Oristano 14 maggio 2021
Cari amici,
Di recente la nostra
astronauta Samantha Cristoforetti, orgoglio della nostra aviazione e
nota in tutto il mondo, ha rassegnato le dimissioni dalle forze armate,
precisamente dall’Aeronautica Militare. Un scelta personale la sua, ma
certamente presa in un momento di sconforto, in cui si è sentita tradita. La
cosa che appare strana al cittadino comune, però, è che questa notizia, è
rimasta praticamente priva di commenti da parte dell’aviazione, l’arma a cui
fino al giorno prima apparteneva, considerato che Samantha era universalmente
considerata un orgoglio internazionale!
L’aver praticamente
ignorato una notizia- bomba come questa fa presupporre che ci sia stato qualcosa
di insolito, di non comune. Insomma, se una donna straordinaria, un mito
mondiale, uno dei personaggi più rappresentativi della scienza italiana lascia
il corpo militare di appartenenza ci debbono essere state, certamente,
motivazioni di spessore. Non si può far passare sotto silenzio l’abbandono
della divisa da parte di una grande professionista che ha lasciato non certo per sopraggiunti problemi
di salute, in quanto Samantha continuerà ad esercitare la sua professione di astronauta
anche fuori dall’aviazione militare italiana.
Si, amici, Samantha non è
una donna qualsiasi, se pensiamo che ha raggiunto traguardi e vette di
altissimo livello: le sono stati intitolati un asteroide, una bambola Barbie ed
un fiore; è stata nominata Ambasciatrice UNICEF, è diventata Cavaliere e
Commendatore della Repubblica Italiana, e che, oltre ad avere una laurea
specifica, ne ha anche due ad honorem. È
pure ufficiale Medico, parla con certificazione massima inglese,
francese, tedesco, russo e cinese e ha scritto libri di divulgazione scientifica
in tre diverse lingue.
Con questo corposo
bagaglio personale, Samantha ha dimostrato al corpo d’appartenenza la massima
dedizione e passione. Pilota di caccia, è stata poi scelta per le missioni
spaziali al termine di una selezione massacrante, effettuata fra 8.500
candidati; da astronauta ha maturato successivamente un importante record di
permanenza in orbita: ben 199 giorni. Successivamente, volando come astronauta
ESA, ha sempre portato con orgoglio il tricolore italiano sulla tuta, evidenziando così la sua appartenenza all’aviazione militare italiana. Eppure
questo amore per la divisa azzurra, che avrebbe dovuto durare tutta la vita,
all’improvviso si è rotto, si è spezzato!
Le reali motivazioni
sulle dimissioni di Samantha per ora non appaiono del tutto chiare, anche se
sono in tanti a ritenere che il “casus belli” sia stato generato da “ragioni
politiche”. Ragioni che lei non avrebbe condiviso, quando negli avanzamenti di
carriera gli è stato preferito un altro astronauta, che, pur essendo costato al
contribuente una dozzina di milioni di euro in preparazione, non ha passato gli
esami ed i test a cui era stato sottoposto; la promozione del collega ad un
grado militare superiore a quello da lei rivestito (seppure questo collega non avesse mai fatto
neppure un giorno in orbita), può essere stata la goccia che ha fatto traboccare
il vaso, portandola alle dimissioni.
Non è facile tollerare
certe situazioni che non premiamo l'eccellenza, visto anche che il collega in parola, non riuscendo a volare
con la ESA (che accetta solo i migliori al mondo), pare sia in procinto di
andare in orbita “a pagamento” (con l’esborso di 60 milioni di euro dei
contribuenti) insieme a degli astronauti russi. E così, forse per la rabbia e lo sconforto, la Cristoforetti si è
dimessa; lo ha fatto con molto garbo, come è nel suo stile. Lei sì che il prossimo volo lo
farà con la ESA, ma questa volta senza portare sulla tuta la bandierina italiana! In futuro,
con molta probabilità, volerà come astronauta anche in Cina, dove è già una
star in TV per i suoi programmi di divulgazione, che tiene in cinese. Ovviamente se ne guarderà bene dall'evidenziare sulla tuta il tricolore della bandiera italiana!
Cari amici, quanto
successo nel caso della Cristoforetti non fa altro che confermare che, spesso,
non sono tanto la competenza, la qualità e le capacità delle persone a contare
davvero, quanto il legame più o meno stretto con i poteri forti. Io mi auguro che presto possa avvenire un giusto
chiarimento, fatto alla luce del sole, perché è giusto far sapere la verità. Se risultasse vero quanto supposto
prima, cioè che si premiano le entrature e i
legami importanti, anziché il merito e le capacità professionali, allora la reazione della Cristoforetti sarebbe tanto giusta e condivisibile!
A domani.
Mario
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