Oristano 30 gennaio 2021
Cari amici,
La Commissione
Agricoltura del Senato (prima della crisi in corso) ha votato all’unanimità l’approvazione del testo del DDL
per "La tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione
agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico". Non
solo, a questa decisione si è aggiunto anche il “NO” espresso dalla Commissione
Agricoltura della Camera, relativamente alla proposta di “riaprire” agli OGM. Davvero
una gran bella notizia, questo primo importante passo avanti per
raggiungere l’obiettivo tanto atteso: una legge italiana che promuova la
conversione al biologico. Dopo più di due anni di stallo, è stato dunque approvato
in Commissione Agricoltura del Senato il testo della Legge sul biologico, con l’introduzione anche di diverse altre importanti novità.
Tra le più interessanti
vi è la creazione di un “Marchio BIO italiano” che consentirà ai consumatori di
poter subito identificare quei prodotti che provengono da filiere biologiche
100% italiane. A questo c’è da aggiungere anche la redazione di speciali “piani
d’azione”, sia per il settore che per le sementi, un Fondo per lo sviluppo, che
sia di sostegno anche alla ricerca e alla formazione, promozione di accordi
quadro, intese di filiera e altro. Un passo decisivo, dunque, quello fatto dalla
Commissione Agricoltura del Senato per la definitiva approvazione della
proposta di legge in materia di biologico, considerata anche l’importante introduzione
del marchio per il BIO italiano.
Il biologico, cari amici,
è un settore in costante crescita e oggi rappresenta una fetta importante del
Made in Italy, che vede il nostro Paese tra i leader in Europa. Al biologico
sono già dedicati circa di 2 milioni di ettari, pari al 15% della superficie
agricola nazionale; le regioni più impegnate sono al Sud: Sicilia, Puglia,
Calabria, mentre al centro è in testa l’Emilia-Romagna. Gli operatori del Bio
sono oltre 80.000, in costante crescita, visto il continuo incremento derivante
dalla conversione al metodo Bio di molte imprese agricole a agroalimentari
italiane.
Federbio, unitamente a WWF
e Legambiente, ha commentato favorevolmente l'approvazione in Commissione
Agricoltura in Senato, avvenuta lo scorso 13 gennaio 2021, della Legge italiana
sull'agricoltura biologica; gli esponenti di queste associazioni hanno
dimostrato piena soddisfazione, non solo perché la legge era in attesa da anni,
ma soprattutto perché sarà capace di dare al settore una grande opportunità di
ripresa.
Maria Grazia Mammuccini,
Presidente di FederBio, ha dichiarato: “Siamo particolarmente soddisfatti
per l’approvazione in Commissione Agricoltura al Senato del testo di legge
sull’agricoltura biologica, che accelera l’entrata in vigore di questa norma
che attendiamo ormai da diversi anni. Inoltre, l’approvazione del testo all’unanimità
ci pare un risultato importante per arrivare rapidamente all’approvazione
definitiva, che è fondamentale in questa fase affinché il nostro Paese si
allinei agli obiettivi del Green Deal e delle strategie Farm to Fork e
Biodiversità, che puntano a triplicare in Europa la superficie coltivata a
biologico e ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2030”.
Anche il Presidente Nazionale
di Legambiente, Stefano Ciafani, ha espresso piena soddisfazione per
l’approvazione all’unanimità del disegno di legge. In una delle numerose
interviste ha detto: “È un importantissimo traguardo che aspettavamo da
molto tempo e che finalmente è stato raggiunto, al quale auspichiamo possa
seguire in tempi rapidi l’approvazione del testo in Aula; è senza alcun dubbio
di fondamentale importanza che il nostro Paese possa avere finalmente una legge
che favorisce, incentiva e promuove l’agricoltura biologica.”.
“L’Italia è un Paese leader per le
produzioni biologiche – ha commentato la Mammuccini - e in questa fase
occorre dotarsi degli strumenti necessari per governare la crescita del settore
nel rispetto dei valori fondanti del vero biologico e per cogliere tutte le
opportunità che le produzioni bio offrono per il territorio rurale per la
ripresa economica e l’occupazione dei giovani”. La vocazione agricola dell’Italia,
attraverso l’incremento delle culture biologiche, dimostrerà ancora meglio le
nostre grandi capacità in un settore dove siamo sempre stati al top.
A domani, amici.
Mario
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