sabato, dicembre 21, 2019

MONOPATTINI ELETTRICI: DOPO MILLE POLEMICHE SONO STATI SDOGANATI E AUTORIZZATI A CIRCOLARE. NE BENEFICERÀ LA CIRCOLAZIONE IN CITTÀ?


Oristano 21 dicembre 2019

Cari amici,

Batti e ribatti, alla fine hanno vinto loro: dopo mille polemiche, i monopattini elettrici sono stati equiparati alle “biciclette” e potranno circolare liberamente, anche se dovranno rispettare delle regole, quanto a potenza e velocità. Dopo il ‘fuoco e fiamme’ delle prime polemiche, culminate con le maximulte scattate a Torino (in quanto i monopattini venivano considerati dai vigili come ciclomotori), finalmente è stata fatta la necessaria chiarezza legislativa. 
Il 9 dicembre in tarda serata, in Commissione al Senato, è stato approvato un emendamento che evita il ripetersi delle situazioni come quelle avvenute e Torino, ovvero i monopattini elettrici sono stati inquadrati nel Codice della strada, “parificati” alle biciclette, anche se con l’aggiunta di normative inerenti alla potenza e alla velocità.
L’emendamento (il testo si limita a prevedere che «i monopattini elettrici che rientrano nei limiti di potenza e velocità» fissati dal DM micromobilità elettrica del 4 giugno 2019 «sono equiparati ai velocipedi di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (il Codice della strada, n.d.r.)». Ecco le limitazioni:
- la potenza del motore non può superare i 500 Watt; 
- la velocità, se il mezzo è in grado di superare i 20 km/h, in base al Dm deve avere un regolatore impostabile in modo da non superare questo limite e che in ogni caso, per poter essere utilizzato in aree pedonali, deve essere possibile impostare il regolatore anche sui 6 km/h.
Se l’emendamento, tempestivamente introdotto nel disegno di legge di Bilancio, è risultato positivo per tamponare il caos che già regnava nelle grandi città, le nuove regole introdotte potrebbero creare problemi di coordinamento, perché la normativa sui veicoli a pedali come le biciclette è in veloce evoluzione. C’è da regolamentare anche gli altri mezzi di micromobilità elettrica: hoverboard, segway e monowheel. Questi moderni mezzi di locomozione infatti sono già ben presenti in molte grandi città e alcune amministrazioni stanno iniziando ad autorizzare la circolazione dei monopattini e degli altri micromezzi elettrici, apponendo la segnaletica prevista dal decreto ministeriale che a giugno ha dettato le condizioni per legalizzare queste forme di micromobilità sostenibile.
In realtà l’orientamento dei Ministeri interessati non è arrivato ad una soluzione ben precisa. Quando il 6 novembre il sottosegretario ai Trasporti Roberto Traversi, aveva risposto ad un’interrogazione parlamentare sulle sanzioni irrogate a Torino, aveva annunciato che il suo Ministero e quello dell’Interno stavano studiando l’equiparazione dei monopattini elettrici agli acceleratori di andatura (come pattini e skateboard). Mentre i due dicasteri stavano ancora lavorando su questa ipotesi, è arrivato l’emendamento, presentato dal senatore Eugenio Comincini (Italia Viva).
Quanto alle sanzioni, cosa succede se il monopattino elettrico, ora “parificato” ai velocipedi, supera i limiti previsti, precedentemente indicati? Non risulta espressamente stabilito come vanno considerati i monopattini che superano questi limiti, ma si può ipotizzare che ai fini del Codice della Strada essi possano rientrare fra i ciclomotori, quindi passibili di sanzioni per mancanza di assicurazione e immatricolazione; il conducente inoltre dovrebbe indossare il casco e avere la patente. Nei casi in cui nessuno di questi requisiti venga rispettato, la somma delle sanzioni può arrivare, pensate, anche a 6 mila euro!
La situazione della micro circolazione in città con i nuovi mezzi, cari amici, risulta ancora carica di problematiche, in particolare sulla questione della potenza. L’equiparazione alle biciclette andrà coordinata con l’orientamento allo studio del Ministero dei Trasporti, anticipato dal Sole 24 Ore il 7 novembre scorso. Infatti, i tecnici ministeriali stavano studiando come conciliare l’attuale articolo 50 del Codice della strada (che per le bici a pedalata assistita prevede una potenza massima di 250 Watt e funzionamento elettrico comunque subordinato al fatto che il conducente pedali), col regolamento europeo 168/2013, che ha introdotto la categoria dei cicli a propulsione, con motore che funziona anche se non si si pedala ed ha potenza che può arrivare anche a 1.000 Watt. 
Sarà necessario pertanto procedere ad un riesame totale, perché anche se il Ministero pensava all’emissione di una circolare che conservasse gli attuali vincoli di potenza e pedalata, ora che i monopattini in base all’emendamento appena approvato, possono arrivare a 500 Watt, dovrà ancora una volta trovare un’altra soluzione.
Cari amici, se è pur vero che per decongestionare il traffico delle grandi città, arrivato ormai a livelli impossibili ed invivibili, è urgentissimo l’adeguamento delle norme attuali per poter consentire una circolazione meno inquinante come quella elettrica, dovrà essere fatta chiarezza con tutti i crismi, per poter garantire che non si verifichino possibili situazioni di pericolo.
I cambiamenti, in realtà, non sono mai stati facili! È la storia ad insegnarcelo!
A domani.
Mario



Nessun commento: