Oristano 21 maggio 2021
Cari amici,
Nella nuova Politica
Agricola della Comunità Europea, avanzano proposte che in tempi brevi
cancelleranno, come dannosa, la dieta mediterranea, fatta di latte, carne,
vino, formaggi, prosciutti, olio extra vergine di oliva etc. A prendere piede
sono invece proposte allucinanti, che mettono su un piano salutare di
eccellenza la Coca-cola, la farina di insetti, il latte ricavato dai piselli,
la carne vegetale, gli oli di semi (considerati migliori dell’olio EVO) e molto
altro. Insomma, lentamente ma inesorabilmente, la nostra dieta mediterranea,
famosa nel mondo come la più salutare in assoluto, non tarderà ad essere
considerata pericolosa e da abolire!
Il problema è davvero
serio e credo che su questo argomento tornerò ancora nei prossimi giorni, perché
tanto vasto e complesso; oggi mi limiterò a parlarvi semplicemente del futuro
del vino, che a breve berremmo annacquato! Si, amici, lo scorso 26 marzo il
Comitato speciale della Comunità Europea per l'agricoltura ha presentato
l'accordo raggiunto da Parlamento, Commissione e Consiglio, che consentirebbe
la pratica dell'eliminazione parziale o totale dall'alcol nelle produzioni
vitivinicole. Una proposta che piace a diversi Paesi, soprattutto quelli del
Nord Europa, dove già si fa largo uso di bevande a ridotto apporto alcolico, e
apre alla possibilità di fare ricchi affari con i Paesi arabi che per motivi
religiosi non consumano alcol.
L’operazione
concretizzerebbe, anche per il vino, quanto già avviene per la produzione e
vendita della birra analcolica, o per quella che permette di alzare il tasso di
alcol in un vino usando lo zucchero (altrove si può, in Italia è vietato). La Coldiretti
ha immediatamente emesso un comunicato rabbioso, sulla possibilità di “annacquare”
un prodotto eccellente, ricavato dalla fermentazione dell'uva e così noto e
amato da millenni in tutto il mondo. L’associazione
degli agricoltori italiani è fortemente preoccupata che possa prendere piede questo futuro
"vino italiano ed europeo", che metterebbe "fortemente a
rischio" questa bevanda.
L’idea che l’UE pare che approverà in tempi brevi la circolazione del vino annacquato per ridurre il
grado alcolico, ha reso furibondi i produttori di ogni nostra regione. Un coro
di «no» dai toni durissimi è stato espresso dai produttori veneti, saliti
subito sulle barricate: «Uno schiaffo alla qualità della nostra produzione», «Fermiamo
questo scempio» questi gli slogan più gettonati. Se la proposta dovesse
diventare legge, potrebbe riguardare 14 Docg, 29 Doc e 10 Igt in Veneto, ossia
circa 10 milioni di ettolitri per un valore di export da 2,2 miliardi.
Floriano Zambon, Presidente
di Città del Vino, ha così commentato: “Ci opporremo con forza a
questa ipotesi che punta a snaturare un prodotto che vanta secoli di storia e
di pratiche enologiche e che favorisce esclusivamente gli interessi di gruppi
economici e multinazionali slegate dai nostri territori. Il vino è un prodotto
fortemente identitario e culturale, prevederne l’aggiunta di acqua è un’idea da
respingere senza esitazione”.
Ettore Prandini, Presidente
della Coldiretti, ha tuonato: «L’introduzione di queste pratiche rappresenta
un grosso rischio ed un precedente che metterebbe a rischio l’identità del vino
italiano e europeo», sottolineando l’impegno per fermare una legge che
rischia di compromettere la principale voce dell’export agroalimentare
nazionale (valore totale: 11 miliardi). Un pericolo che si aggiunge a un altro:
la Commissione Europea potrebbe introdurre “allarmi” per la salute nelle
etichette delle bevande alcoliche (come per le sigarette) ed eliminare quindi il
vino dai programmi di promozione dei prodotti agroalimentari.
Mara Bizzotto,
europarlamentare della Lega, componente della Commissione Agricoltura e relatrice
ombra del regolamento OCM, si è così espressa: «Dopo gli insetti nel piatto,
il vino senz’alcol in tavola? Dall’Ue, giorno dopo giorno, assistiamo a un
costante e scandaloso attacco al Made in Italy e alle nostre eccellenze.
Condividiamo la preoccupazione espressa dalle associazioni di categoria e dai
produttori italiani di vino, nei confronti dell’assurda proposta di allungare
il vino con l’acqua e di altre pericolose derive promosse da Bruxelles, come le
etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino per scoraggiarne il consumo:
questa non è promozione della salute, ma un vero e proprio attacco contro il
Made in Italy e una svendita di un patrimonio di eccellenza».
Cari amici, credo che il
futuro dei prodotti di eccellenza del made in Italy, sia davvero ad altissimo
rischio e che poco si possa fare per cambiare la mentalità di un’Europa a
conduzione nordica, a partire dalla Germania. Nei prossimi giorni vi parlerò di
insetti commestibili, di latte vegetale e di molto altro!
A domani.
Mario
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