lunedì, marzo 15, 2021

LA CURIOSA STORIA DI UN QUADRO CHE RAPPRESENTA LA DOLCE IMMAGINE DI UNA BIMBA, DIVENTATA SENZA VOLERLO IL VOLTO DELLA “MADONNA COL BAMBINO” PIU' DIFFUSA AL MONDO.


Oristano 15 MARZO 2021

Cari amici,

Roberto Ferruzzi
L’immagine che introduce questa mia riflessione con Voi oggi, è l’immagine della “Madonna col bambino” più riprodotta al mondo. Dietro quest’immagine c’è una storia vera, anche se sembra romanzata, curiosa e allo stesso tempo intrigante, come un racconto da libro giallo. Alla base c’è la storia di un quadro, dipinto dal pittore Roberto Ferruzzi (1853 – 1934), nato in Dalmazia, a Sebenico, da genitori italiani. Roberto, quando aveva 4 anni, fu portato dal padre, un noto avvocato, a Venezia per studiare; la città era allora la capitale della cultura, e in questa città lagunare vissero fino al compimento dei suoi14 anni. Seppure nato con una forte passione per la pittura, il ragazzo intraprende gli studi classici, iscrivendosi poi alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Padova, essendo, come da tradizione di famiglia, destinano alla professione forense. Alla morte del padre, però, il giovane Ferruzzi, decide di rientrare con la famiglia in Dalmazia.

La passione per l’arte, sempre più forte, continua a covare dentro di lui e, seppure da autodidatta, inizia a studiare pittura cominciando a dipingere. La sua capacità artistica è grande e viene subito apprezzata. Nel 1879, dopo un ulteriore soggiorno in Dalmazia, maturò definitivamente la vocazione per l'arte e decise di stabilirsi a Luvigliano di Torreglia, sui Colli Euganei in provincia di Padova, dedicandosi esclusivamente alla pittura. La sua fama si estese e la sua casa diventò la meta dei famosi artisti dell'epoca, come il musicista e amico Cesare Pollini.  Alternando musica e pittura il Ferruzzi diede alla luce le sue opere migliori. tra cui la “Madonnina" di cui parlerò tra poco. Dopo la prematura scomparsa della amatissima moglie Ester Sorgato, condusse una vita piuttosto riservata. Morì il 16 febbraio 1934 ed è sepolto con la moglie e la figlia Mariska nel piccolo cimitero di Luvigliano.

Ma torniamo alla “Madonnina” e alla sua incredibile storia. Questo quadro, che sotto certi aspetti risulta di grande impatto emotivo per la sua bellezza e dolcezza, gli fece vincere nel 1897 la seconda Biennale di Venezia, alla quale il Ferruzzi aveva partecipato con l'intento di rappresentare la Maternità. A ispirargli quel dolcissimo quadro, diventato poi la Madonna col Bambino, furono una giovinetta di Luvigliano, Angelina Cian, seconda di 15 figli, ed il suo fratellino Giovanni di pochi mesi, che lei teneva in braccio. Ferruzzi restò colpito da tanta tenera visione, e volle immortalare sulla tela la bellezza di tale immagine, con l'intento, appunto, di rappresentare la Maternità.

All'epoca del ritratto Angelina Cian aveva solo 11 anni e, come era costume di allora nelle famiglie numerose, le bambine più grandicelle dovevano trasformarsi in mamme a tempo pieno, occupandosi dei fratellini più piccoli. Ecco, l’immagine di un bambino tra le braccia di una mamma-bambina, ispirò certamente il Ferruzzi, che realizzò il quadro divenuto poi tanto famoso. Ferruzzi, attraverso la sua apprezzata arte, in quel quadro cercò di sublimare la fatica quotidiana di questa giovane ragazza; la straordinaria dolcezza espressiva, presente su quei giovani volti, dopo di lui ammaliò il pubblico, e il dipinto ebbe un enorme successo popolare tanto che il nome originale di “Maternità”, venne cambiato, a furor di popolo, in “Madonnina”.

