Oristano 8 maggio 2021
Cari amici,
L'ARTIGLIO DEL DIAVOLO, è una pianta che, seppure il suo nome possa incutere timore, non è affatto un vegetale a noi ostile, perché, al contrario, risulta dotato di innumerevoli virtù salutari per il nostro organismo. Vediamolo meglio insieme, allora, questo Artiglio
del diavolo, il cui nome scientifico è Harpagophytum Procumbens. La pianta è originaria del Sudafrica, ubicata precisamente nel deserto del
Kalahari. È un vegetale perenne, utilizzato dalle antichissime popolazioni africane in campo curativo: ci basti pensare
che per secoli le sue radici venivano utilizzate dai vari gruppi etnici
presenti nel Continente africano, in quanto ritenute prodigiose per curare lesioni,
ferite e mialgie, oltre a favorire la guarigione dai problemi di natura
gastrointestinale e digestiva.
L'artiglio del diavolo, è
una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Pedaliacee; i fiori sono
rosso-violetto, anche molto belli da vedere, mentre le radici presentano un
corredo di uncini che hanno valso alla pianta il suo particolare nome popolare.
In realtà non sono tanto le radici ad avere gli uncini, bensì i frutti, anche
se ad essere usate sono le radici secondarie, organi di deposito del
diametro di 6–20 cm e che possono raggiungere anche il peso di 600 grammi.
Col tempo, in particolare
nei primi anni del Novecento, questa pianta si diffuse
anche in Europa, utilizzata sia come tonico per far fronte alle
indigestioni, sia come antinfiammatorio e analgesico. Ma perché, chiederete Voi,
questa pianta è stata battezzata con questo nome apparentemente “malvagio"?
La denominazione datagli di Artiglio del diavolo deriva dl fatto che i
suoi frutti presentano diverse sporgenze, che ricordano la forma di un uncino,
ovvero di un artiglio, che costituiscono una sua difesa (sono letali per gli animaletti, i
quali impigliandosi nelle radici della pianta rischiano di ferirsi, cominciando
così a saltare come se fossero "indiavolati", oppure di restare
intrappolati fino a morire di fame).
Eppure, cari amici, l’artiglio del
diavolo è un autentico dono che la natura ha fatto all’uomo, perché opportunamente
utilizzato, può fare molto per il suo benessere.
Sappiamo tutti che la vita, col passare del tempo, fa invecchiare il nostro
corpo, che si riempie di malanni nonostante una corretta e sana alimentazione; per cui risulta necessario svolgere
una regolare attività fisica per evitare la sedentarietà. Malattie pericolose
come il diabete, per esempio e le patologie cardiovascolari non sono certo da
trascurare, così come fare movimento, svolgendo attività come lo jogging, anche se l’allenamento e tutto ciò che sollecita particolarmente le fasce muscolari, però, può causare dei malanni e degli infortuni, come contratture, tendiniti, borsiti,
indolenzimenti, strappi, stiramenti e quant’altro. Allora che fare?
Quelli prima indicati sono mali che, nei
limiti del possibile, potrebbero essere curati con rimedi naturali, senza
ricorrere ai veri e propri farmaci; ed ecco che, uno di questi “rimedi” è dato proprio
dal famoso artiglio del diavolo! Di questa pianta la parte più importante sono
proprio le radici, in quanto da esse si ricavano dei principi vegetali attivi, come
i glicosidi iridoidi, dei composti che – secondo gli studi medici – hanno
proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
I principi attivi presenti
nell’artiglio del diavolo vengono estratti e preparati sia sotto forma di unguento
che come tintura madre, oppure con tisane, estratto e compresse. L’unguento o
crema, è da applicare con un piccolo massaggio sulla parte del corpo dolente.
In generale, i suoi mille usi lo rendono un perfetto antidolorifico naturale: è
un ottimo alleato contro artriti, tendiniti, contusioni, reumatismi,
sciatalgie, torcicollo, persino contro l’influenza, la febbre e l’aritmia.
L’assunzione tramite tisana o infuso ne stimola le proprietà diuretiche,
migliorando le funzionalità di organi importantissimi come il fegato e la
cistifellea; inoltre, favorisce il calo di zuccheri nel sangue e può essere
utilizzato per sciogliere contratture e rilassare le fasce muscolari. Oltre che
da antiinfiammatorio, funziona benissimo persino come sostituto del cortisone.
Cari amici, come per tutti
i farmaci, naturali e non, anche l’utilizzo dei principi attivi dell’artiglio
del diavolo ha i suoi effetti collaterali, magari limitati, ma pur sempre degni
di attenzione. Questo significa che prima dell’utilizzo di ogni rimedio, anche
naturale, è necessario consultare sempre il proprio medico, farmacista o erborista.
Innanzitutto c’è da sapere che l’artiglio del diavolo è assolutamente da
evitare per le donne incinte, perché, se assunto accidentalmente durante la
gravidanza, può fungere da ulteriore “stimolo” per le contrazioni dell’utero,
anticipando dunque il parto con tutti i problemi che ne conseguono; è meglio
starne alla larga anche nella successiva fase di allattamento.
Il suo uso può essere
inoltre causa di eruzioni cutanee, ulcere, gastriti e non deve essere mai preso
insieme a farmaci anticoagulanti e cortisonici. Tra i vantaggi, abbiamo visto
che l’artiglio del diavolo aiuta la funzionalità epatica e consente di
controllare il livello di glicemia nel sangue: per lo stesso motivo, non
bisogna associarlo ai farmaci contro il diabete (porterebbe a un abbassamento
troppo rapido degli zuccheri) e – aumentando la produzione della bile – diventa
dannoso per chi soffre di calcoli biliari. Sconsigliato anche a chi ha problemi di
ipertensione (pressione alta), patologie cardiache o ha lo stomaco delicato, in
quanto l’eccessiva assunzione di artiglio del diavolo – ovviamente per via
orale – può portare bruciori e fastidi.
Amici, non dimentichiamo mai
che nelle piante possiamo sempre contare, perché ricche di tanti rimedi per i nostri
mali, ma l’importante è conoscerle bene e dosare con cognizione di causa (e consultando sempre il medico) i loro
composti!
A domani.
Mario
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