pannelli solari, o altre fonti che derivano dal sole e dal vento, però, non è possibile 24 ore al giorno, per cui ci sono momenti in cui la produzione cessa; è, inoltre, presente la necessità di conservare questa energia quando è abbondante e non viene utilizzata. Questa realtà necessita, quindi, di strutture capaci di conservare l’energia quando è in eccesso, mettendola in rete quando invece non c’è produzione.

In commercio esistono moltissime tecnologie per stoccare energia ma, tra tutte, quella oggi più particolare e interessante è probabilmente la “BATTERIA AL SALE”. Per dirla in termini più tecnici si tratta di batterie ai sali fusi, che accumulano energia sotto forma di calore, per cui si parla di batterie termiche. All'interno di questi dispositivi di conservazione quelli che hanno attirato più attenzione sono quelli che contengono nichel e cloruro di sodio, cioè il comunissimo "sale da cucina". Cerchiamo di capire assieme come sono fatte queste batterie, come funzionano e quali sono i pro e i contro di questa tecnologia alternativa al litio.

Conosciute anche come ZEBRA, dal progetto iniziale chiamato "ZEolite Battery Reasearch Africa", le batterie al sale sono costituite da diversi componenti. Nello stato carico ogni cella è costituita da un elettrodo di sodio liquido e un elettrodo solido di nichel e cloruro di nichel. Un tubo ceramico separa i due elettrodi, chiamato elettrolita ceramico beta-alluminato [β-Al2O3]. Per garantire il contatto tra l'elettrodo positivo solido e l'elettrolita ceramico viene utilizzato un elettrolita secondario fuso, chiamato tetracloroalluminato (NaAlCl4) vicino all'elettrodo positivo.

Queste batterie al sale funzionano, come accennato, sfruttando il movimento di ioni tra anodo e catodo attraverso un elettrolita fuso, immagazzinando e rilasciando energia. In sostanza, durante la fase di carica, gli ioni si spostano dall'anodo al catodo, mentre durante la scarica, il processo si inverte. Queste batterie raggiungono la loro temperatura operativa, che può essere di circa 250°C, e una volta raggiunta, possono mantenere il calore internamente senza ulteriori fonti esterne, garantendo un funzionamento efficiente. Le “BATTERIA AL SALE, a differenza di quelle al litio, sono realizzate con materiali abbondanti e non tossici, e possono essere completamente riciclate, riducendo l'impatto ambientale.

In Germania di recente è stata attivata una “BATTERIA AL SALE” che conserva calore pulito per mesi senza emissioni! Alla periferia di Amburgo, in una struttura silenziosa ma rivoluzionaria, la Germania ha messo in modo una tecnologia che potrebbe cambiare il futuro dell’energia rinnovabile! Una batteria termica capace di immagazzinare calore per mesi e rilasciarlo su richiesta, ad emissioni zero. La batteria, realizzata dall’azienda Kraftblock, utilizza sale riciclato da scarti industriali.

Quando c'è abbondanza di energia rinnovabile (da sole o vento), enormi serbatoi coibentati riscaldano il sale fino a temperature superiori ai 1.000°C. Questo calore viene poi conservato con perdite minime per settimane o addirittura mesi. Quando invece serve energia, ad esempio durante l’inverno o in assenza di vento/sole, il calore viene rilasciato per alimentare industrie o sistemi di teleriscaldamento locali. Il calore accumulato può essere convertito in Vapore.

Cari amici, quello delle batterie al sale appare essere un sistema che possiamo considerare rivoluzionario! In primis perché usa materiali riciclati, poi perchè non ha nessuna emissione durante l'uso, immagazzina energia a lungo termine, ed è un impianto resistente, durevole, scalabile. Insomma, un sistema che risolve uno dei problemi più complessi della transizione energetica: accumulare energia rinnovabile quando non è immediatamente necessaria, e rilasciarla quando serve, anche mesi dopo. Un passo concreto verso un futuro energetico più pulito, efficiente e resiliente.

A domani.

Mario

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