La raccolta delle monete a Fontana di Trevi a Roma
Oristano
12 Aprile 2018
Cari amici,
Che valore ha la monetina che uno dei tanti turisti, lasciando Roma, getta per ricordo nella Fontana
di Trevi auspicando un successivo ritorno nella bella città capitolina?
Apparentemente poco, un’inezia! Ma in realtà, unita alle molte altre, contribuisce a fare un bel gruzzolo: tante monetine messe insieme, diventano
un vero tesoro, assommando alla bella cifra di oltre un milione di euro. Si
amici, come il moltiplicarsi del centesimo di zio Paperone, i tanti turisti che
passano per Roma gettano nell’acqua della famosa fontana, ogni anno, un piccolo
tesoro, che fino ad oggi è gestito dalla Caritas della Diocesi di Roma, che lo
utilizza per dare corpo alle proprie attività di sostegno ai tanti bisognosi
della capitale. D’ora in poi, però, non sarà più così.
Il Comune di Roma,
amministrato dalla Sindaca Virginia Raggi del Movimento 5 stelle, alla fine dello scorso
anno ha inteso modificare lo status quo,
stabilendo nuove regole. Con l’adozione infatti di un “Nuovo Regolamento”,
firmato a Ottobre scorso dal Vicesindaco Luca Bergamo e dall’assessora alle
Politiche Sociali Laura Baldassarre, a far data dal 1 Aprile 2018 l’introito
derivante dalla raccolta delle monetine sarebbe cambiato: anziché alla Caritas
sarebbe stato utilizzato direttamente dal Comune di Roma, sempre per finanziare “Progetti
di solidarietà”.
Successivamente, tuttavia, fonti qualificate del Campidoglio hanno precisato che per ora, e fino alla fine del corrente anno, la Caritas, provvisoriamente, avrebbe continuato ad incassare le monetine e che il cambiamento sarebbe slittato al 2019.
Successivamente, tuttavia, fonti qualificate del Campidoglio hanno precisato che per ora, e fino alla fine del corrente anno, la Caritas, provvisoriamente, avrebbe continuato ad incassare le monetine e che il cambiamento sarebbe slittato al 2019.
L’introito, in realtà è
consistente e fa gola: in certi periodi arriva a toccare anche il milione e
mezzo di euro, cifra che l'Ente Diocesano di Assistenza, come accennato,
utilizza per fornire posti letto e accoglienza agli indigenti della
Capitale, assediata da numerosi problemi. Le strutture della Caritas, oltre che
fornire una serie di servizi e alloggi della massima importanza per senzatetto,
poveri e fasce disagiate, ha attivato anche un emporio solidale, dove è
possibile comprare generi di prima necessità per le famiglie con seri problemi
economici.
Insomma, amici, a Roma
con l’Amministrazione 5 Stelle è cominciato, seppure in maniera morbida, un
braccio di ferro tra la giunta Raggi e la Caritas di Roma, confronto dal quale, con preoccupazione,
si attendono sviluppi. Superata, per miracolo la precedente scadenza fissata al
1 Aprile (sarebbe stata un Pasqua di grande tristezza, sostengono alcuni), la
Caritas di Roma dovrà, a partire dal prossimo anno, trovare un dialogo
costruttivo, seppure diverso da quello odierno, con i responsabili del Comune; la
promessa fatta dal Campidoglio è che, comunque, i denari rinvenienti dal “monte
monetine” verranno reinvestiti in progetti solidali.
Dialogo che, comunque,
si prevede tormentato, anche se il nuovo regolamento, fin dall’emanazione,
aveva previsto l'istituzione di un tavolo di lavoro congiunto, con un costante “filo
diretto” tra Amministrazione Capitolina e Caritas, dedicato proprio allo studio
di un nuovo sistema operativo che, dopo la nuova scadenza, sarà usato a partire
dal 2019, per il razionale utilizzo dell'incasso delle monetine di Fontana di
Trevi.
Cari amici, in tanti
abbiamo visto, ammirato e sognato di fronte alla “Barcaccia”, il maestoso capolavoro
del barocco di Pietro Bernini, ancora oggi uno dei più rinomati, visitati e
fotografati simboli di Roma, grazie anche all'intramontabile scena de La dolce vita di Fellini, col bagno
della grande Anita Ekberg nella fontana mentre tenta cerca di indurre in
tentazione Marcello Mastroianni. Anche io, tra i tanti, ho lanciato più di una
volta la mia monetina, aggiungendola alle altre migliaia che ogni giorno vi
vengono lanciate.
È finita un’epoca,
direte Voi? Forse no, ma certamente qualcosa cambierà, anche se personalmente
ritengo se non proprio sbagliato almeno inopportuno, l’intervento dell’Amministrazione Capitolina. Il mio
principio è sempre stato: quando una cosa funziona, e funziona bene, perché cambiarla? Cosa
spera, il Comune di Roma, di risolvere direttamente il grave problema della
miseria che anche nella nostra Capitale è in costante aumento? Pensa davvero di migliorare le cose, conoscendo l'elefantiaca burocrazia di una struttura pubblica come quella di una città immensa come Roma, che già fatica non poco a risolvere problemi ben più gravi? Cosa succederà dell'utilizzo “diretto e burocratico” del
controvalore delle tante monetine che quotidianamente finiscono nella barcaccia? Staremo a vedere...
Il problema serio di
Roma e dell’Italia non è quello spicciolo
dell'utilizzo delle monete gettate nella “Barcaccia del Bernini”, ma il fatto, ben più consistente, che l’intera nostra Nazione è a bordo di
una Barcaccia ben più grande, che, in preda ai forti marosi, rischia davvero di
affondare!
A domani.
Mario
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