Bill Gates e la carne sintetica |
Oristano 6 maggio 2021
Cari amici,
Che il nostro pianeta sia
sempre più violentato e vilipeso, che trovare le risorse necessarie a sfamare
una popolazione mondiale in crescita sia sempre più un problema di difficile
soluzione è una dato di fatto. L’agricoltura e la zootecnia intensive si stanno
rivelando un vero disastro, per cui bisognerà trovare, senza perdere ulteriore tempo,
soluzioni capaci di far sì che le concentrazioni di metano, anidride
carbonica e gas serra, in particolare di origine animale restino nei limiti
tollerabili. Attualmente circa 1,3 miliardi di bovini popolano la Terra e
brucano circa un quarto della superficie coltivabile del pianeta!
Si, amici, solo
l’allevamento bovino (considerato l’impatto sul disboscamento attuato per
creare prati e produrre foraggio), contribuisce all’effetto serra come l’intero
traffico automobilistico. Lo ha affermato la FAO nel 2009, rilevando che il
settore dell’allevamento di bestiame (bovini, maiali, pecore, piccoli ruminanti
e volatili) produce più gas serra rispetto al sistema mondiale dei trasporti
(il 18% contro il 14%), inserendosi tra i principali responsabili del
riscaldamento globale del pianeta.
La tecnologia, però, è
oggi in grado di sopperire, almeno in parte, a ridurre questo “drammatico
effetto serra”, portando avanti, per esempio, nuovi sistemi produttivi, come la realizzazione della carne sintetica.
Su questo fronte, in campo mondiale si staglia la figura di un uomo ormai tanto
noto: Bill Gates. Si, l'uomo che ha portato Windows e i personal computer
nelle case e sulle scrivanie di tutto il mondo, il personaggio che da anni ammoniva sulla necessità
di un rafforzarsi dei pericoli derivanti da virus pandemici, è ora non solo fra i
principali investitori privati nello studio e nello sviluppo dei vaccini, ma anche
un deciso sponsor della diffusione della carne sintetica.
In uno dei suoi numerosi
interventi Bill Gates ha cercato di spingere sull'opinione pubblica perché i Paesi ricchi
comincino a consumare soprattutto carne bovina prodotta in laboratorio, evitando di continuare a produrre quella da allevamento a terra.
Indubbiamente la ricetta proposta non è davvero facile, perché in realtà la maggiore difficoltà non
è tanto quella del passaggio ad un cibo particolare, quello sintetico, che può anche "ingannare" il palato rendendo
indistinguibile il suo sapore da quello della carne vera, ma la
difficoltà a rimuovere le nostre abitudini consolidate, che sono radicate non solo nella
bocca ma in particolare nella mente di ciascuno di noi!
Al momento la carne
sintetica è prodotta ancora in quantità limitate ed è per ora destinata
soprattutto ad una particolare alimentazione di lusso, ma questo è solo il primo
passo. Vediamo allora insieme “come” viene prodotta in laboratorio questa
carne. Sono due le tecnologie di produzione della carne sintetica: la prima, che mescola materie prime di origine vegetale e le combina in laboratorio per
emulare il gusto di quella di origine animale, la seconda che estrae le
cellule dagli animali e le clona con tecniche molto simili a quelle usate per
le staminali. Si arriva così a prodotti come il burger di pesce vegetale (ora
disponibile anche in Italia) che ha sapore e consistenza pari a quelle del
merluzzo ma è prodotto usando proteine vegetali.
Tornando invece alla
carne sintetica, c’è la Memphis Meats, per esempio, un’azienda statunitense che utilizza le
staminali di suini, anatre, pollame e bovini per creare in un bioreattore
bistecche, braciole, petti e salsicce. Già nel 2019 nei laboratori di Harvard
un team era riuscito a produrre una bistecca con sapore e consistenza del tutto
simili a quelle "naturali". Il mercato della carne sintetica cresce
rapidamente e attrae investimenti, ma anche se la produzione riduce moltissimo
l'inquinamento e consuma fino al 90% in meno di suolo rispetto a quella
industriale solita, il costo finale del prodotto è per ora troppo alto e quindi
svantaggia il consumatore medio-basso.
Cari amici, il problema
non è solo tecnico ed è probabile che i costi col passare del tempo possano
arrivare non solo ad equilibrarsi ma anche ad andare a favore del sintetico.
Si, perché la popolazione mondiale avanza a ritmo serrato ed è stimato che
entro il 2023 si arriverà a circa 8
miliardi. Più abitanti sulla terra, uguale più inquinamento. La domanda che oggi ci
poniamo è questa: arriveremo a mangiare davvero più cibo "sintetico" o
riusciremo a convincerci a mettere da parte nella maniera maggiore possibile la
carne, privilegiando una dieta a maggiore composizione vegetale? Difficile per
ora provare a dare una risposta!
A domani.
Mario
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