Oristano
18 Aprile 2018
Cari amici,
Lunedì 16 Aprile anche Oristano ha festeggiato S. Antioco, Patrono della Sardegna. Ad Oristano è il Gremio dei Muratori di S. Lucia a
festeggiare questo Santo martire ormai da molti, nella sua Chiesa-Cappella dedicata a Santa Lucia, ubicata
nel centro storico cittadino e dove viene conservata una preziosa reliquia del Santo. Storicamente la
venerazione di questo Santo è la più antica effettuata in
Sardegna: quest’anno si è celebrata la 659^ edizione. Un Santo
importante, dunque, festeggiato anche ad Oristano. A fsrlo, come detto, il Gremio dei Muratori, che
ad Oristano risulta essere il più antico come presenza, essendo il suo Statuto risalente al
1615, antecedente quindi sia a quello dei Falegnami, che porta la data del 1693, e molto probabilmente anche a quello dei Contadini, Statuto che non è mai stato ritrovato.
Sul Gremio dei Muratori
di S. Lucia di Oristano ho avuto modo di scrivere un post su questo blog in
data 19 Marzo del 2014 e, per coloro che volessero leggerlo, riporto qui il
link: http://amicomario.blogspot.it/2014/03/la-chiesa-del-gremio-dei-muratori-di.html.
Questo Gremio, nella Chiesa dedicata alla Patrona Santa Lucia (l'edificio è datato tra il XVI
e XVII secolo) e nei locali della propria Sede annessa, festeggia con grande enfasi le
ricorrenze più importanti per il sodalizio: in primis la festa di Santa Lucia
il 13 di Dicembre, quella di Sant’Antioco il terzo Lunedì dopo Pasqua (essendo
una festa mobile) e quella del Santi Quattro Coronati, Severo, Cappoforo,
Vittorio e Severiano, gli antichi protettori della Corporazione, che vengono
festeggiati l’8 di Novembre, data della loro morte.
Su questi ultimi 4 Santi,
martirizzati sotto Diocleziano per non aver voluto scolpire l'immagine di un
dio pagano, c'è da registrare qualche curioso particolare. Nella chiesa di S. Lucia essi sono presenti sia raffigurati in quattro statue
lignee che in un antico quadro, esposto in una parete subito dopo l'ingresso nel luogo di culto, sulla destra. La strana particolarità di questo quadro, che
rappresenta uno a fianco all'altro i quattro Santi Quattro Coronati, sta nella parte bassa del dipinto: ai piedi dei quattro Santi (come può
vedersi dall’immagine riportata) sono
chiaramente rappresentati i simboli della Massoneria Universale: squadra, piccozza,
riga e compasso. Quale il nesso, la motivazione di questo abbinameento? La Massoneria cagliaritana negli anni scorsi ha provveduto
anche a fare delle ricerche storiche ed un convegno su questo particolare
quadro.
Tralasciando i Santi Coronati e tornando invece a S.
Antioco, di cui sono appena terminati i festeggiamenti, voglio qui ripercorrere con Voi la bella storia
che lo riguarda, entrando anche nelle motivazioni della sua grande venerazione, la più
antica praticata in Sardegna.
Il Santo, che ha dato il nome anche all’isola dove aveva soggiornato e predicato il Vangelo, è definito il “Santo che viene dal mare”, in quanto arrivato in Sardegna dalla Mauritania Cesarea (zona del Nord Africa che comprende Algeria e Marocco) durante il periodo dell’impero romano sotto Adriano (117-138 d.C.). Antioco fu costretto a lasciare la sua terra da giovane, interrompendo i suoi studi di medicina, a causa delle vessazioni che i cristiani subivano sotto l’Impero romano; anch’Egli perseguitato, arrivò in Sardegna dopo i vari tentativi fatti da Adriano per farlo abiurare, utilizzando anche la tortura alla quale però Egli miracolosamente sempre resistette.
Il Santo, che ha dato il nome anche all’isola dove aveva soggiornato e predicato il Vangelo, è definito il “Santo che viene dal mare”, in quanto arrivato in Sardegna dalla Mauritania Cesarea (zona del Nord Africa che comprende Algeria e Marocco) durante il periodo dell’impero romano sotto Adriano (117-138 d.C.). Antioco fu costretto a lasciare la sua terra da giovane, interrompendo i suoi studi di medicina, a causa delle vessazioni che i cristiani subivano sotto l’Impero romano; anch’Egli perseguitato, arrivò in Sardegna dopo i vari tentativi fatti da Adriano per farlo abiurare, utilizzando anche la tortura alla quale però Egli miracolosamente sempre resistette.
La leggenda dice che
Antioco fu spedito in Sardegna condannato “Ad metalla”, ovvero a lavorare nelle
miniere dell'isola, allora alquanto inospitale; la zona del Sulcis veniva
chiamata Plumbaria, in quanto fonte di rifornimento del piombo, allora metallo davvero prezioso. Dopo aver operato in precedenza in Cappadocia e Galizia, convertendo
molte persone al Cristianesimo, riprese la predicazione e le conversioni nell’esilio
sardo. Qui Egli convertì al Cristianesimo fra i primi il suo custode, il soldato Ciriaco, e, in povertà,
riutilizzò cinque tombe appartenenti alla necropoli punica del VI secolo a.C.
per soggiornarvi, continuando la sua opera di conversione tra i sulcitani e gli altri abitanti della
Sardegna.
Nell’isola sulcitana, che poi prese il suo nome, la sua fama si
sparse presto: la voce delle sue guarigioni e dei suoi miracoli catalizzò
grandi folle verso la sua carismatica figura. Morì il 13 Novembre dell'anno 127
d. C. nella grotta da Lui adibita a rifugio, prima che i legionari Romani potessero
prenderlo per condurlo a Karalis. Dopo la morte, la zona del Sulcis fu subito
meta di pellegrinaggi continui per chiedergli grazie e intercessioni. Nel
presunto luogo della sua morte (quella necropoli punica dove abitò), nel V
secolo fu edificata una delle cattedrali più antiche della Sardegna, facendo aumentare considerevolmente la venerazione per il Santo medico mauritano, che presto si diffuse in tutta
l’Isola.
Successivi studi e ricerche sui
luoghi del suo martirio, fecero sì che nel 1615 si arrivasse alla scoperta delle sue
reliquie, ritrovate proprio nelle fondamenta della Basilica paleocristiana che
porta il Suo nome, costruita proprio sulle catacombe fenicie dove abitò e morì e dove i suoi resti mortali giacevano
da quasi duemila anni. Oristano, come dicevo all'inizio, di questi resti mortali del Santo ne conserva una piccola reliquia, che è custodita nella Chiesa oristanese di S. Lucia, dove ha sede il Gremio dei Muratori.
Papa Francesco nel 2015 per onorare questo grande Santo concesse un Anno Santo straordinario per l’isola di
Sant’Antioco, che festeggiò così il 400° anniversario del rinvenimento
e del riconoscimento delle spoglie dell’antico Santo Patrono della Sardegna. A Papa
Francesco, durante il suo viaggio in Sardegna, fu donata una scultura con
l’immagine del Santo nordafricano, opera di Livio Scarpella.
Cari amici, ho voluto
riportare per Voi la curiosa e bella storia di un Santo davvero importante, festeggiato alla grande non solo nell'isola di S. Antioco ma in tutta la Sardegna, che lo ha voluto patrono di tutti i sardi. Santo al quale, anche Oristano, tramite il Gremio oristanese dei Muratori di S. Lucia ha voluto rendere
omaggio.
A domani.
Mario
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