domenica, maggio 30, 2021

IL BASILICO, PIANTA MEDICINALE DIGESTIVA E DETOSSINANTE. USATA FIN DALL’ANTICHITÀ, ERA CONSIDERATA NOBILE E SACRA.


Oristano 30 maggio 2021

Cari amici,

Il Basilico ha una storia lunga e avvincente, che vale la pena di essere raccontata. Questa pianta, il cui nome scientifico è Ocimum basilicum, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, come la menta piperita. In natura ne esistono 60 specie e il termine basilico deriva dal greco basilikon, che letteralmente significa pianta maestosa; gli antichi consideravano il basilico una pianta nobile e sacra. In India, per esempio, era anche emblema di referenza e simbolo di ospitalità, gli Egizi e i Greci lo utilizzavano per le imbalsamazioni dei propri defunti, quale buon auspicio per l’aldilà, mentre i cinesi e gli arabi ricorrevano al basilico anche a scopo medicinale. Senza dimenticare che, durante le crociate, le navi venivano cosparse di tale pianta per tenere lontano insetti, acari e cattivi odori.

Gli antichi romani consideravano il basilico una pianta magica, sacra alla dea Venere, così sacra che per raccogliere le sue foglie era assolutamente vietato l’uso di strumenti di ferro, in quanto il metallo le avrebbe ‘inquinate’, annullandone le proprietà. In realtà tagliare le foglie di basilico con un coltello, a causa dell’ossidazione, queste diventano immediatamente nere, quindi è consigliabile tagliarle solo a mano. Una pianta, dunque, considerata davvero magica, se pensiamo che il grande Plinio era convinto che i semi del basilico fossero addirittura dei potenti afrodisiaci!

Nel Medioevo il basilico è stato utilizzato anche per fare gli  esorcismi e quindi per scacciare  i demoni dal posseduto; si credeva anche che esso potesse compiere  miracoli in caso di peste e che potesse curare  la debolezza fisica dell’uomo. Nel Rinascimento le proprietà culinarie e terapeutiche del basilico sono state definitivamente riconosciute, tanto che Cosimo de’ Medici lo incluse  tra i profumi del ‘Giardino dei Semplici' (1545).  Amici, dopo aver ripercorso la sua storia parliamo ora del basilico come insostituibile componente culinario, utile anche come digestivo e detossinante.

Se partiamo dall’uso del basilico in cucina, possiamo dire che esso trova ampio spazio nella preparazione dei cibi. Dal momento che ne esistono molte varietà, ognuna di esse ha caratteristiche ed utilizzi differenti. Il basilico genovese, ad esempio, è indicato in particolare per la preparazione del pesto, quello thailandese, invece, ha un aroma più intenso; il basilico sacro indiano è delicato, quello rosso è leggermente piccante, la variante messicana ha un aroma simile alla cannella. Nella cucina mediterranea il basilico è il simbolo dell’estate; fragrante e delicato, con il suo verde profumo riesce a stuzzicare i palati più esigenti. Pensate che la salsa più diffusa al mondo è proprio il  pesto genovese, vanto assoluto del popolo ligure!

Storicamente il basilico è arrivato in Liguria tra la  seconda metà dell’XI e l’inizio del XII secolo, approdando in particolare a Genova. Fu il comandante navale genovese Guglielmo Embriaco (che aveva appreso delle proprietà terapeutiche del basilico quando era in Palestina durante le crociate) a portare i semi delle piante di basilico con sé a Genova al suo  ritorno; Embriaco, esperto lupo di mare, lo coltivava addirittura in  una delle sue galee, e presto il basilico si diffuse talmente il Liguria da arrivare a confezionare il pesto, diventato poi “Pesto alla genovese”. Una bella storia quella del basilico, che, tra realtà e leggenda, continua ancora oggi. Quanto al pesto, la sua invenzione si sviluppa partendo dall’utilizzo delle foglie di basilico come medicina, ma poi lavorandole con il pestello per ottenere unguenti, venne aggiunto dell’olio d’oliva, creando così delle creme per curare le irritazioni della pelle; pare che, accidentalmente, un po' di questa crema  sia caduta sul pane e così, al primo assaggio gradito, scaturì la voglia di mangiare quella crema, che diventò così il famosissimo pesto!

Passando dalla cucina all’uso fitoterapico, c’è da dire che le foglie di quest’erba sono ricche di vitamina K e manganese, magnesio, rame, vitamina A, C, calcio, Omega 3 e acido folico. Tutte proprietà che sono considerate antibatteriche, antinfiammatorie e antiossidanti; aiutano perciò a prevenire l’insorgenza dell’artrite reumatoide, così come l’infiammazione intestinale. La vitamina A, il beta-carotene e il magnesio sono un vero toccasana per i disturbi cardiovascolari. In fitoterapia il basilico viene utilizzato soprattutto per il suo olio essenziale, ricco di estragolo che esercita la sua azione antielmintica e tonificante.

Nell’uso fitoterapico possono essere utilizzate le parti aeree, sia fresche che essiccate, che possono essere assunte sotto forma di tisane o infusi per le loro proprietà digestive, ma anche per combattere i radicali liberi e ritardare l’invecchiamento cellulare. Le foglie di basilico sono anche un vero e proprio tonico per la pelle: bastano 20 gocce di olio essenziale nell’acqua della vasca da bagno per rinvigorire il corpo. Una lozione da massaggiare sul cuoio capelluto dopo lo shampoo, si può preparare macerando 150 gr di foglie fresche di basilico in 1 litro d’acqua, aiutando così a combattere la caduta dei capelli e l’alopecia. Che dire poi del basilico utilizzato come Infuso antistress o per preparare un elisir per l’eterna giovinezza? Fate riposare 1 cucchiaio di foglie di basilico fresche in 250 ml di acqua per 10 minuti e consumate una tazza subito dopo i pasti per 3 volte al giorno.

Cari amici, come per tutti i rimedi naturali, ogni vegetale può avere qualche controindicazione.  Il basilico tuttavia ha poche controindicazioni, ma dato il suo potere stimolante e antidepressivo, sarebbe meglio non utilizzarlo se si soffre di epilessia, accertandosi anche di non essere allergici ai suoi principi attivi. È bene quindi, come ho sempre detto, rivolgersi sempre al proprio medico. Comunque, il basilico è davvero un eccellente, profumato dono della natura, che rende i nostri piatti più sapidi e gradevoli e oltretutto ci fa pure tanto bene!

A domani.

Mario

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