Oristano 18 maggio 2021
Cari amici,
Le rose, che io annovero
fra i fiori più belli del Creato, non sono solo belle e profumate, deliziando
così il nostro sguardo e il nostro odorato, ma utilizzate dall’uomo, da secoli,
anche a livello culinario. L’utilizzo della rosa in cucina, infatti, è una
tradizione che possiamo definire millenaria, arrivata in Occidente da Oriente
grazie ai viaggi effettuati dai mercanti genovesi e veneziani che commerciavano
col Medio Oriente, fermandosi in particolare a Costantinopoli, antico centro di scambi,
viaggi e migrazioni.
La “Vartanush”,
per esempio, è una particolarissima
marmellata ricavata non dalla frutta ma dai petali di rosa. La ricetta,
originaria dell'Armenia, fu portata in Italia, precisamente a Venezia, dai
monaci dell'Ordine Mechitarista armeno, che si installarono nell'isola di San
Lazzaro di Venezia, nella prima metà del XVIII secolo. Mechitar (Sebaste, 7
febbraio 1676 – Venezia, 27 aprile 1749) era un monaco armeno cattolico,
fondatore dell'Ordine Mechitarista che, in fuga dall’Armenia, nel 1715 trovò
ospitalità a Venezia dove nell’isola di San Lazzaro costruì il monastero dedicato proprio a San Lazzaro degli Armeni. La storia di questa ricetta l’ho riportata su
questo blog in data 4 giugno 2015 (ecco il link per andare a leggere o rileggere quanto
scrissi: http://amicomario.blogspot.com/2015/06/originaria-dellarmenia-la-buonissima.html.
Si, amici, le rose da secoli
sono entrate prepotentemente in cucina, e i suoi petali utilizzati per realizzare
marmellate, sciroppi e liquori, ma anche come ingrediente importante per confezionare
dei primi piatti, insalate e dolci profumati e saporiti. La fragranza e il loro
sapore, infatti, riescono a dare un tocco particolare alle pietanze, creando
piatti di grande eccellenza. Una delle specie di rose più utilizzate in cucina è
la rosa Centifolia o rosa di Provenza, che aggiunge profumo e gusto particolare alle
pietanze.
Tra le ricette storiche
italiane, riproposte anche oggi dalla moderna cucina, c’è quella delle “Lasagne
alla medioevale”, realizzate con una sottile sfoglia di pasta, lievitata
come il pane, cotta poi nell'acqua bollente e condita con parmigiano, spezie
piccanti e un macinato di petali di rose; altrettanto storico è un tortino di
formaggio, servito su un letto di petali di rosa. Più classiche ed attuali le
gelatine di rose e le marmellate che sono oramai molto usate in pasticceria.
Che dire, poi, del
risotto ai petali di rose, utilizzato soprattutto nel Monferrato, e delle
fettuccine condite con un soffritto aromatizzato con petali di rose mescolato
ad una fonduta leggera? Oppure, amici miei, provare a stupire alla grande i vostri commensali, presentando una bella
frittata, con petali di rose aggiunti all'impasto di uova e parmigiano e un
tocco di zenzero e noce moscata? State certi che riuscirete a stupirli alla grande!
Ma i petali di rose sono un ingrediente capace di mille altre lavorazioni, tutte capaci di farvi fare altre eccellenti figure! Dopo cena, per esempio, potete
servire ai Vostri ospiti un bicchierino di rosolio di rose, un liquore le cui
origini sono attribuite alla corte di Caterina de' Medici! Questo liquore viene ancora
oggi prodotto dai frati francescani ad Assisi e in alcune zone della Liguria. Che
dire, poi, dei piccoli dolcetti gelatinosi profumatissimi,
i “Lokum”, famosissimi nel mondo
medio-orientale? Erano un tempo riservati alle mogli del Sultano e ad a quelle dei notabili, anche perché pare che avessero, oltre la bontà, un certo potere afrodisiaco!
È importante anche sapere, amici, che i petali di rose possono essere utilizzati sia freschi che essiccati. Quelli
che eventualmente avete deciso di essiccare vanno conservati in vasetti di
vetro, e, successivamente, potranno essere utilizzati per realizzare sia
ricette che tisane. Ad esempio, potrete utilizzare questi petali per fare un
infuso a freddo o un tè di rose: avrà un sapore simile al tè nero, ma la
bevanda sarà priva di caffeina o teina. Tra tutte le varietà di rose da
utilizzare la più saporita è la rosa rugosa, oltre a diverse varietà di rose antiche. Altra nota
positiva è che l’utilizzo in cucina dei petali di rose può favorire la perdita
di peso, aiutare a combattere lo stress, e, secondo l’ayurveda, avere anche un
effetto AFRODISIACO!
Cari amici, le rose,
dunque, considerate capaci non solo di soddisfare la nostra voglia di bello e godere
del loro delizioso profumo, ma anche di migliorare la nostra alimentazione. I
loro petali, freschi o secchi, ristorano il nostro corpo, lo tengono in forma e
ci aiutano anche a combattere la fatica e lo stress! Siamo nel mese giusto,
quello di maggio, e se abbiamo un giardino siamo ancora più fortunati: possiamo
godere in mille modi della loro bellezza e bontà…anche culinaria!
A domani.
Mario
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