Oristano 7 gennaio 2021
Cari amici,
Tanto tuonò che piovve.
Nonostante le promesse più volte ripetute da parte dei responsabili del Governo
nazionale, i chiari referendum con i quali i sardi hanno espresso il loro “NO
ASSOLUTO” al possibile deposito delle scorie nucleari nell’isola (referendum,
tra l’altro che ha visto percentuali altissime di NO), ora è arrivata l’ufficialità che getta alle
ortiche la volontà dei sardi: anche la Sardegna risulta essere un possibile
sito di stoccaggio delle scorie nucleari con ben 14 punti individuati (4
nell’oristanese ed il resto nel Sud dell’isola).
Era questo il passo che
mancava (tenuto nascosto per anni),la decisione ufficiale indicante i possibili siti dove costruire il
deposito adatto per stoccare i rifiuti radioattivi. Sono sette le Regioni dichiarate potenzialmente idonee: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna
e Sicilia. Ora, dopo il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la SOGIN ha
pubblicato sul sito www.depositonazionale.it
la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), il progetto
preliminare e tutti i documenti correlati alla realizzazione del Deposito
Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, che permetterà di
sistemare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media
attività.
Il deposito nazionale dei
rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, sarà realizzato in un’area di
circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco. Il deposito
avrà una struttura a matrioska: Nel dettaglio, all’interno di 90 costruzioni in
calcestruzzo armato, dette celle, verranno collocati grandi contenitori in
calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori
metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati. In totale si
parla di circa 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività da
stoccare; si tratta dei rifiuti provenienti dal mondo civile e in special modo
da quello medico e ospedaliero, dalle sostanze radioattive usate per la
diagnosi clinica, per le terapie anti tumorali, ad esempio, da tutte quelle
attività di medicina nucleare che costituiscono ormai il nostro quotidiano.
La Provincia di Oristano,
dunque, è candidata ad ospitare un massiccio deposito di scorie nucleari. I
comuni interessati in Provincia sono quelli di Siapiccia, Albagiara, Assolo,
Mogorella, Usellus e Villa Sant’Antonio. Il primo sito è stato individuato nel
comune di Siapiccia e ha una estensione di 150 ettari. È identificato con il
codice OR-58. Il secondo sito interessa i comuni di Albagiara, Assolo,
Mogorella e Usellus, ha una estensione di 339 ettari ed è identificato con il
codice OR-60; interessa, invece, i comuni di Assolo e Villa Sant’Antonio il
terso sito, individuato con il codice OR-59, con una estensione di 164 ettari.
La stessa estensione presenta anche il quarto sito, che interessa i comuni di
Albagiara e Usellus che viene identificato con il codice OR-61.
In totale, dunque, le
aree individuate nei sei comuni della nostra Provincia sono quattro, mentre per
quanto riguarda l’intera Sardegna, sono stati individuati altri dieci siti
idonei ad ospitare un deposito di scorie nucleari. I Comuni interessati sono
quelli di Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Tuili,
Ussaramanna, Gergei, Las Plassas, Villamar, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu,
Guasila e Ortacesus.
Tra le prime reazioni negative
alla notizia quella del Gruppo Progressisti in Consiglio regionale: “Il
nostro no a qualunque ipotesi veda coinvolta la Sardegna in questa direzione è
netto e deciso. Lo abbiamo sempre detto, come cittadini sardi prima e come
rappresentanti delle Istituzioni poi; lo ribadiamo anche oggi che arriva
l’ufficialità da parte del Governo su 14 zone nell’Isola potenzialmente idonee
a ospitare il deposito nazionale", e poi quella della Corona de Logu. L’assemblea
degli amministratori locali indipendentisti sardi ha dichiarato: “Siamo assolutamente contrari al progetto dello Stato italiano! Niente e nessuno potranno mai convincere
il nostro popolo a sobbarcarsi il peso della custodia dei rifiuti nucleari; un popolo mai consultato e mai ascoltato sulle questioni che più contano e lo
riguardano, rigetta senza alcun appello il progetto di Roma. Tocca ai sardi
decidere del proprio destino. Basta con l’imposizione di politiche dall’alto!
Basta!”
Il comunicato di fuoco dei
responsabili della Corona de Logu termina con un appello: “La
Corona de Logu invita tutti i sardi a ragionare in una prospettiva diversa, a
vedersi protagonisti e artefici del buon vivere nella nostra isola. Il futuro
sta in una sola possibilità: la libera e sovrana Repubblica di Sardegna”. In
realtà i sardi si erano già chiaramente espressi con il referendum consultivo
del 2011 (svoltosi in Sardegna il 15 e il 16 maggio 2011, proposto da Sardigna
Natzione Indipendentzia), che a larghissima maggioranza (97,13%) negò la possibilità
di installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio
di scorie radioattive. Presidente Solinas, ancora non abbiamo sentito da Te quelle parole forti che aspettavamo, quelle assolutamente necessarie a ribadire che non siamo più COLONIA, che il popolo sardo è davvero stanco di vedersi rifilare "la spazzatura" nazionale, di vedere una grossa parte del proprio territorio circondato dal filo spinato delle servitù militari. Ora bisogna rintuzzare questo ennesimo assalto all’Isola che
rappresenti, prova a farti sentire sul serio, riportando la vera, forte voce dei sardi!
Cari amici, credo che
arrivati a questo punto il vaso sia davvero colmo! Ancora una volta l’arroganza
dello Stato Centrale continua a considerare la nostra isola solo una colonia!
Non basta l’enorme peso delle servitù militari, che limitano il nostro sviluppo
turistico e che causano malattie, ora la Sardegna è tra le candidate a
diventare anche deposito nazionale delle scorie nucleari. Non è accettabile,
a nessun prezzo!!! Ne va della salute di uomini, donne e bambini, e dell’ancora
possibile nostro sviluppo e riscatto economico. La Sardegna credo che questa
volta si ribellerà sul serio, se uno Stato Padrone si ostinerà ancora a continuare
a devastare quanto si è salvato della natura e della fauna della nostra
splendida isola. I sardi questa volta NON LO PERMETTERANNO!!!
Stiamo tutti in allerta,
pronti alla battaglia!
A domani.
Mario
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