domenica, agosto 24, 2025

ENERGIA PULITA E NUOVI STILI DI VITA. LA RIFLESSIONE DI UN ECOLOGISTA, FABIO BALOCCO (PRO NATURA TORINO).


Oristano 24 agosto 2025

Cari amici,

Il bombardamento per convincere il mondo ad utilizzare l’energia pulita, quella derivante da fonti rinnovabili, continua senza sosta, addirittura in modo martellante! Ogni giorno arrivano nuove richieste di installazione di pannelli fotovoltaici, di torri sempre più alte, in terra e in mare, campanili che catturano il vento con le loro pale enormi, trasformando mare, colline e campagne in una selva oscura di strutture tecnologiche che distruggono in modo irreparabile terre coltivabili, mari pescosi e quant’altro.

Ecco, oggi voglio riportare a Voi che mi leggete la provocazione di un ambientalista, Fabio Balocco (Pro Natura Torino), che afferma con convinzione: “L’energia pulita non serve senza decrescita. I giovani non l’hanno capito, le associazioni sono in crisi”. Poi aggiunge: "La transizione energetica è un po’ un mito: non si bada alle sue conseguenze né a quello che ci sta a monte. Cosa dire dei campi fertili coperti da pannelli solari e delle colline sfregiate dalle pale eoliche? Per realizzare pannelli solari e batterie è in corso una nuova colonizzazione in tutto il mondo". Verità sacrosanta, e noi sardi ne sappiamo qualcosa!

Per me, le sue, sono parola sante. Nella convinzione di Fabio Balocco, "l’energia pulita (che poi pulita non è del tutto) servirà a poco se non sarà accompagnata dalla decrescita”. È una visione all’insegna dello scetticismo quella di Fabio Balocco, avvocato, ambientalista, blogger del Fatto Quotidiano e scrittore, in libreria con il suo libro dal titolo Bianco (Lar editore); benestante, convinto ambientalista, Balocco ha voluto dare un titolo provocatorio al suo libro, che è anche un’autocritica: “Sono ambientalista, ma siccome sono nato in una famiglia benestante e sono bianco di pelle, in realtà nella mia vita ho avuto e ho tutt’ora un’impronta ecologica incompatibile con la tutela dell’ambiente”.

Nel libro, così si racconta. “Oggi anche le grandi sigle ecologiste versano in una crisi profonda e senza sbocco; quando io entrai in Pro Natura - Torino, l’associazione contava 1.600 soci. Trent’anni dopo, quando me ne andai, si erano dimezzati. Il WWF ha chiuso tutte le sedi regionali; Italia Nostra ha solo rappresentanti anziani. Le grandi associazioni, ripeto, sono in crisi e talvolta litigano addirittura tra loro. In più talvolta fanno scelte per lo meno discutibili, come quando Legambiente ha pubblicato una guida sul turismo nei parchi eolici. Una scelta che denuncia una posizione aprioristicamente a favore della cosiddetta ‘transizione ecologica’ ma che non si domanda per cosa l’energia prodotta venga poi utilizzata. Lo affermavo già quando ci fu il referendum per il nucleare”.

Certo, aggiunge Balocco, “I cambiamenti climatici sono evidenti, addirittura tanto veloci da essere percepibili nell’arco delle nostre brevi vite. Io che pratico l’alpinismo, ho visto scomparire già nel secolo scorso dei ghiacciai nelle Alpi Marittime e Liguri. Bisogna avere il coraggio di andare oltre, anzi, indietro! Occorre sottrarre non aumentare”. Come andrebbe fatta la transizione energetica? “La transizione energetica è un po’ un mito: non si bada alle sue conseguenze né a quello che ci sta a monte. Le conseguenze? Le faccio un esempio. Quando ci fu la liberalizzazione dell’energia elettrica negli anni Ottanta dello scorso secolo e i privati poterono iniziare a produrre con il cosiddetto “piccolo idroelettrico” (sotto i tre megawatt di potenza) una miriade di corsi d’acqua di montagna fu letteralmente prosciugata. E oggi cosa dire dei campi fertili coperti da pannelli solari e delle colline sfregiate dalle pale eoliche? Per realizzare pannelli solari, pale eoliche, batterie per auto elettriche è in corso una nuova colonizzazione in tutto il mondo. Cito le miniere di cobalto in Congo, le miniere di litio in Cile o quelle di terre rare in Cina, dove ci sono i cosiddetti “villaggi del cancro”.

“Occorrerebbe coniugare transizione energetica e decrescita. Invece, secondo il Gruppo d’Intervento Giuridico, al 28 febbraio scorso risultavano pendenti presso Terna S.p.A. complessivamente ben 6.110 istanze di concessione per produzione di energia da fonti rinnovabili, pari a 354,80 GW di potenza. Una follia: si rischierebbe di coprire buona parte dei nostri residui terreni agricoli di pannelli solari e i crinali dell’Appennino di pale eoliche, con buona pace dell’art. 9 della Costituzione, che tutela il paesaggio”.

Alla domanda: “Ma allora cosa si può fare?”, Balocco così risponde. Credo che restino solo le scelte individuali, il cercare di essere coerenti nel nostro piccolo, limitare al massimo i consumi, avere uno stile di vita sobrio. Effettivamente è difficile, anzi impossibile mantenere una coerenza totale. Noi praticamente viviamo all’interno di quelli che Timothy Morton chiama “iper-oggetti” che sfuggono alla nostra comprensione, ci siamo dentro, è appunto impossibile non adeguarci, non comprometterci. Però lo scrittore, il divulgatore può, quanto meno, continuare a sensibilizzare le persone. È quello che faccio nel mio piccolo, nonostante le sconfitte subite”.

Cari amici, non sono un grande ambientalista, ma le riflessioni fatte da Balocco le trovo davvero interessanti!

A domani.

Mario

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