Le giovani di Ru.ra.le. impegnate con il progetto SardegnaSpopTourism
Oristano 16 maggio 2021
Cari amici,
Sulla Sardegna, il suo
lento spopolamento, la denatalità, l’estinzione dei piccoli borghi, ho scritto
ben più di una volta su questo blog, significando il mio pensiero e ipotizzando
le possibili vie per uscire da una situazione che ci vede sempre più in
decadenza, in particolare, sempre più perdenti. Si, perché la nostra terra non
è un deserto brullo e arido, ma a ben guardare tutto il suo contrario!
La Sardegna è costituita
da terre fertili, boschi incontaminati, con un mare fra i più belli del mondo, oltre
a vantare una storia antichissima (la civiltà nuragica è unica al mondo), con usi
costumi e tradizioni che tutto il mondo in realtà ci invidia. Allora dove sta l’errore?
Perché con il grande patrimonio posseduto siamo da sempre considerati,
economicamente, gli ultimi in classifica?
Domande difficili a cui rispondere ma che è tempo che trovino risposta! Se vogliamo davvero dare un avvenire ai nostri figli, alle nuove generazioni, non possiamo restare inerti e assistere alla disfatta! Tante le
idee che nel tempo sono state avanzate, ma che sono rimaste purtroppo sulla carta, in
quanto mai portate avanti e trasformate in fatti concreti!
Eppure, a ben guardare, finalmente qualcosa si muove.
Di recente, per esempio, a darsi “una mossa” sono state delle giovani
donne (sei precisamente, e tutte sarde) che hanno costituito l’Associazione RU.RA.LE.,
nata con l’intento di promuovere e valorizzare le piccole realtà
imprenditoriali rurali che, spesso silenziosamente, caratterizzano l’essenza
stessa delle piccole Comunità presenti nella nostra isola. La loro idea in breve
tempo ha preso corpo, considerato anche che risultava sempre più evidente l’amara
constatazione che proseguiva quell’inarrestabile processo di spopolamento che lentamente
ma inesorabilmente continuava a svuotare le aree interne dell’Isola.
Le sei protagoniste |
Le giovani ideatrici del
progetto, per me coraggiose e lungimiranti, hanno intrapreso questa difficile
strada senza lasciarsi scoraggiare dall’inerzia iniziale che le circondava, in
quanto fortemente convinte delle potenzialità esistenti in ogni piccolo borgo. Loro,
formatesi in altre aree geografiche (in Italia ma anche in Europa), hanno
scelto di fare ritorno nell’Isola decise a lottare contro lo spopolamento, schierandosi a
fianco di quei piccoli borghi che loro hanno definito “i piccoli baluardi di
resilienza”. Uno dei primi progetti portati avanti dalla Ru.ra.le. è quello
denominato SardiniaSpopTourism, che, per poter affrontare nel modo
migliore il problema, ha voluto coinvolgere la Delegazione sarda dell’Associazione
Borghi Autentici d’Italia.
In questo modo le due Associazioni,
unendo le forze, risultano in grado di operare al meglio per rilanciare i centri
dell’isola in via di spopolamento. Tra le numerose realtà imprenditoriali che
hanno già aderito al programma, alcune hanno sede anche nei borghi dell’Oristanese. A
Laconi, per esempio, ma anche a Flussio, Tinnura, Sennariolo, Santu Lussurgiu,
Nughedu Santa Vittoria, Sorradile, Sini e Pau. E le adesioni continuano. “Spopolamento
e promozione del territorio”, questi i temi condivisi che hanno fatto
incontrare la Ru.ra.le. con la Delegazione sarda di Borghi Autentici d’Italia.
La Delegazione Sardegna
dei Borghi Autentici d’Italia, ha già ottenuto un finanziamento
dell’Assessorato Regionale al Turismo, per avviare un ambizioso e lungimirante
Programma Integrato di valorizzazione turistica dei comuni associati BAI.
È l’occasione, mettendo in luce le esperienze e le emozioni di ogni singolo
Borgo, per promuovere il territorio, innalzare la qualità dell’offerta turistica e
favorire una crescita economica del territorio sostenibile, inclusiva e
duratura.
Le sei ragazze che hanno
costituito l’Associazione RU.RA.LE., sono già entusiaste. Annalisa Loddo, che si
occupa delle pubbliche relazioni ed è la referente per l’Anglona, la Planargia
e il Montiferru ha dichiarato: “Quest’idea è nata a maggio 2020, addirittura
prima dell’associazione. Lo scopo di SardiniaSpopTourism è dare visibilità e
un’opportunità di crescita alle realtà imprenditoriali che hanno sede in
piccoli centri in via di spopolamento. La nostra associazione punta a creare
nuove opportunità e invogliare le persone a restare in Sardegna, o a tornarci,
se in passato hanno scelto di emigrare”.
Baradili |
“Vogliamo dimostrare”, -
ha proseguito la Loddo - “che si può fare impresa anche nei piccoli paesi. Il
nostro progetto, oggi, per via del Covid-19, può avere anche un’accezione
positiva a livello turistico; visitare un centro con pochi abitanti significa
nessun rischio di assembramenti e tanto spazio all’aria aperta. Il turismo per
noi è una leva che serve a dare visibilità alle piccole realtà. Inizialmente
siamo partite da pochi comuni, poi abbiamo allargato il raggio d’azione ai
centri con massimo 3.000 abitanti. Finora hanno aderito una cinquantina di
realtà imprenditoriali, i paesi mappati invece sono oltre trenta”.
Grazie al progetto
SardiniaSpopTourism, nei mesi scorsi le ragazze di Ru.ra.le. hanno avuto
accesso ad un finanziamento della Commissione europea, nell’ambito del Corpo
europeo di solidarietà. Questi fondi permetteranno all’associazione di
organizzare incontri tra le realtà imprenditoriali e un gruppo di
professionisti e formatori, al fine di aiutare le aziende, spesso a conduzione
familiare, a crescere e a rinnovarsi.
Cari amici, io plaudo con
grande entusiasmo ad iniziative come questa, considerato anche che l’idea è
nata in seno a quella “metà del cielo” da sempre trascurata: le nostre donne.
Giovani e donne saranno i protagonisti della ripresa della nostra isola, perché
sapranno, con il loro entusiasmo e le nuove tecnologie, dare concreto valore ai
nostri millenari gioielli che continuano a restare ingabbiati dentro gli oscuri
meandri dell’immobilismo, della paura del nuovo e della arcaica burocrazia. Credo
che l'iniziativa di questa cooperativa Ru.ra.le., sia l’alba di un nuovo sviluppo per la nostra
terra!
A domani.
Mario
Sarde...alla riscossa |
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