Oristano
22 Aprile 2018
Cari amici,
Dei preziosi chicchi di
caffè che madre natura ci ha regalato per preparare una bevanda assolutamente
unica al mondo, ho già scritto più volte su questo blog, decantandone sempre le
lodi ma anche mettendo sull'avviso per gli abusi. Chi è curioso può andare a leggere, o a rileggere, quanto scrissi il 9
Giugno dello scorso anno cliccando su questo link: http://amicomario.blogspot.it/2017/06/il-caffe-e-le-sue-mille-virtu-lo-sapevi.html.
Ora, invece, molti
giornali riportano notizie, apprese anche con apprensione, che definiscono il caffè, a seguito delle
diverse operazioni di preparazione, con un certo potenziale cancerogeno. Di conseguenza d'ora in poi sulle confezioni dovrebbe obbligatoriamente essere indicata il suo potenziale pericolo. Cerchiamo allora di
capire le motivazioni alla base della drastica decisione, che ha creato reazioni
alquanto negative praticamente in tutto il mondo.
È stato il giudice californiano
Elihu M. Berledi, della contea di Los Angeles, a imporre alle compagnie che
commercializzano il caffè, usato per la preparazione della famosissima bevanda, l’obbligo
di evidenziare sull’etichetta delle confezioni il potenziale rischio
cancerogeno del caffè tostato. Insomma, quei profumati chicchi che hanno dato vita alla
bevanda più amata al mondo, quasi messa al bando! L’imputato numero 1 che si annida nel caffè tostato si chiama acrilammide, ed è una molecola che si forma negli alimenti durante
la cottura ad alte temperature (come la frittura, la cottura al forno o alla griglia, etc.),
e che risulta presente anche nei chicchi di caffè dopo i processi di tostatura.
La dannosa
sostanza sviluppata dalla tostatura è stata evidenziata da Raphael Metzger del
Metzger Law Group, azienda specializzata in danni rinvenienti da sostanze
tossiche, che ha effettuato le analisi su richiesta del Council for Education
and Research on Toxics della California. La notizia ha creato una boom di
reazioni a catena, e, ovviamente, non potevano non coinvolgere l’Italia, prima
patria della famosa bevanda che ha nel nostro espresso, sia quello del bar che quello assaporato in casa, la sua
massima espressione.
La domanda, ora ricorrente, che
la gente si pone un po’ ovunque è: “Il Caffè è pericoloso per la salute?” Ma neanche per sogno, viene risposto in coro!
“È certamente una paura priva di fondamento scientifico” ha dichiarato a caldo, subodorando il clima da “psicosi”, Roberto Calugi, direttore generale di FIPE-Confcommercio, che ha invitato il giudice californiano a venire in Italia per provare il tradizionale espresso e sentire come “nasce e si prepara un prodotto di eccellenza, che non solo è sicuro per la salute ma è anche un piacere bere”.
“È certamente una paura priva di fondamento scientifico” ha dichiarato a caldo, subodorando il clima da “psicosi”, Roberto Calugi, direttore generale di FIPE-Confcommercio, che ha invitato il giudice californiano a venire in Italia per provare il tradizionale espresso e sentire come “nasce e si prepara un prodotto di eccellenza, che non solo è sicuro per la salute ma è anche un piacere bere”.
A parte la miriade di
benefici che il caffè è in grado di apportare al nostro organismo (e che io ho
dettagliato nel post prima citato), Roberto Calugi ha tenuto a precisare, per sfatare
ogni allarmismo: “Il caffè servito nei bar e ristoranti del nostro paese è controllato,
sicuro e ha effetti benefici sulla salute. L’International Agency for Research
on Cancer, dopo aver effettuato una revisione su oltre mille studi scientifici
ha confermato che non sussiste alcuna correlazione tra consumo di caffè e
l’aumento del rischio di cancro. Il caffè, infatti, contiene centinaia di
composti con potenziali effetti bioattivi antinfiammatori, antiossidanti e
anticancerogeni”.
C’è di più. Sempre l’International
Agency for Research on Cancer, l’agenzia internazionale per la ricerca sul
cancro, anche dopo gli ultimi studi portati avanti sul caffè, ha scagionato la
bevanda da ogni possibile colpevolezza; il consumo della preziosa bevanda, in
assenza di patologie particolari, potrebbe, al contrario, contribuire a ridurre
il rischio di cancro al fegato, alla prostata, al colon, al cavo orale, nonché
a contrastare il diabete.
Roberto Calugi ha anche
affermato che l’acrilammide, è una molecola di pericolosità abbastanza bassa,
in quanto risulta rivestire “un ruolo
secondario nell’insorgenza di qualsiasi forma tumorale”, tanto da spingere
l’International Agency for Research on Cancer a decretare per il caffè “una classificazione di tipo 3, non
classificabile per la sua cancerogenicità per l’uomo”, ricordando come “dalle analisi provenienti dalle aziende produttrici
di caffè i livelli di acrilamide sul caffè tostato siano significativamente
inferiori ai limiti previsti dal regolamento comunitario”.
Cari amici, nel caso
del caffè, la bevanda risulta non solo sicura, (lo è molto di più di tante
altre), ma addirittura utile all’organismo in determinate patologie.
Alessandra
Tavani, epidemiologa, per tanti anni all’istituto Mario Negri di Milano (ha
fatto parte nel Maggio 2016 del working Group dell’IARC, l’agenzia indipendente
per la ricerca sui tumori dell‘OMS), che ha curato la monografia definitiva
(almeno fino a nuove emergenze) sulla relazione tra caffè e cancro ha così
sentenziato: «Più che scagionato. Per alcuni tumori, come quello del fegato e
dell’utero, il caffè risulta essere addirittura protettivo». Circa l’acrilammide,
accusata dagli americani di essere presente nel caffè tostato, la Tavani ha
dichiarato: «È una sostanza prodotta in quantità minime durante il processo di
Maillard, quello della tostatura. Ma gli americani sono così: demonizzano il
caffè e poi si ingozzano di patatine fritte che di acrilammide nel contengono
molto di più».
Tornando al mio post del
9 Giugno dello scorso anno indicato in premessa, voglio chiudere questa
riflessione di oggi (con sincera ironia) ricordando che il caffè, nelle dosi
opportune, è considerato addirittura anche un “viagra naturale”. Ecco come chiudevo quel
post: “…Il caffè, nella giusta quantità,
sembra aiutare il sesso: chiara dimostrazione del perché i bevitori di caffè
sono i migliori amanti, secondo la convinzione della scienza, sia al maschile
che al femminile. Si, il caffè incrementa anche la libido femminile: aumentando
il flusso di sangue ai genitali, la scienza ritiene che le donne che bevono
caffè (sempre in misura non eccessiva) possono avere un aumento della libido e,
come ben si sa, una libido sana è il primo passo verso una vita sessuale sana”.
Meditate gente,
meditate! E ovviamente con la meditazione, beviamo (max) i nostri 3 caffè: saranno in
grado di...fare miracoli!
A domani.
Mario
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