I fratelli Alinari

Il quadro fece subito parlare di sé. Fu talmente apprezzato che fu subito acquistato per trentamila lire, una cifra astronomica per quei tempi. Poi passò più volte di mano, venendo infine acquistato dai Fratelli Alinari, i proprietari della nota casa Fotografica. I Fratelli Alinari, però, prima di rivenderlo, si riservarono il diritto di riproduzione del quadro, con qualsiasi mezzo utile. Del quadro furono stampate decine di migliaia di copie, e, giorno dopo giorno, la fama dell'opera riuscì a superare perfino quella dell'autore! L'immagine della giovinetta undicenne col fratellino, era ormai diventata, a tutti gli effetti, il volto della Madonna con il suo Bambino, e questo fece sì che le copie si diffondessero e moltiplicassero in tutto il mondo. Tanti i nomi attribuiti al dipinto: “Madonnina”, Madonna del Riposo, delle Vie, della Tenerezza, Madonnella, Zingarella.

Dell'originale, invece, quasi come in tutti i gialli che si rispettino, si persero le tracce. Uno degli ultimi acquirenti fu John G.A. Leishman, ambasciatore americano in Francia durante la Seconda Guerra mondiale; si dice che il quadro possa essere andato perduto durante la traversata verso gli Stati Uniti, presente in una nave che per una tempesta affondò. Qualcuno, invece, sostiene che il quadro esiste sempre, forse abilmente nascosto. Magari gelosamente ben custodito in una collezione privata in Pennsylvania, a casa di qualche collezionista affetto da dispatia, ovvero da quella incapacità di condividere le cose (bellezza compresa) con gli altri.  

Cari amici, un giallo in piena regola, la storia di questo quadro, considerato anche che la protagonista del quadro, Angelina Cian, fu anch’essa protagonista di una vita incredibilmente avventurosa. Angelina, diventata grande, si trasferì da Luvigliano a Venezia, dove sposò un certo Antonio Bovo e, dopo il matrimonio, lo seguì in America; nel 1906 la famiglia si stabilì ad Oakland in California. La coppia ebbe 10 figli, ma nel 1929 la famiglia fu colpita da un grave lutto: Antonio Bovo morì prematuramente a soli 42 anni. Per la povera vedova che non riusciva ad affrontare le grosse difficoltà derivanti, la vita divenne talmente angosciante che, colpita dalla disperazione fu internata in un manicomio, nel quale rimase fino alla sua morte avvenuta nel 1972. Angelina moriva senza aver mai rivelato a nessuno che lei era stata la modella ispiratrice del quadro più conosciuto del mondo.

Suor Angela Maria Bovo

Quel segreto della sua vita venne scoperto solo nel 1984 da sua figlia Mary, divenuta suora col nome di Suor Angela Maria Bovo. Mary, che era la settima dei dieci figli di Angelina e Antonio, andò a finire con i suoi fratelli in un Istituto per orfani. Allora aveva appena 8 anni e non fu in grado di mantenere rapporti con i parenti lontani in Italia; così, a poco a poco, non ebbe più notizie degli zii veneziani. Divenuta suora con il nome di Suor Angela Maria, in omaggio a sua madre e a suor Angela, sua guida spirituale, invogliata proprio da Suor Angela, decise di venire in Italia alla ricerca dei suoi lontani parenti. A Venezia ritrovò due vecchie zie ottantenni, sorelle di Angelina Cian, sua madre. Fu una delle zie a mostrarle (sicuramente una copia) il quadro raffigurante sua madre da giovane realizzato dal Ferruzzi; il ritratto di sua mamma era ormai diventato per tutti l'immagine della Madonna col bambino Gesù! La zia spiegò a Mary che il volto di sua mamma era ormai noto in tutto il mondo, essendo diventato quello della Madonna che amorevolmente abbraccia il suo bambino!

Cari amici, una bella storia che posso dirvi, senza nascondimenti, mi ha anche MOLTO commosso.

A domani.

Mario
Anche "Chi l'ha visto" ha parlato del mistero della scomparsa dell'originale 

 

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