Oristano 6 gennaio 2021
Cari amici,
L’isola dell’Asinara per
molti anni è stata sottratta alla visione e godimento della sua bellezza, sotto
certi aspetti unica, per essere adibita a triste luogo di reclusione per
detenuti, tra l’altro pure molto pericolosi. Sono stati anni bui, nei quali,
interdetta anche alla vista delle sue coste, sempre pattugliate con rigore, ha
vissuto in un limbo che certo la sua bellezza non meritava. Poi, finalmente il
miracolo è avvenuto: dismessa come luogo di espiazione della pena, ora si
prepara ad accogliere migliaia di turisti che potranno finalmente conoscerla e
apprezzarla. L'Asinara, situata nel
Nord Sardegna, posta fra il Mar di Sardegna a ovest, il Mare di Corsica a nord e
l'omonimo golfo a est, fa parte del comune di Porto Torres, in provincia di
Sassari.
Quando l’Isola fu espropriata, vietata a tutti, persino ai suoi abitanti,
per diventare un supercarcere, i residenti dovettero abbandonarla,
trasferendosi nella vicina area sulla terraferma: a Stintino, che allora era una
piccola frazione di Sassari (oggi è comune autonomo), ricreando così la Comunità cacciata dall'isola. Nel 1994, anno di chiusura della struttura carceraria, ed a seguito dell'approvazione
della legge sui Parchi (la n. 394/91) l’Asinara è diventata Parco; il decreto ufficiale
fu emanato il 28 novembre del 1997, anno in cui il carcere cessò ufficialmente (il
31 dicembre) la sua esistenza.
L’isola, a sentire i fortunati
che finora l’hanno visitata, viene considerata una bellezza naturale
straordinaria. L’Ente Parco, che ora la gestisce, cerca di creare le condizioni
per un suo proficuo utilizzo, ed ha avvito le pratiche perché quello dell’Asinara
possa diventare il primo parco in Sardegna certificato dalla Carta europea
del turismo sostenibile di Europarc, l’associazione tedesca che opera a
livello comunitario e raggruppa gran parte delle aree protette europee. Insomma
l'Asinara potrebbe, finalmente, esprimere e regalare ai visitatori la vista e la fruizione di quel suo immenso, unico patrimonio naturale, tenuto nel limbo da decenni. Di recente è stato nell’isola anche Filippo
Belisario, verificatore incaricato di Europarc, che, dopo il positivo
sopralluogo effettuato, ha consentito di completare la pratica per la certificazione europea del
Parco nazionale de L’Asinara, in quanto ritenuto consono a fornire un'ospitalità
sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale.
Finalmente dunque, con un
grande sospiro di sollievo, l'isola posta nell'estrema propaggine Nord Occidentale
della Sardegna riesce a cambiare pelle: da ex carcere di massima sicurezza ad
albergo diffuso, attraverso la riqualificazione, la valorizzazione e il
riutilizzo del patrimonio immobiliare esistente. Insomma, all’Ente Parco, già si
lavora alacremente per la positiva trasformazione. Giovanni Piero Sanna, Direttore della
Conservatoria delle coste, durante un webinar organizzato dal Parco col nucleo
di ricerca sulla desertificazione dell'Università di Sassari, ha dichiarato: "Il
nostro obiettivo principale è trasformare l’attuale piccolo borgo esistente in
una super foresteria, partendo da Cala d'Oliva. Questo consentirà a visitatori
un servizio di fruibilità turistica diffusa, utilizzabile da tutti i cittadini
che vorranno prenotare, nei periodi che preferiscono, occupando i locali in
condivisione o singolarmente".
Parole tanto attese,
indubbiamente impegnative anche per la Regione, dalla quale dipende la
Conservatoria e che di fatto è proprietaria di gran parte degli immobili;
parole che hanno rianimato le speranze di veder compiuto un processo in
transizione atteso da lustri. Per realizzare i primi 38 alloggi (nell'ex
direzione carceraria di Cala d'Oliva) si stanno già utilizzando gli 800 mila euro disponibili, ma
l’idea vincente è quella di dare una seconda vita all'intero borgo. Molto
dipenderà dai necessari sopralluoghi previsti su tutti gli immobili, verifica
che dovrà accertare la fattibilità di poter garantire luce, acqua e abitabilità
alle strutture ricettive predisposte, che dovranno essere in grado di supportare
le tante azioni di animazione turistica e ambientale contenute nel piano al
vaglio di Europarc.
La Commissaria
straordinaria del Parco, Gabriela Scanu ha così espresso la sua opinione sull’operazione:
"È certamente, quello che ho visto, un ottimo segnale: la volontà della
Conservatoria e della politica regionale in realtà vanno nella nostra stessa
direzione. Manifestare questa volontà sottintende piena consapevolezza di quel
che c'è da fare per creare un contesto turistico di qualità, con complessi
interventi strutturali in tema di acqua, energia e quant'altro". L'Asinara merita quanto prima una riqualificazione che la tolga dal limbo in cui da anni vive!
Anche il Direttore del
Parco, Vittorio Gazale, afferma: "l'albergo diffuso a Cala d'Oliva è
nel piano del Parco ed è un'indicazione vincolante; ma soprattutto, nel borgo,
c'è già tutto: le strutture ricettive, una chiesa, una piazzetta, un cinema,
una pizzeria e uno spaccio. Così prosegue il percorso intrapreso con la
funzionalizzazione turistica di caserme e ostelli". Gabriela Scanu,
afferma con grande soddisfazione: “siamo pronti per lavorare insieme a
chiunque voglia puntare sull'Asinara".
Cari amici, il percorso
di recupero avviato per la valorizzazione de l’Asinara è da apprezzare, senza sé
e senza ma! Viva la riqualificazione del territorio della Sardegna, da tempo vilipeso
e trascurato, viva la concreta valorizzazione della bella isola de l’Asinara,
dove la flora e la fauna sono rimaste quelle di una volta…compresi gli asinelli
bianchi!
A domani.
Mario
L'Asinara, baia cala d'Oliva |
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