mercoledì, settembre 13, 2017

I GIOVANI E IL LAVORO CHE NON C’È. CONFINDUSTRIA DICE: DECONTRIBUZIONE PIENA PER L'ASSUNZIONE DEI GIOVANI. MA PER CREARE 900MILA POSTI DI LAVORO SERVIREBBERO 10 MILIARDI DI EURO…



Oristano 13 Settembre 2017
Cari amici,
A Dicembre il tasso di disoccupazione giovanile (nella fascia dei 15-24enni), cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è risalito al 40,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali sul mese precedente. Insomma, tante chiacchiere e pochi fatti. Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, avverte il Governo: «Servono investimenti massivi per l'assunzione dei giovani, perché le misure in preparazione appaiono insufficienti e, per avere successo, occorrerà investire risorse sufficienti a garantire la piena decontribuzione fiscale per i primi tre anni». Una questione calda quella dello sblocco del lavoro giovanile, su cui lavora il Governo e sulla quale è tornato il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia a margine del Meeting di Cl a Rimini.
Per il Presidente degli industriali servono più coraggio e più risorse. «Abbiamo fatto i conti – ha spiegato Boccia - che in due o tre anni occorre un'operazione da una decina di miliardi di euro per attivare 900 mila posti di lavoro». Non basta il dimezzamento dei contributi per rilanciare le assunzioni dei giovani, “Serve una decontribuzione piena”, ha ribadito Boccia. D'altronde puntare sui giovani «avrà un impatto positivo sull'economia reale rendendo più competitive le imprese, spingendo i consumi e facendo ripartire la domanda», spiega Confindustria in una sua nota nella quale si ricorda che «il progetto giovani di Confindustria punta a conciliare gli interessi delle imprese con quelli delle famiglie perché i giovani da assumere altro non sono che i figli delle famiglie italiane».
I 900 mila posti di lavoro ipotizzati dal Presidente di Confindustria sarebbero in gradi di riattivare la domanda dall'interno del Paese e quindi otterrebbero un doppio obiettivo: attirare giovani nel mondo lavoro e riattivare la domanda nel Paese, rendendo nel contempo più competitive anche le imprese. Le stime del Governo per il bonus giovani che dovrebbe creare 300mila posti di lavoro, sarebbe di circa 2 miliardi di euro. Sulla volontà da parte del Governo di introdurre una norma anti licenziamenti nel pacchetto di agevolazioni allo studio per favorire l'assunzione di giovani, il Presidente di Confindustria si è detto favorevole. «Noi dobbiamo evitare azzardi morali, questa operazione - ha precisato - deve essere fatta sull'incremento di occupazione, non sullo 'status quo'. Questa norma ci trova non favorevoli, ma favorevolissimi».
«Noi non chiediamo soldi, chiediamo una politica fiscale che sia all'altezza di un Paese industriale che è il secondo Paese industriale d'Europa» ha aggiunto Boccia rispondendo a una domanda sulle possibili accuse all'associazione imprenditoriale di chiedere altri soldi al Governo nel proporre la piena defiscalizzazione per tre anni per le assunzioni di giovani. «Ricordo che in Francia il Presidente Macron sta prevedendo una operazione da 50 miliardi, di cui 30 su lavoro e imprese, e in Inghilterra stanno portando avanti un'idea di questione industriale sul Nord del Paese».
Annamaria Furlan, Segretaria Generale della CISL, a margine del Meeting di Cl a Rimini, rispondendo alla domanda se una dotazione di 2 miliardi di euro possa essere sufficiente per il bonus giovani ha risposto in modo sibillino: "Vedremo, vedremo il Governo che cosa proporrà". Poi ha aggiunto: “Credo che sia l'insieme degli interventi che deve essere valutato". Circa la possibile norma anti-licenziamenti ipotizzata dal Governo, la Furlan ha detto: "credo che sia assolutamente doverosa. E' ovvio che un'impresa che assume giovani con queste agevolazioni non può in contemporanea magari licenziare i lavoratori assunti due-tre anni prima con altri incentivi".
Cari amici, se mi consentite io continuo ad essere comunque perplesso e poco fiducioso. Non mi sembra possibile che il Governo riesca a reperire 10 miliardi di euro per inserire circa 1 milione di giovani nel mondo del lavoro: credo che non ci siano i mezzi per farlo. L’unica soluzione potrebbe derivare dai “risparmi” e dai “tagli” della spesa pubblica, cosa sempre tentata ma mai riuscita. A questo punto…mi sembra un continuare a parlare senza arrivare a fatti concreti. Voi pensate che sia la volta buona? Io no.
A domani.
Mario

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