martedì, dicembre 24, 2024

GIUBILEO 2024-2025. BREVE STORIA DELLE PORTE IN BRONZO DELLA CATTEDRALE DI ORISTANO.

PORTA SANTA IN UN PASSATO GIUBILEO

Oristano 24 dicembre 2024

Cari amici,

Domani è “NATALE”, giornata di gioia, di rinnovo dell’amicizia, dell’amore e della solidarietà. In un mondo sempre più travagliato, il PAPA darà il via alla cerimonia dell'apertura della “PORTA SANTA”, nell’intento di sollecitare il mondo a ritrovare la via della pace tra i popoli. La prima “Porta Santa” fu aperta nel 1500 da Papa Alessandro VI. Oggi, alle 18.30, il Santo Padre darà il via alla solenne apertura della Porta Santa della Basilica romana di San Pietro, che sancirà l'inizio ufficiale del Giubileo ordinario 2025. Anche l’Arcivescovo Arborense aprirà la Porta Santa nella Cattedrale della nostra città.

La Cattedrale di Oristano, l'ecclesia sanctae Mariae de Orestano, ha una lunga e complessa storia, risalente almeno al VII secolo, come testimoniano le sepolture risalenti a quel periodo rinvenute nella piazza antistante l'edificio di culto. L'esistenza della cattedrale è documentata dal 1131: le sedici colonne conservate nel cortile del duomo e i capitelli custoditi nel vicino seminario, consentono di affermare che il primitivo edificio, in stile romanico, avesse tre navate. 

Diversi, successivi restauri, commissionati dall'arcivescovo Torgotorio de Muru, vennero effettuati nel 1228, anno in cui il M° Placentinus appose la sua firma sui battenti bronzei dell’allora portone ligneo (noti come PICCHIOTTI), cimeli che attualmente sono conservati nell'aula capitolare. Entro il 1348 venne edificato il transetto con le quattro cappelle in stile gotico italiano.

Numerosi furono gli interventi di manutenzione e restauro della Cattedrale, che nei secoli successivi furono commissionati e portati avanti dai diversi Arcivescovi che si alternarono alla guida della Diocesi arborense. Fra i più importanti quelli effettuati nella  prima metà del XVIII secolo, che, risparmiando poco dell'antica fabbrica romanico-gotica portarono a realizzare l’edificio attuale. I lavori, voluti dall'arcivescovo Antonio Nin e dal capitolo, iniziarono nel 1729. Il tempio venne consacrato nel 1745 ma i lavori terminarono solo nel corso della seconda metà del secolo. Tra il 1830 e il 1837 vennero costruiti i cappelloni semicircolari del transetto secondo il progetto dell'architetto piemontese Giuseppe Cominotti, su commissione dell'arcivescovo Giovanni Maria Bua, mentre al 1912 risalgono le decorazioni pittoriche che ornano le pareti interne della cattedrale.

Fra le ultime modifiche quelle apportate dall'Arcivescovo Mons. Ignazio Sanna, che nel 2015 decise di adeguare il Presbiterio secondo il nuovo ordinamento liturgico. Fu spostato l'altare settecentesco, e collocato in posizione arretrata; al suo posto venne posizionata una nuova mensa e un nuovo ambone in marmo bianco e rosso. La dedicazione avvenne il 10 gennaio 2016 con la concelebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo Sanna e concelebrata da alcuni vescovi sardi e dal presbiterio arborense. Durante il rito sono state posizionate le reliquie di Sant'Archelao e Santa Giusta.

Tornando alla storia delle porte della nostra Cattedrale, nel 2000, proprio in occasione del Giubileo, l’Arcivescovo Mons. Pier Giuliano Tiddia accolse l’idea di due sacerdoti, don Lauro Nurra e don Desogus, suoi compagni di studi, di ricevere in regalo i portoni bronzei che oggi sono collocati all’ingresso della Cattedrale di Oristano: don Desogus li ideò, don Nurra li realizzò materialmente grazie alla sua passione di artigiano. L’arcivescovo Tiddia, alcuni anni dopo, li volle omaggiare del titolo di Canonici onorari.

Amici, Don Lauro Nurra può essere considerato un vero, grande uomo di chiesa! Originario di Giave (SS), fu ordinato sacerdote a Cagliari nel 1951. Ebbe diverse esperienze da parroco, alcune delle quali anche in Germania, dove dal 1957 al 2002 fu Cappellano per gli emigrati italiani a Lörrach, nella Diocesi di Friburgo. Nel suo lungo ministero sacerdotale svolse anche il prestigioso incarico di Avvocato della Sacra Rota. Era, infatti, uomo di grande cultura: conseguì tre lauree, una in Diritto Canonico, una in Teologia e una in Scienze. Nel 1994 gli fu conferita, per il suo grande impegno sociale, anche l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana.

Tutti noi oggi possiamo osservare con gioia l’eleganza e la raffinatezza di questi straordinari portoni realizzati dal sacerdote-artigiano per la nostra cattedrale; nelle diverse scene rappresentate, ha evidenziato con grande arte e competenza storica, anche tratti e riferimenti alla Carta De Logu, emanata dalla nostra Giudicessa Eleonora. Lo straordinario sacerdote non si limitò a realizzare le porte in bronzo, ma rimase sempre molto  vicino alle esigenze dell’Arcidiocesi arborense con altre generose donazioni, tanto da essere definito un vero grande benefattore per la nostra Arcidiocesi.

Cari amici, quando anche quest'anno l’Arcivescovo aprirà in Cattedrale la PORTA SANTA,  il nostro pensiero andrà certamente a questo Sant’uomo, che della nostra “Cattedrale” era un sincero estimatore.

A domani con il mio augurio di BUON NATALE!

Mario

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