domenica, ottobre 01, 2017

SARDEGNA: IL RITORNO DEI GIOVANI ALL’AGRICOLTURA. L’ESEMPIO DI RICCARDO LOI, IL 18ENNE CHE VUOLE COLTIVARE IL BAMBÙ.



Oristano 1 Ottobre 2017
Cari amici,
Voglio iniziare questo mese di Ottobre con una riflessione dedicata alla speranza. Speranza che concretizzi il sogno dei giovani di trovare lavoro, di consentire loro di costruire un percorso di vita dignitoso, di realizzarsi come uomini e donne "parte integrante e produttiva" del contesto sociale. La rflessione di oggi, pertanto, è relativa ad una iniziativa che, se ben condotta, può davvero dare un segni di peranza.
Quand’ero ragazzo recandomi in treno o in pullman a Cagliari o a Sassari il paesaggio che si poteva ammirare dai finestrini era incredibilmente ricco e vario. Numerose le coltivazioni: dal grano all’orzo, dai carciofi alle viti, dagli ulivi alla frutta e alle verdure di vario genere. Oggi, al contrario, per chi facesse lo stesso identico percorso, le campagne appaiono brulle, desolate, coperte solo da infestanti, come se nessuno avesse più voglia o interesse a coltivarle. Inutile chiedersi il perché di tale triste cambiamento: i fattori sono molteplici e arrivare a individuare e magari punire il colpevole, sarebbe troppo arduo.
La crescente carenza di posti di lavoro, in particolare nel settore giovanile, ha però finalmente convinto e fatto decidere la Regione Sarda a fare qualcosa per venire incontro ad esigenze ormai indilazionabili. Si è pensato pertanto alla terra. Si, nell’Isola tanti, moltissimi ettari di proprietà pubblica, sono privi di coltivazione, per cui questi potrebbero essere un ottimo veicolo per creare lavoro per chi non ce l’ha. Ecco allora che la Regione Sardegna, attraverso l’Agenzia agricola pubblica LAORE, ha strutturato un progetto, denominato “Terra ai giovani”, con il quale si punta a favorire il ricambio generazionale in agricoltura, riuscendo in questo modo anche a ripopolare le aree rurali dell’Isola, ormai tristemente spopolate.
Già 700 ettari di terre incolte di proprietà regionale sono state messe a bando per l'assegnazione; divise in 11 lotti, prevedono una concessione in affitto agevolato per 15 anni, eventualmente rinnovabili una sola volta. Otto i territori interessati dal provvedimento: Sassari, Alghero, Serramanna, Villasor, Vallermosa, Ussana, Donori e San Vito. Destinatari del progetto sono i giovani che non abbiano superato i 40 anni. I 700 ettari sono solo una prima fase del progetto Terra ai giovani che, nei prossimi mesi, interesserà altre centinaia di ettari in tutta l’Isola. L’agricoltura, finalmente lo si è capito, è un pilastro fondamentale dell’economia sarda! Lo è sempre stato, ed oggi appare in ripresa, se pensiamo che nel 2015 ha comportato un incremento di circa 7.000 occupati.
Priorità sarà data ai progetti aziendali innovativi nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti; precedenza sarà data anche a chi ha seguito studi specifici e a chi dimostri capacità ed esperienza lavorativa. Uguale attenzione sarà rivolta a chi aderisce a Organizzazioni di produttori, cooperative agricole e sociali, consorzi di tutela o altre reti d’impresa. Una premialità è riconosciuta inoltre per gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti. Il termine per presentare le domande era stato stabilito al 31 Agosto 2016.
Ebbene, l’interessante iniziativa è apparsa subito gradita, e non pochi giovani si sono lanciati nella nuova iniziativa. Dei lotti assegnati nel bando "Terra ai giovani" non c'è solo chi ha deciso di proseguire la tradizione familiare, coltivando frutta e verdura, o migliorando l’allevamento di pecore o capre, ma anche chi ha deciso di impiantare mandorli, il cui frutto è molto richiesto dalla produzione dolciaria sarda o chi invece tenterà la strada di creare una foresta di bambù giganti, utilizzabili nell'industria tessile, in quella dell'arredamento e/o dell'edilizia.
Si amici, i giovani appaiono propensi a riscoprre il valore della terra e ad avviare coltivazioni innovative, proprio come quella che sto per raccontarvi, portata avanti da un giovanissimo ragazzo sardo appena 18enne: Riccardo Mario Loi, di Sassari, studente di liceo e neo agricoltore, che si prepara a esordire con un’idea nuova e ricca di prospettive: la coltivazione del bambù gigante.
«L’idea di diventare agricoltore l’ho sempre avuta ha raccontato a chi curiosamente gli chiedeva il perché della sua decisione - vedendo anche i miei parenti attivi nel settore, ma per farlo ho deciso di puntare su qualcosa di innovativo». Aggiungendo, poi, «Il bambù gigante è una coltivazione inedita per la Sardegna, ma garantisce una produzione elevata con una resa in tempi molto brevi, circa 5 anni per il legname. La pianta è sì originaria della Cina, ma con delle modifiche genetiche è stata adattata a vivere in un ambiente mediterraneo». La coltura della storica pianta cinese, questa è la convinzione, può avere ricadute positive in diversi settori: le foglie sono ottime per un uso alimentare, gambo e legname sono materiali adatti per l'uso tessile ed edilizio.
Si, amici, grazie a questa idea innovativa, Riccardo Loi si è aggiudicato l’assegnazione di un terreno di 6 ettari in agro di Sassari. I costi, come ha avuto modo di dichiarare nonostante la sua giovane età, non lo spaventano. Non ha tralasciato nulla: il canone di affitto con l’Agenzia Laore gli permette di inserirsi in un mercato che, anche se in Italia ancora deve svilupparsi, all’estero rende già bene.
Riccardo, seppur giovane, appare uno con le idee chiare: dopo il conseguimento a Giugno della maturita scientifica, il convinto avvio di questa avventura che può portarlo lontano. Egli caparbiamente guarda con fiducia al futuro, senza dimenticare, però, di attingere con saggezza al passato; l'auspicio è che la sua idea innovativa possa essere di sprone per invogliare altri suoi coetanei ad uscire dal limbo dell'attesa e, animati dallo stesso spirito di avventura, proporre ulteriori progetti che facciano uscire la Sardegna dall’arcaico immobilismo del passato.
A domani.
Mario

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