Oristano 12 dicembre 2024
Cari amici,
Il PANE accompagna
la storia dell'uomo da almeno diecimila anni. In origine, il pane era un
alimento secondario della dieta umana (l’uomo si cibava dei prodotti vegetali e
animali forniti da madre natura), ma quando l’uomo imparò a coltivare i campi
(all’incirca 11.000 anni fa nell’area del Medio Oriente), iniziò la trasformazione
della materia prima, e uno dei primi prodotti fu il pane. Di certo diverso da
quello di oggi, il pane iniziò subito a diffondersi, diventando per molti popoli l’alimento
per eccellenza. I primi pani erano costituiti da un impasto di farine di grani
macinati con la pietra, la cui farina veniva poi impastata e trasformata in focacce non lievitate, che venivano cotte su delle pietre riscaldate al fuoco.
In quei lontani millenni la
fabbricazione del pane diventò un intelligente modo per conservare il cibo per sfamarsi (le focacce duravano ed erano una buona riserva), e in questo modo il consumo di pane si diffuse praticamente in tutte le
civiltà mediterranee. Intorno a 3.500 anni prima di Cristo in Egitto fu
introdotta un’innovazione fondamentale: la lievitazione. Fu scoperta per
caso, e, dato il gradimento, si diffuse presto su vasta scala. L’introduzione del lievito, infatti, aumentò i
vari tipi di pane disponibili, con l’aggiunta anche di nuovi ingredienti e la
realizzazione di forme diverse di pane. Anche i cereali usati per la
panificazione si moltiplicarono, e, in questo modo, il pane divenne l’alimento
base dell’alimentazione, in quanto capace di “accompagnare” in modo
eccellente la gran parte degli altri cibi.
Tale fu il suo
apprezzamento che il pane, con l’evoluzione delle diverse civiltà, assunse anche un
enorme valore culturale; il pane diventò un "simbolo di vita", introdotto nella
liturgia delle grandi religioni mediterranee. Nella religione ebraica, per
esempio, il suo valore spirituale raggiunse la più alta importanza come dono del Signore; il pane più importante e venerato era quello non lievitato (il pane
AZZIMO), in quanto secondo la Bibbia, quando gli Ebrei fuggirono dall’Egitto,
essi non poterono aspettare che la lievitazione degli impasti terminasse, e, durante la traversata del deserto, essi furono costretti a mangiare pane
azzimo. Per questo, ancora oggi in occasione della Pesach (la Pasqua ebraica,
che commemora la fuga dall’Egitto), gli ebrei consumano, in segno di rispettoso
ricordo, il pane azzimo.
Anche il Cristianesimo nelle sue celebrazioni adottò e venerò il pane. Nella religione cristiana il pane assunse un valore rituale importante. Durante
l’Ultima Cena, infatti, Gesù “spezzò il pane” come simbolo del suo sacrificio
per il genere umano. Poiché il pane presente sulla tavola dove Gesù Cristo mangiò con gli Apostolo non era lievitato, il "Rito dell’eucarestia" prevede l’uso di pane azzimo in forma di ostia. Infine, il simbolo religioso del pane ha mantenuto un ruolo
centrale anche nella religione Islamica: il pane è menzionato più volte nel Corano ed è
considerato un dono offerto da Dio agli uomini.
Col passare dei secoli, anche nel
Medioevo il pane non perse il suo ruolo di alimento centrale dell'uomo. A tavola, talvolta, il pane era usato anche come “piatto di portata”: una grossa pagnotta veniva aperta e scavata: si mettevano dentro verdure, carni
e pesci; da questo "contenitore" i commensali potevano
attingere (...con le mani) i loro bocconi. L’importanza del pane crebbe sempre di più, tanto che in molti Stati, sia
la produzione che i prezzi del pane vennero regolati da apposite leggi. Anche
la qualità del pane, già da allora, aveva la sua importanza: a seconda della classe sociale che
lo consumava! Il pane bianco, prodotto con frumento di qualità, era appannaggio
della popolazione ricca, mentre le classi povere si dovevano accontentare di
pani dal colore scuro, preparati con le parti meno nobili o con cereali come il
miglio e il sorgo.
Nell’Ottocento, seppure la tecnologia introdusse cibi nuovo ed una dieta più varia, il pane restò "elemento base" della dieta, ovvero un elemento insostituibile, sempre di grande
importanza. Questa importanza fece sì che il prezzo del pane spesso aumentava, ed è la storia a dimostrarci che proprio
il prezzo del pane fu in grado di scatenare importanti rivolte popolari. Prodotto per
lunghissimo tempo in modo artigianale, alla fine dell'Ottocento le tecniche di produzione del pane iniziarono
a cambiare, grazie alle innovazioni portate dalla rivoluzione industriale; furono, in
particolare, le macine e le impastatrici meccaniche, che resero più agevole e
veloce la preparazione del pane, tecniche meccanizzate che si affermarono definitivamente
nel Novecento.
Tutto questo nel Continente europeo. Nel Nuovo Mondo,
invece, prima dell’arrivo di Colombo il pane di grano era praticamente sconosciuto. Il
cereale più diffuso era il mais, con il quale si producevano prodotti non
lievitati, tra i quali le tortillas, ancora oggi molto polari in Messico. Passando, invece, all'Oriente, in ruolo primario svolto presso di noi dal pane era svolto dal riso. In queste regioni dell’Estremo Oriente, fin dal primo millennio a.C. il riso svolse un ruolo primario nell'alimentazione, sostituendo il miglio
come alimento base della dieta. Solo nella Cina del Nord, rimase presente e anche molto
diffusa una focaccia di grano cotta al vapore, il Mantou, talvolta
chiamato pane cinese.
Cari amici, col passare
dei secoli il consumo di pane si è diffuso in tutto il mondo. Nel Continente
Europeo, però, nessun altro alimento ha la stessa importanza del pane! Il pane,
nelle sue innumerevoli forme, è ritenuto, a tutti gli effetti, un elemento
imprescindibile della nostra dieta e della nostra cultura! Cari lettori, oggi mi
sono limitato a riportarvi la storia del pane, bella e antichissima, ma
a giorni parlerò con Voi ancora di PANE. La mia sarà una riflessione
sulla versatilità di questo, straordinario, antico nutrimento, col quale,
al giorno d’oggi, si possono realizzare tante eccellenti ricette!
A domani.
Mario
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