Particolare della statua di Eleonora d'Arborea |
Oristano 26 maggio 2021
Cari amici,
Oristano il 22 di maggio ha
celebrato i 140 anni del monumento edificato in onore della sua Giudicessa: Eleonora
d'Arborea. Il monumento ad Eleonora fu il primo monumento laico in Italia
dedicato a una donna, sintesi perfetta della storia della città di Oristano,
che venne inaugurato con grande solennità il 22 maggio del 1881. Nei
bassorilievi in bronzo - ai piedi della statua - sono scolpite la messa in
rotta del campo aragonese nel Castello di Sanluri e la promulgazione della
Carta de Logu, una cui copia in ceramica è stata posta di recente vicino al
monumento.
“Da 140 anni la statua di
Eleonora domina la Piazza della Città – ha evidenziato
l’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -. L’attuale Piazza Eleonora
altro non è che l’antica Piazza della Città, così chiamata sin dal XVI secolo,
in quanto posta di fronte all’antico Palazzo di Città. Ad Oristano, un evento
di rilevanza nazionale, celebrò esattamente 140 anni fa l’inaugurazione di una
statua, dedicata ad una donna, che per la sua grandezza, venne elevata e
proposta a simbolo non solo della Sardegna, ma dell’intera neonata nazione
italiana”.
“Il concepimento
dell’idea della statua dedicata ad Eleonora, alla regina, alla legislatrice,
alla guerriera ed alla madre, avviene nel seno dell’Assemblea civica cittadina
e si nutre del clima romantico che pervade Oristano, cittadina del Regno di
Sardegna, che sperimenta nel 1858, il primo decennio dalla perfetta fusione,
avvenuta nel 1848. L’inaugurazione del monumento si svolgerà in un’atmosfera
nuova, esattamente vent’anni dopo la proclamazione del Regno d’Italia. Dallo
studio approfondito dei documenti e dalle osservazioni proposte dallo studioso
oristanese Gigi Piredda, illustrate nella pubblicazione da noi fortemente
voluta e presentata proprio in questi giorni per celebrare l’evento, emerge
chiaramente la profonda sensibilità e consapevolezza culturale della classe
dirigente oristanese, che in quegli anni lavorò con vera passione e, nonostante
le gravi difficoltà anche economiche, si adoperò per la realizzazione di
quest’opera”, ha aggiunto l’Assessore Sanna.
“Oggi –
ha infine concluso Sanna - ricordiamo un grande giorno per la storia della
città, una giornata che racchiude in sé numerosi messaggi, fatti di
consapevolezza e di speranze, di progetti realizzati e di attese, e noi, in
questo momento che più di ogni altro sa di difficoltà ma anche di ripartenze,
continuiamo ad investire e credere sull’ingente patrimonio della nostra
cultura, convinti che possa essere davvero un punto di forza per lo sviluppo
economico delle nostre imprese e della nostra città oltre che rappresentare una
vera ricchezza nel cuore di ciascuno di noi”.
Il giorno dell’inaugurazione,
nella sala degli Evangelisti, erano presenti il Sindaco Andrea Lutzu, il Prefetto
di Oristano Dr. Fabrizio Stelo, Mons. Antonino Zedda, anche in rappresentanza
dell’Arcivescovo di Oristano Mons. Roberto Carboni, il V. Sindaco e Assessore
alla Cultura Massimiliano Sanna, il Direttore delle Fondazione Oristano
Francesco Obinu, l’autore del libro del 140° anniversario del monumento, Mario
Luigi Piredda. Ha aperto le celebrazione Gianfilippo Uda che ha letto un
frammento di quanto detto dal Sindaco della città, Giuseppe Corrias, in
occasione dell’inaugurazione del monumento il 22 maggio del 1881.
Gli oratori, coordinati
da Francesco Obinu (ci sono stati anche dei collegamenti esterni con studiosi) hanno
reso omaggio alla Giudicessa Eleonora, ricordando la sua illuminata intelligenza
e capacità. Massimiliano Sanna ha detto che la città a breve si riapproprierà
dei propri spazi, da quelli di Pratza de i Bois, alle mostre culturali nella
pinacoteca, dalla fruizione turistica della Torre di Mariano, agli altri luoghi
che ricordano i fasti del Giudicato. Al termine della manifestazione, il gruppo
Tamburini e Trombettieri della Pro Loco di Oristano ha accompagnato l’uscita
dal Palazzo degli Scolopi delle autorità, con la posa di una corona di fiori ai
piedi del monumento.
Oristano, cari amici, non
dimentica i fasti del suo passato!
A domani.
Mario
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