Oristano 2 agosto 2025
Cari amici,
Che nel mondo, sia il
regno animale che quello vegetale, siano costituiti da un’infinità di soggetti
portatori di grande diversità, alcuni dei quali anche molto particolari, non
sono certo io il primo a dirlo! Ebbene, in questo straordinario mondo, c’è una
creatura addirittura particolarissima, che possiamo considerare unica al mondo: è L’ELYSIA
CHLOROTICA, una lumaca di mare capace di realizzare la fotosintesi, proprio
come le piante! Questo mollusco marino, di colore verde smeraldo, noto anche
come Eastern Emerald Elysia, ha sviluppato una strategia unica
per sopravvivere: “ruba” i cloroplasti dalle alghe di cui si nutre e li
utilizza per produrre energia dalla luce solare!
Questa straordinaria
lumaca di mare ha sviluppato, infatti, una particolare abilità, detta kleptoplastia,
con la quale riesce a rubare i cloroplasti delle alghe di cui si nutre e a
utilizzarli per fare la fotosintesi! Indubbiamente è un adattamento unico, che le
permette di sopravvivere anche per un anno senza cibo. Amici, è questa una
capacità assolutamente particolare, che sfida le tradizionali divisioni tra
regno animale e vegetale, rappresentando un fenomeno biologico eccezionale che
ha attirato l’attenzione della Comunità scientifica internazionale. Ma vediamo come
funziona questo incredibile adattamento messo in atto da questa lumaca.
L’inusuale, incredibile
capacità fotosintetica, messa in atto dall’Elysia chlorotica è resa possibile
grazie all’interazione con un’alga specifica, la Vaucheria litorea.
Quando la lumaca si nutre di questa alga, non la digerisce completamente:
trattiene invece i cloroplasti, ovvero le strutture cellulari responsabili
della fotosintesi, e li integra nelle cellule del proprio tessuto intestinale. Una
volta assorbiti, questi cloroplasti rimangono attivi e permettono alla lumaca
di sfruttare l’energia del sole per produrre composti organici utili alla
propria sopravvivenza. In condizioni favorevoli, alcuni esemplari di Elysia
chlorotica possono vivere fino a un anno senza bisogno di ulteriore nutrimento,
basandosi esclusivamente sulla fotosintesi.
Questo miracoloso meccanismo
messo in atto dalla Elysia chlorotica, che per ora appare come l’unico al
mondo, offre all’animale vantaggi non comuni: oltre quello energetico anche il mimetismo!
Il colore verde brillante derivante dai cloroplasti assorbiti consente alla
lumaca di confondersi perfettamente con le alghe circostanti, riducendo il
rischio di essere individuata dai predatori. Un adattamento che risulta
fondamentale per la sua sopravvivenza. Grazie, infatti, a questa strategia, l’Elysia
chlorotica può nascondersi tra le alghe e sopravvivere a lungo senza dover
cercare cibo: un vantaggio significativo in un ambiente in cui le risorse
possono essere limitate.
Amici, i ricercatori
hanno cercato di comprendere come sia possibile che i cloroplasti rimangano
attivi così a lungo all’interno della lumaca. Nelle piante, infatti, questi
organelli necessitano di un continuo supporto genetico da parte del nucleo
cellulare per funzionare. Inizialmente fu ipotizzato che l’Elysia chlorotica
avesse integrato nel proprio DNA alcuni geni dell’alga, tramite un processo
chiamato trasferimento genico orizzontale (HGT), ma successivamente questa
teoria fu smentita. È un mistero che continua a incuriosire gli scienziati, che
in futuro potrebbe fornire nuove prospettive sulla bioingegneria e l’uso della
fotosintesi in altri organismi.
Il caso di Elysia
chlorotica, amici, non è solo una curiosità biologica, ma potrebbe avere
implicazioni rivoluzionarie. Studiare come questa lumaca riesca a mantenere
operativi i cloroplasti senza il supporto genetico dell’alga, potrebbe aprire
nuove strade nella ricerca sulla fotosintesi artificiale e sulle fonti di
energia rinnovabili. Comprendere i meccanismi di questo processo potrebbe
aiutare la scienza medica e biologica a sviluppare nuove tecniche di ingegneria
genetica e biotecnologie innovative, magari persino applicabili all’uomo.
Questa incredibile creatura dimostra ancora una volta quanto la natura sia
ricca di sorprese e come l’evoluzione possa portare a soluzioni straordinarie
per la sopravvivenza.
Cari amici, il professor Debashish
Bhattacharya, docente nel Dipartimento di Biochimica e Microbiologia presso
la Rutgers University-New Brunswick, relativamente alla straordinaria Elysia
chlorotica, si è così espresso: “L’idea che un animale possa
letteralmente “diventare verde” e sopravvivere di luce come una pianta, sfida
le nostre concezioni più basilari sulla separazione tra regni biologici”. Personalmente resto basito: sulla straordinarietà della natura, penso ci sia poco da aggiungere...
A domani.
Mario
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