mercoledì, agosto 05, 2015

ANCHE IN ITALIA, PRESTO, DOVREMO DIRE ADDIO AI CONTANTI! L’ESEMPIO DELLA SVEZIA SI È ESTESO A MACCHIA D’OLIO E ANCHE NOI DOVREMO ABBANDONARE BANCONOTE E MONETE.



Oristano 5 Agosto 2015
Cari amici,
come si è evoluta la moneta col passare del tempo! Dalle borse piene di monete d’oro e d’argento dei secoli scorsi, alle moderne valigette zeppe di mazzette di banconote, triste sinonimo anche di pagamenti effettuati “in nero” e al riparo da fisco e controllori ficcanaso, il passo non è stato breve, ma sempre e comunque in “totale anonimato”. Ora, però, anche le valigette porta-soldi sono destinate ad andare presto in soffitta, sostituite da piccoli pezzi di plastica col microchip, leggeri e comodi, ma anche praticamente privi di quell'anonimato, prima tanto comodo: le carte di credito.
La Svezia, che fu il primo Paese europeo a introdurre le banconote nel 1661, potrebbe diventare anche la Nazione che, sempre per prima, le manda in pensione, togliendole dalla circolazione. Già tre anni fa, nel 2012, a Stoccolma, il denaro contante (ovvero i soldi in circolazione rispetto al PIL) rappresentava appena il 3% dell’economia nazionale, mentre la media europea era del 9%; una forte diminuzione del contante, sostituito giorno dopo giorno dalla crescente presenza della moneta elettronica. La “Via elettronica” intrapresa fu considerata avveniristica, e valse alla Svezia il primo posto del Global Information Technology Report, trofeo con cui il World Economic Forum premia i Paesi più virtuosi nell’ambito delle tecnologie della comunicazione e informazione (ICT).
Nell’era della globalizzazione e della velocità di trasferimento, i soldi sono diventati pesanti, ingombranti, e talvolta scomodi; in Svezia non c’è panificio o bottega che non sia predisposta al pagamento con carta di credito. Anche i pagamenti per piccoli importi vengono eseguiti con le carte, tanto che anche sugli autobus pubblici i biglietti sono prepagati o acquistati tramite cellulare. Inoltre sono in continuo aumento il numero delle attività commerciali che accettano solo carte di credito. Perfino alcune filiali delle principali banche hanno completante abolito le operazioni di cassa per dedicarsi completamente alle transazioni elettroniche.
Gli svedesi sono sempre stati precursori di innovazione: anche nei luoghi di culto, dove è quasi impensabile l’uso della carta di credito! A Karlshamn, nella Svezia meridionale, il parroco della Parrocchia ha sostituito il tradizionale offertorio con un lettore di tessere per consentire ai fedeli di fare le donazioni in digitale. Questo “modo nuovo” di concepire la circolazione del danaro, ha fatto sì che il numero delle rapine in banca, in Svezia, è sceso da 110 nel 2008 a 16 nel 2011, il numero più basso degli ultimi 30 anni. Anche le rapine ai portavalori, secondo la Bankers Association, sono diminuite di molto negli ultimi anni.
Cari amici, certamente, come hanno spiegato gli economisti, La Svezia è un Paese molto diverso dal nostro: per nulla incline a reati come corruzione, evasione fiscale e riciclaggio, e di conseguenza poco preoccupata del massiccio utilizzo delle carte di credito, uno strumento che consente il controllo reale della spesa fatta dagli individui che la usano.
E noi in Italia quando inizieremo a dire addio ai contanti? Nel nostro Paese, come ben sappiamo, la situazione è ben diversa da quella della Svezia. In Italia il Governo ha provato qualche tempo fa a “costringere” gli italiani a iniziare a dire “addio” ai contanti. Il 30 giugno 2014 l'esecutivo ha introdotto una legge che impone, di fatto, di accettare i pagamenti con le carte se superiori a 30 euro. La norma però non ha sortito gli effetti sperati,  e così, in sostanza, non è aumentato l'uso dei pagamenti elettronici rispetto a prima. Le successive analisi hanno rilevato unparticolare “fatto ostativo”, soprattutto di natura culturale; non è il numero delle carte in circolazione o quello dei POS (la quota pro capite di carte in Italia è 1,1, mentre i POS sono circa 1,5 milioni. Non siamo lontani, quindi, dalla media europea), a fare la differenza: per incentivare l’utilizzo delle carte manca agli italiani la giusta condivisione psicologica.
Le analisi finora fatte sostengono che in Italia l'addio al contante sarà graduale, anche in presenza di un’apposita legge; In sintesi non serve obbligare ma convincere, creare una cultura che oggi non c’è. La recente ipotesi di una nuova tassa sul contante versato in banca dai clienti, operazione che verrà gravata di un’imposta di bollo proporzionale e che scatterà su tutte le rimesse superiori ai 200 euro, è frutto di quei tentativi per combattere l’evasione. Per avere tasse più basse, sostiene il Governo, è necessario abbattere l’evasione: ma siamo sicuri che basteranno le norme? Senza ulteriori sistemi incentivanti, abbandonare o almeno diminuire l’uso del contante, non sarà semplice.
Uno dei più recenti sistemi, che sicuramente agevolerà l’uso delle carte, sarà l’uso del telefonino per effettuare i pagamenti. Attraverso un’apposita’ App, caricata sul proprio cellulare, questo diventerà anche “carta di credito”. Insomma, un moderno sistema di pagamento mobile, ma non solo: perché questo strumento sarà in grado di effettuare anche trasferimenti di denaro in tempo reale. In modo semplice, a zero costi, e utilizzando come “Iban” il proprio numero di telefono.
Cari amici, solo con questi moderni sistemi incentivanti, semplici da usare e abbastanza sicuri, potremmo anche noi, dare senza fretta, l’addio al contante. Il telefonino, ora diventato anche borsellino-elettronico,  farà lentamente cadere antiche remore, e avvicinarci agli standard degli altri Paesi.
Ciao, a domani.
Mario

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