Oristano
16 Aprile 2018
Cari amici,
L’iniziativa covava da
tempo. L’idea era quella di introdurre (forse anche riportare) ad Oristano un’antica
festa di popolo, come l’antico “Palio
delle botti”, in grado di catalizzare nella città della Sartiglia buoni flussi
turistici con ovvii ritorni economici. L’idea-progetto è scaturita dalla
fervida mente di Marinella Foddis, General Manager di EVENTOR, struttura di
comunicazione sociale, e realizzazione di eventi. L’idea è stata messa a punto
con la collaborazione di Emanuele Orrù, Alessandro Martometti e Patrick Demuru.
In una città dalle indiscusse tradizioni storiche, in primis la Sartiglia,
utilizzare il potenziale Giudicale di cui Oristano dispone, ad uso culturale,
turistico ed economico è sembrata una cosa quanto mai ovvia e interessante.
Per concretizzare l’idea
gli ideatori hanno pensato di organizzare un “festa di popolo”, in grado
di coinvolgere tutta la città; ecco la proposta: ricreare l'antica gara di spinta delle botti, che, percorrendo
le strade del centro storico, quegli antichi luoghi storici di una volta, catalizzasse l'entusiasmo della sfida, della tenzone, riportando in vita l’utilizzo degli
antichi svaghi, una volta in uso nei luoghi d'incontro popolare, come i “Tzilleris”.
Era, infatti, in questi
antichi locali (numerosi nel Medioevo), che i popolani del tempo si incontravano e si frquentavano nei
momenti di pausa; qui i “Tzaraccus de tzilleri”,
oltre che servire le bevande si misuravano in capacità e bravura, sfidavandosi in continuazione. Una delle sfide era
quella fatta con le botti, che, riempite di ghiaia si facevano rotolare per le
strade; vinceva la squadra che aveva dimostrato miglior spinta e capacità di guida, quella
maggiore abilità che consentiva di superare le difficoltà e arrivare per primi al
traguardo. La squadra vincente riceveva in premio “Su Pannu”, segno della vittoria conquistata.
Tutto questo avveniva sopratutto nel Medio Evo entro le mura delle città, con grande partecipazione di popolo; la competizione infatti era seguita da molti spettatori, non solo del volgo, in quanto vi assistevano anche dame e cavalieri di rango che incitavano l’una o l’altra squadra.
Tutto questo avveniva sopratutto nel Medio Evo entro le mura delle città, con grande partecipazione di popolo; la competizione infatti era seguita da molti spettatori, non solo del volgo, in quanto vi assistevano anche dame e cavalieri di rango che incitavano l’una o l’altra squadra.
L’idea di Marinella di realizzare un torneo di questo tipo, credo sia maturata pensando che anche presso la Corte degli Arborea avvenissero
questi giochi di popolo, che allietavano certamente anche i potenti e i nobili
dell’epoca. Ecco allora l'idea di concretizzare, ripristinare anche in città “quest'antica tenzone”, istituendo, come in passato, un premio, un trofeo: “Su Pannu de is Tzaraccus de tzilleri”,
da assegnare alla squadra vincente la competizione.
Per meglio descrivere l’idea-progetto è stato realizzato un cortometraggio (proiettato durante la presentazione alla stampa, Sabato 14 Aprile), che fantasiosamente ha raccontato l'ipotetica storia di un giovane oristanese, vissuto alla fine del 1300, di nome Janne de Porta, detto Nicu, figlio di un ortolano e tzaracu de tzilleri. Nel filmato, uno spaccato di vita (immaginaria) della Aristanis della fine del XIII secolo, con in evidenza i personaggi, i mestieri e gli stili anche comportamentali e d'uso in quei tempi.
Per meglio descrivere l’idea-progetto è stato realizzato un cortometraggio (proiettato durante la presentazione alla stampa, Sabato 14 Aprile), che fantasiosamente ha raccontato l'ipotetica storia di un giovane oristanese, vissuto alla fine del 1300, di nome Janne de Porta, detto Nicu, figlio di un ortolano e tzaracu de tzilleri. Nel filmato, uno spaccato di vita (immaginaria) della Aristanis della fine del XIII secolo, con in evidenza i personaggi, i mestieri e gli stili anche comportamentali e d'uso in quei tempi.
Quattro le compagini
iscritte alla gara, nata dalla fantasia di Marinella Foddis, che saranno
abbinate a 4 tzilleris, che offriranno agli ospiti un percorso gastronomico con
le specialità locali, accompagnate da una bella varietà di vini e birre
artigianali locali. Curioso e interessante (e che anch’esso riporta all’antico)
anche il sistema di pagamento ideato all’interno della manifestazione: una “Dogana”, appositamente istituita fornirà
una mappa del percorso e dell’accoglienza, fornendo anche “la moneta speciale” necessaria per
poter accedere ai servizi offerti; verrà infatti coniata per l'occasione una “moneta
medioevale”, che verrà poi spesa nei tzilleris.
I gruppi iscritti a
partecipare a questo primo palio sono quattro: “Su Giorfinu Giompendi”, “S’Arrumbueddu”,
“Is Zirbones Barrosus” e “Sos Mugrones Balentes”, abbinati ai diversi
tzilleris partecipanti. Teatro della manifestazione, il quadrilatero che si
snoda tra Piazza Eleonora, Via Eleonora, Via Duomo e Via Ciutadella de Menorca,
per convergere poi all’arrivo, posto in Piazza Eleonora.
Steso il piano di
lavoro, manca solo il "renderlo operativo", metterlo concretamente in pratica. Ottenuto il sostegno del Comune di
Oristano (Assessorato alla cultura e Assessorato al turismo), la collaborazione
delle Associazioni Mare calmo e Essenthya (che hanno con entusiasmo sostenuto l’idea,
aderendo anche all’invito di ricreare is Tzilleris), si è già stabilita la data di svolgimento
della gara: è stata fissata per il 21
Aprile (Sabato prossimo), con inizio e partenza in Piazza Eleonora alle 10,30, come da programma
allegato.
Cari amici, plaudo ad
iniziative serie e concrete come questa. Oristano, che per iniziative culturali
non brilla poi molto, può davvero, se volesse, mettere in atto manifestazioni di interesse collettivo e
di sicuro successo. Sono certo che la strada intrapresa da Marinella e
compagni, può portare davvero Oristano verso un futuro più pregnante e consapevole. Tornerò sull'argomento dopo la conclusione della manifestazione.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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